Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 19.28

Ad un anno dalla manifestazione ‘antifascista’ che devastò Cremona condannati gli antagonisti

Il gup Pierpaolo Beluzzi li ha condannati a 4 anni di carcere per il grave reato di devastazione. Pubblichiamo due lette contrapposte, una del Csa Dordonie l’altra del cittadino Ennio Zoppi di Cremona. Da questi scritti si capisce l’enorme distanza politica e civile che esiste su come essere antifascisti oggi.

| Scritto da Redazione
Ad un anno dalla manifestazione ‘antifascista’ che devastò Cremona  condannati gli antagonisti Ad un anno dalla manifestazione ‘antifascista’ che devastò Cremona  condannati gli antagonisti Ad un anno dalla manifestazione ‘antifascista’ che devastò Cremona  condannati gli antagonisti Ad un anno dalla manifestazione ‘antifascista’ che devastò Cremona  condannati gli antagonisti

Sono stati tutti condannati alla pena di 4 anni di carcere per il grave reato di devastazione, i quattro antagonisti finiti davanti al tribunale di Cremona per i fatti avvenuti il 24 gennaio dello scorso anno alla manifestazione nazionale antifascista organizzata dal centro sociale Dordoni.Il gup Pierpaolo Beluzzi ha inoltre riconosciuto al Comune di Cremona una provvisionale di 200mila euro. Ora si dovranno attendere 90 giorni per conoscere le motivazioni della sentenza.

Nella sezione del sito AMARCORD pubblichiamo alcuni video e news relativi al gennaio 2015

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La lettera del Csa Dordoni  di Cremona .Signor direttore, sono ormai passati 5 anni dall'apertura ufficiale della sede di Casa Pound in via Geromini. E da almeno altrettanto tempo, le realtà più attente al tema dell'antifascismo mettono in campo iniziative di sensibilizzazione e contro-informazione su questa sgradita presenza in città. Una presenza sgradita non solo perché dichiaratamente fascista, razzista ed omofoba, ma anche per la minaccia sociale che rappresenta. In questi anni, infatti, nonostante la facciata da associazione culturale, sono diverse le aggressioni subite per strada, al bar o fuori da scuola dai soggetti più diversi ad opera dei fascisti del terzo millennio; senza contare gli spazi, pubblici e non (sede compresa), spesso e volentieri concessi nella più totale immobilità delle varie istituzioni. Di questo passo, non è difficile arrivare al 18 gennaio 2015, una data che per la città di Cremona non sarà facile dimenticare. In quella giornata, un anno fa, questa città è stata teatro di una delle aggressioni fasciste peggiori degli ultimi anni. Un compagno a terra, ridotto in fin di vita, e i fascisti che cercano di sfondare i portoni del Csa Dordoni. La resistenza e la difesa dello spazio sociale e dei compagni all’interno fino all'ultimo momento, poi l'arrivo dell'ambulanza, i blindati, le cariche di ‘contenimento’ e i fascisti scortati per poter raggiungere le loro vetture in sicurezza. Un gesto organizzato nella sua intrinseca vigliaccheria per colpire a fondo chi lotta quotidianamente contro ogni sopruso. E buona parte di questa città ha deciso di non rimanere di nuovo zitta a guardare. Esattamente un anno fa, l'annuncio del corteo antifascista nazionale proprio a Cremona, per esprimere tutta la nostra rabbia nei confronti dei responsabili, diretti ed indiretti, di quanto subìto da Emilio e dal Csa Dordoni. Ed in 10.000, di Cremona e da ogni parte d'Italia (e non solo), che attraversano le strade della città e danno voce alla loro rabbia contro i fascisti e contro chi ogni giorno ci costringe ad una vita precaria ed a testa bassa. Quel 24 gennaio, la testa l'abbiamo alzata. Abbiamo cercato di avvicinarci a quella sede, facendoci forza dell'enorme solidarietà ricevuta e della rabbia che riempiva l’aria insieme ai lacrimogeni, e abbiamo affrontato la polizia schierata a difesa dei fascisti; la stessa polizia che troppe volte interviene per sfrattare le famiglie indigenti e sgomberare i picchetti dei lavoratori in sciopero, la stessa polizia schierata a difesa del cantiere Tav in val di Susa e che non manca mai in occasione di ogni sgombero di occupazione abitativa o spazio sociale. La nostra rabbia non si è esaurita: il tempo non lenirà il nostro dolore, ma sarà testimone delle nostre lotte. Il 24 gennaio c'eravamo tutti e tutte! Liberi tutti! Csa Dordoni (Cremona)

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La lettera del sig. Ennio Zoppi (Cremona) Gentile direttore, le chiedo ospitalità per rispondere alla lettera del Csa Dordoni. Premesso che l’Italia è un paese di santi, navigatori ecc. ecc., ecco io, questi signori li vedrei bene nelle file dei falsi. Cominciamo da ciò che dicono e cioè che i fascisti aggrediscono ragazzi che escono da scuola e/o persone che passeggiano per strada e visto che leggendo appunto il suo giornale non mi sembra di averne mai avuto notizia, mi sembra una fandonia. Ho sentito di aggressioni e scippi, da parte di nullafacenti ed extracomunitari che di fascisti non hanno proprio niente. Scrivono che «da qui in poi è facile arrivare al 18 gennaio». Io ci starei molto attento. Da come si sono svolte le indagini mi sembra che il signor Galli è stato fermato e messo ai domiciliari per eccesso di difesa, quindi chi ha aggredito e chi è stato aggredito ancora non è molto chiaro. Poi, il corteo, con persone in buona fede e organizzatori consapevoli di quello che avevano organizzato. Non c’è niente e nessuno che possa giustificare ciò che è successo. Si parla di un graffio alla città, a me sembra un cratere. Scrivono anche che finalmente il 24 gennaio hanno alzato la testa. Eh no! Chi alza la testa non la copre con caschi neri e recrimina poi quando viene riconosciuto. Chi alza la testa, fa vedere la faccia. Altra ingiustizia, per loro, sono le forze dell’ordine che, secondo loro, intervengono solo per sfrattare gli inquilini indigenti e i picchetti degli scioperanti. Non passa loro neanche per la testa di ringraziare chi li lascia vivere, banchettare e sunonare fino all’alba o fino quando a loro piace in un immobile dove il contratto è scaduto da tempo! Tutto questo a loro va bene, ai loro vicini no. Il fatto che ci sia una faida tra loro e i Casapound non dà loro il diritto di cercare di convincere tutti che loro sono i buoni e gli altri i cattivi, anzi. Dirò che abito a Cremona da quando sono nato e ho sentito parlare di Casapound solo in occasione di qualche increscioso incidente. Premetto, non sono fascista, ma se si continua ad insultare l’intelligenza dei cittadini cremonesi, credo che, per ritorsione, le file fasciste andranno a gonfiarsi. Carissimi signori, avete già perso un sacco di consensi, cercare di addolcirci la pillola con questa bella letterina che avete fatto pubblicare su un giornale che migliaia di volte avete rinnegato, non serve a niente. Ritiratevi. Ecco, questa è la cosa più bella che potreste fare per risarcire la vostra città. Ennio Zoppi (Cremona)

 

 

 

 

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