Sabato, 20 aprile 2024 - ore 16.31

Xi sapeva dell'epidemia già dal 7 gennaio

Il presidente cinese aveva dato le prime disposizioni sul contenimento del contagio pochi giorni dopo la diffusione del coronavirus a Wuhan. Al via l'evacuazione degli americani sulla Diamond Princess; il governo lavora al rimpatrio degli italiani. Prima vittima a Taiwan. Il bilancio supera i 1.600 morti. Le autorità dello Hubei chiedono ai 60 milioni di cittadini di restare a casa

| Scritto da Redazione
Xi sapeva dell'epidemia già dal 7 gennaio

Il presidente cinese Xi Jinping aveva dato le prime disposizioni sul contenimento dell'epidemia di coronavirus già il 7 gennaio scorso, pochi giorni dopo la diffusione del virus a Wuhan. È quanto emerge da un discorso pubblicato integralmente nell'ultimo numero di Qiushi, rivista ufficiale del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese, relativo a un incontro avvenuto proprio il 7 gennaio con i membri del Comitato Permanente del Politburo, il vertice decisionale del Pcc di cui lo stesso Xi fa parte.

In quell'occasione, il presidente aveva emesso l'ordine di "lavorare per contenere l'epidemia". Il 20 gennaio, invece, Xi aveva dato "istruzioni speciali sul lavoro per prevenire e controllare l'epidemia" e aveva aggiunto che "dobbiamo prestare molta attenzione" alla situazione.

Il 7 gennaio anticipa di due settimane circa la prima impennata dei casi accertati, che ha destato l'allerta a livello internazionale, ed è anche antecedente alla data in cui uno scienziato cinese, lo pneumologo Zhong Nanshan, aveva dichiarato di ritenere possibile la trasmissione del virus da uomo a uomo. Non è chiaro se i vertici del Pcc fossero al corrente di questa possibilità, scrive il South China Morning Post, anche se alcuni scienziati cinesi avevano fatto risalire i primi casi di contagio già a dicembre scorso, quando si manifestò per la prima volta il virus collegato un mercato ittico di Wuhan.

L'epidemia di Covid-19 fa registrare la prima vittima a Taiwan: un uomo di 61 anni che soffriva anche di diabete ed epatite B. I morti in totale sono 1.670. I contagiati 69.270, i ricoverati 9.871. L'Italia si prepara a riportare in patria i connazionali imbarcati sulla nave da crociera Diamond Princess, ferma in porto a Yokohama. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.

"Credo che questa settimana sarà decisiva. Come sapete in queste ore gli Usa stanno evacuando i cittadini statunitensi dalla nave da crociera in Giappone. I prossimi saremo noi", ha assicurato il ministro degli Esteri. "Domani mattina probabilmente il capo della Protezione civile riunirà il tavolo per decidere come fare rientrare i circa 35 cittadini italiani che sono a bordo della nave", ha aggiunto spiegando che il problema è che questa imbarcazione "è in quarantena e la quarantena si allunga ogni volta che ci sono nuovi casi. Quindi non si riesce nemmeno a completare il processo di quarantena". "Abbiamo sentito tutti" gli italiani coinvolti e "anche il comandante è italiano, di Piano di Sorrento". I nostri connazionali rimasti bloccati sulla Diamond Princess "sono la nostra priorità e li riporteremo a casa come abbiamo fatto con Niccolo'", ha concluso.

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