Una parte dei rifugiati richiedenti asilo che si trovano ora in Austria troveranno rifugio temporaneo in Slovacchia. L’annuncio è stato dato ieri dal portavoce del Ministero dell’Interno slovacco. Si tratterà di «un aiuto a breve termine», e consisterà nella messa a disposizione di «locali per l’alloggio per tutta la durata della crisi umanitaria. Ogni individuo rimarrà in Slovacchia solo per la durata della procedura di asilo e tornerà in Austria subito dopo la sua cessazione». Nella pratica si dovrebbe trattare di un paio di mesi. Il ministero non ha specificato il numero di stranieri che la Slovacchia si è detta disposta ad accettare (ricordiamo, solo temporaneamente), ma il ministro Robert Kalinak ritiene che si potrebbe arrivare fino a 500 rifugiati, che per tutto il periodo di soggiorno in Slovacchia rimarranno registrati nella procedura di asilo austriaca, sotto la supervisione di funzionari austriaci, e rimarranno sotto la giurisdizione dell’Austria.
In nessun caso tali persone rimarranno (potranno rimanere) in Slovacchia, anche perché non è qui che vogliono andare, ma in altri paesi dell’Europa. L’aiuto all’Austria è stato deciso per alleviare la pressione esistente nel centro di accoglienza di Vienna, che ha 1.200 persone che sono costrette a dormire all’aperto, secondo il ministero degli Interni austriaco, una conseguenza del forte aumento degli arrivi di migranti e rifugiati nel vecchio continente, cresciuti del 68% nel periodo tra gennaio e maggio di quest’anno. Le autorità austriache sono state molto criticate negli ultimi giorni per la situazione fuori controllo del centro rifugiati di Traiskirchen, poco fuori Vienna, e numerose foto di persone avvolte da coperte che dormono sull’erba sono state postate sui social media.
I rifugiati verrebbero gradualmente sistemati entro la fine di settembre in un ex edificio universitario nei pressi di GabÄÂikovo (regione di Trnava), località sul Danubio poco a sud di Bratislava. Ma la cosa non è gradita dai residenti che hanno lanciato una petizione contraria all’accoglimento in loco dei richiedenti asilo. Gli organizzatori della raccolta firme si dicono preoccupati «per quello che sta succedendo in Ungheria», anche se in quel caso si tratta in gran parte di gente che attraversa la frontiera dalla Serbia senza alcun controllo. L’Ufficio immigrazione del Ministero degli Interni dice che tali preoccupazioni sono prive di fondamento perché la situazione a GabÄÂikovo non può essere paragonata con quella in Ungheria.
In ogni caso l’arrivo dei rifugiati arriverà in modo assolutamente graduale. A luglio dovrebbero esserne trasferiti in Slovacchia 50, 200 in agosto e 250 a settembre. Si tratterebbe di un progetto pilota con una durata di circa due anni. Questi si aggiungeranno al centinaio di cristiani siriani che il ministro ha già detto che arriveranno presto. Ed è in corso un dialogo con le ong e con la Chiesa per far fronte comune nell’affrontare la questione immigratoria.
Fonte: Buongiorno Slovacchia