Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 21.34

Torchio.Cave,la mozione di censura del PD

| Scritto da Redazione
Torchio.Cave,la mozione di censura del PD

Piano cave - La mozione votata dal PD non era che una mozione di censura
Torchio: la Magistratura è già al corrente di tutto, la politica pensi ai lavoratori, alle imprese, alla difesa del territorio dalle infiltrazioni mafiose.
Sulle cave e sulle discariche, nella documentazione consegnata alla Magistratura (DDA e Procura) ci sono tutti gli elementi necessari per ogni valutazione. Stupisce che, nei cinque mesi intercorsi dalla presentazione del documento di Borghetti e Benzoni, nessuno si sia premurato di approfondire le questioni legate ad eventuali profili di reato: per andare in Procura non serve il solenne consenso del Consiglio Provinciale, e infatti noi ci siamo andati da mesi, con tutte le carte necessarie.
Attendere cinque mesi per poi affrontare la questione nell'aula consiliare, appare a chiunque come l'espressione di una sola chiarissima volontà: quella di operare una sorta di censura nei confronti della vecchia Amministrazione.
Va ricordato, di fronte all'ennesimo attacco del fuoco amico, in cosa si sostanziasse la nostra vecchia proposta per il Piano Cave: si accolsero le richieste di Confindustria e degli operatori del settore, onde poter godere di ambiti estrattivi senza dover transitare per i corridoi del Pirellone. Quella proposta, dopo opportune osservazioni di merito (come, ad esempio, l'espunzione della cava di San Sigismondo), fu sostenuta all'inizio del 2009 dalla Commissione Ambiente all'unanimità, ivi compresi dunque i quattro consiglieri del gruppo PD. Grazie alla miopia di chi non lo volle approvare definitivamente, e anzi lo ostacolò, oggi ci troviamo nel Cremasco qualche centinaio di persone in cassa integrazione nel settore (Cava Alberti, De Poli, etc.). Forse questi lavoratori sono un'invenzione della stampa?
Alla stessa maniera, mantenere una certa ampiezza degli ambiti estrattivi per le cave di prestito (ovvero per la realizzazione di opere pubbliche quali strade e autostrade) significa evitare che per quel tipo di necessità si debba ricorrere direttamente alla Regione. Poiché più si allontana il centro decisionale più diventano ampie le maglie in cui la criminalità può inserirsi, ci sembrava una regola di garanzia e di buon senso che tutte le decisioni si potessero prendere a Cremona, e non a Milano. Per questo, il dibattito sul Piano Cave non può essere sconnesso dalla denuncia degli eventi e dei rischi legati alla 'ndrangheta e ad altre forme di criminalità organizzata; e per questo, attendiamo curiosi di vedere il comportamento dei vari gruppi consiliari allorché si discuterà - dopo mesi di attesa - il nostro OdG sulle infiltrazioni mafiose, passate e future, nella nostra Provincia.
Tutta questa vicenda va dunque molto al di là di una semplice diatriba interna al mondo dei partiti o dei gruppi, perché riguarda la sostanza di un federalismo non declamato ma vero, lasciando le decisioni al territorio e non ai "capi bastone". Riconciliare il territorio all'Amministrazione ed alle Istituzioni riguarda soprattutto gli eletti, per evitare che la maggior parte della gente vada al mare invece di andare a votare.
Giuseppe Torchio
Cr 11.04.2011

1617 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria