Vincenzo Montuori (CR) .Invecchiando si perde una parte di autocontrollo sociale
Ho sempre pensato che la vecchiaia non ci faccia diventare piu' saggi o migliori ma che accentui invece I nostri difetti a meno che non si tratti di persone che hanno sofferto molto in gioventu' (vedi una Liliana Segre) o di persone molto buone ed equilibrate , che sono piu' di quanto si creda.
In generale, pero', invecchiando, si perde una parte di autocontrollo sociale e si ritiene di esser diventati saggi solo perche'vecchi (il che e' sbagliato).
Faccio un esempio: da molti anni alcune persone dicono che sono "fatto in fretta, irrequieto" e che sono "incurante del look"; e questo e' abbastanza vero e infatti con gli anni peggioro invece di migliorare.
Ma attenzione: ci sono difetti che riguardano solo il soggetto interessato e altri che inquinano le relazioni sociali: non e' un caso che quel gran conoscitore dei peccati che e' Dante mette golosi e lussuriosi che fanno male solo a se.stessi o al partner nei gironi piu' superficiali dell'Inferno mentre ipocriti, invidiosi e altri sono nei gironi piu' profondi proprio perche' il loro peccato inquina la correttezza delle relazioni sociali: l'invidioso non solo fa del male a se stesso perche' quel sentimento dell'invidia lo stressa dentro ma anche perche' esso corrompe il suo rapporto con gli altri e li danneggia.
Per questa mia valutazione sulla vecchiaia si legga il mio frammento "Cato, De Senectute" che si trova sulla autoantologia "Nella gabbia dorata" che presentero' l'anno prossimo, a zio Covid piacendo.
Ecco il testo:
Dicono la vecchiezza
che sia un vino sapido,
avendo la saggezza
di non fare l'oracolo
Invece, e' un'insipienza incancrenita
spacciata per il sale della vita.
VINCENZO NONTUORI
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Welfare ringrazia Vincenzo he ci consente di pubblicare queste sue riflessioni