Il governo ha approvato ieri una proposta che trasferisce allo Stato la responsabilità per gli effetti collaterali della inoculazione con un vaccino non registrato per COVID-19.
Si tratta senz’altro di un atto preparatorio per iniziare la somministrazione del vaccino russo Sputnik V, di cui sono in Slovacchia 200mila dosi e sul quale gli esami su cavie in corso in un laboratorio della Slovacchia orientale hanno dato buoni risultati. La cosa ovviamente varrebbe in futuro anche per altri vaccini che l’Agenzia europea per i medicinali non ha ancora esaminato, come quelli prodotti in Cina, a partire dal Sinovac, sollevando da qualunque responsabilità legale i medici che li somministrano.
L’impegno dello Stato, tuttavia, coprirebbe solo il periodo compreso dall’inizio delle somministrazioni fino alla registrazione ufficiale del vaccino da parte dell’EMA. L’uso di vaccini non registrati verrebbe giustificata dal governo – che proprio sullo Sputnik è sprofondato in una crisi difficile da districare – con il fatto che la seconda ondata della pandemia COVID-19 ha travolto il paese negli ultimi due mesi con un aumento incontrollato di infezioni e ricoveri, e che una vaccinazione rapida di gran parte della popolazione è l’unica arma a disposizione per uscire dall’emergenza.
Inoltre, i pazienti che sono stati ricoverati in ospedale con un decorso grave o moderato della malattia COVID-19 dovrebbero avere diritto a cure termali rimborsate dallo Stato dopo la guarigione.
Una novità importante anche per i connazionali italiani è il fatto che la proposta prevede il diritto alla vaccinazione in Slovacchia contro il coronavirus anche per coloro che non pagano un’assicurazione sanitaria nazionale.
Oggi la vaccinazione contro il coronavirus non è disponibile per gli stranieri che non hanno un’assicurazione sanitaria pubblica. Una proposta che va dunque incontro a stranieri o senzatetto che non hanno copertura sanitaria nel paese. Il gruppo specifico di stranieri aventi diritto alla vaccinazione dovrebbe essere pubblicato a breve sul sito web del ministero della Salute.
Il ministro della Salute ad interim Eduard Heger ha sottolineato che l’operazione viene nell’interesse del paese, in particolare della protezione della salute e della vita dei cittadini slovacchi. Vaccinare anche queste categorie di persone contribuirà ad aumentare sul territorio nazionale l’immunità di gregge contro il COVID-19. La legge, tuttavia, deve ancora passare l’esame del Parlamento, che probabilmente avverà con tempi piuttosto rapidi visto il ricorso dell’esecutivo alla procedura accelerata.
Nelle scorse settimane sono capitati diversi casi di cittadini stranieri – anche italiani – non assicurati in Slovacchia che si sono registrati sul sistema nazionale ma si sono visti rifiutare il vaccino perché non in possesso dell’assicurazione sanitaria con una delle tre compagnie slovacche – VšZP, Union o Dôvera.
(La Redazione)