Giovedì, 25 aprile 2024 - ore 07.40

XXV APRILE…MI RICORDO | M.Superti

| Scritto da Redazione
XXV  APRILE…MI RICORDO | M.Superti

Si, mi ricordo….una sera…. di tanti anni fa.
Aprile 1945, in un paesino nella campagna cremonese.
Io, ragazzino , la sera, rincorrendo mio padre, spesso mi intrufolavo fra gli avventori della osteria gestita dai miei zii materni.
E non trascuravo di importunare qualche giocatore di carte tutto intento a meditare sulla giocata da fare.
Era l’unico passatempo  ,a buon mercato, che era possibile in quel periodo.
Ma una sera fu del tutto particolare: tutto mi scorre ancora davanti gli occhi come un filmato indelebile.
Vidi entrare un giovanotto, quasi imberbe, con un fucile da caccia a tracolla.
Gli avventori non si meravigliarono più di tanto,ma in considerazione dell’ora serale, chiesero al giovanotto , quasi per ischerzo, quale fosse la selvaggina da trovare nei paraggi.
Il giovanotto rispose, con un atteggiamento un po’ baldanzoso che era a caccia di tedeschi e che era giunta l’ora di mandarli a casa, possibilmente orizzontali: e non ci fu verso di dissuaderlo dai suoi propositi.
Il giorno dopo fu trovato a qualche chilometro dal paese, steso lungo un fossato sul  ciglio della strada comunale.
Lo stesso destino : nella stessa notte venne ucciso  un altro giovane che si era avventurato verso la statale dove passavano i tedeschi in ritirata.
Aveva ancora la pistola in pugno, ma il ventre era squarciato da una raffica di mitra.
Nel pomeriggio mio padre , davanti casa, vide il genitore dello sfortunato giovane che con una carriola portava a casa il cadavere del figlio : si guardarono e dalla commozione non riuscirono neppure a proferire  una parola.
Ai due “ragazzi” vennero dedicati, in memoria, due vicoli  del paese.
Ma, come si può capire, nessuno ragazzo o giovane di questi tempi conosce il motivo della dedica.
E  su questo ci sarebbe anche  molto da meditare.
Mi ricordo anche che il XXV  aprile del 1945 un aereo, da tutti chiamato “pippo”  alle 5 del pomeriggio sganciò due spezzoni nelle vicinanze  del mio paese natale.
La manovra sembrò poi motivata dal  fatto che nel paese vicino era in corso la fiera per la sagra del paese: c’era un po’ di movimento per le strade.
Uno  spezzone finì in aperta campagna e per il colmo della sfortuna colpì un pover’uomo che là si trovava.
L’altro finì alla periferia del mio  paese e per poco non colpì una casa piena di persone: il vento contrario aveva mandato le bombe fuori bersaglio.
Poiché “pippo” da tempo sorvolava l’abitato, mio padre uscì di corsa per trovarmi  e , vista le manovre dell’aereo , mi prese , mi gettò a terra e mi si coricò sopra, a mò di scudo.
Si può dire che, mio padre, ragazzo del ‘99(nella grande guerra) si era fatta una esperienza e sapeva come comportarsi.
Lo spezzone , con un sibilo sinistro ,ci sorvolò e scoppiò poco lontano.
Così   finì una giornata di guerra per una popolazione stremata ed inerme:un morto, una casa semidistrutta, porte scardinate e vetri infranti.
A cosa serve ricordare se non serve a chi ci seguirà per le strade incerte della vita ??!!
Può essere che i giovani di oggi abbiano altri problemi da risolvere.
Può essere che i problemi siano diversi e che diverse devono essere le soluzioni da proporre a loro.
Può essere anche che il loro padri non li seguano per bene e  che non siano disposti a fare loro da scudo, nel caso di pericolo.
Di certo , i giovani,hanno mille ragioni per lamentare la latitanza  della società e della politica , che non ha fatto altro che rimandare i problemi alle generazioni future.
Cordialità e buon lavoro.
MARIO SUPERTI
CREMONA 

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