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Bergamo: Casa Suardi, approvato il progetto esecutivo: nel 2023 l'inaugurazione

Ospiterà spazi culturali e l'ampliamento della biblioteca MAI

| Scritto da Redazione
Bergamo: Casa Suardi, approvato il progetto esecutivo: nel 2023 l'inaugurazione

Casa Suardi, la Giunta approva il progetto esecutivo: va avanti l’iter per il recupero dello storico palazzo che affaccia su Piazza Vecchia, edificio destinato a ospitare cultura e soprattutto l’ampliamento della Biblioteca civica Angelo Mai, uno dei luoghi simbolo della cultura della città di Bergamo.

Nella seduta di giovedì 4 agosto la Giunta Gori ha completato di fatto l’iter di progettazione dell’intervento che consentirà di restituire alla città lo storico edificio, con una funzione forte, durante il 2023, anno della Capitale italiana della Cultura. L’inaugurazione di Casa Suardi sarà quindi parte integrante del calendario della Capitale del prossimo anno.

Il Comune di Bergamo intende recuperare il primo e il secondo piano dell’immobile. Innanzitutto, nei piani dell’Amministrazione vi è lo stop al lento degrado in corso, oltre, ovviamente, alla messa in funzione del palazzo per consentirne di apprezzare la storicità e la bellezza, realizzando spazi dedicati a mostre, studio, laboratori didattici e consultazione di documenti antichi oggi conservati nella biblioteca Angelo Mai.

Si tratta inoltre di un ambito vincolato dalla Soprintendenza, quindi i lavori prevedono innanzitutto interventi di consolidamento strutturale (statico e sismico) e di con conservazione degli apparati decorativi rimasti, migliorandone gli spazi attraverso minimi interventi di trasformazione e addizione. Infine, si procederà con i lavori per adeguare gli impianti, elettrici, di sicurezza e di riscaldamento e raffrescamento, garantendo il minor impatto sull’edificio.

Il progetto del valore di 2,3milioni di euro è finanziato in gran parte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: il Comune di Bergamo si è infatti aggiudicato, nell’ambito del bando per la rigenerazione urbana, un finanziamento di oltre 1,8milioni di euro. Si tratta del primo lotto di intervento, quello che si concentra sugli spazi interni del palazzo. L’Amministrazione è al lavoro per finanziare e realizzare anche il secondo lotto di restauro di Casa Suardi, quello che si concentra su facciate e spazi limitrofi, che – per ovvi motivi – si intende realizzare dopo la conclusione dell’anno della Capitale italiana della Cultura, per non ostruire con ponteggi e impalcature la vista di piazza Vecchia durante il 2023.

“Questo passaggio, esito di un lungo confronto con la Soprintendenza - che ringrazio per la collaborazione dimostrata -, ci consentirà già nelle prossime settimane di procedere con la gara per avviare i lavori di restauro di un edificio importante per la sua collocazione e la sua futura destinazione” dichiara l’assessore alla riqualificazione urbana Francesco Valesini “Dopo l’avvio dei lavori per la realizzazione dello spazio GresArt, l’accordo concluso per il Palazzo della Libertà e il completamento della progettazione definitiva per la nuova Gamec, il tassello di Casa Suardi rappresenta un nuovo importante contributo nell’incremento degli spazi culturali della nostra città, rafforzando ancor di più il ruolo di Capitale della Cultura della nostra città”.

L’intervento previsto su Casa Suardi – spiega l’Assessora alla cultura Nadia Ghisalberti – è di fatto la terza significativa azione di questi ultimi mesi sul sistema bibliotecario della nostra città, dopo la riqualificazione della biblioteca Galizzi e il cantiere in corso per ampliare la biblioteca Tiraboschi negli spazi dell’ex mercato ortofrutticolo. In questo caso, parliamo anche di uno degli immobili storici di Bergamo Alta, destinato a ospitare mostre, esposizioni e parte del grande e straordinario patrimonio librario della Biblioteca Angelo Mai, uno dei fuori all’occhiello della Cultura di Bergamo. L’ampliamento della biblioteca sarà finalizzato proprio ad ospitare l'archivio storico del Comune di Bergamo, oltre alle principali raccolte iconografiche (cartografie, stampe, disegni, fotografie) e alcuni archivi privati, in prevalenza di architetti. In Casa Suardi l'archivio storico verrà allestito a scaffale aperto, disporrà di una sala di consultazione e di ampi spazi con strutture espositive atte a garantire al contempo la conservazione e la valorizzazione dei materiali. In Casa Suardi ci saranno il laboratorio di restauro e il laboratorio di digitalizzazione, che potranno operare in sinergia anche al servizio di altri istituti culturali civici della città, e con una forte vocazione alle attività volte allo sviluppo di nuove professioni”.

 

Il progetto

Attualmente, l’edificio è sede di attività tra loro diverse. Gran parte del piano terra è caratterizzato da attività commerciali, documentate già nel 1544, le quali vengono riconfermate e conservate anche la fase di progetto di rivitalizzazione del Palazzo. Al piano primo e secondo, oggetto principale di intervento, invece, sono previste attività di tipo culturale. In questi due piani il Progetto Esecutivo, in conformità con quanto stabilito dalla Committenza, ha previsto ambienti destinati a esposizioni temporanee e permanenti, spazi di consultazione di documenti d’archivio, locali climatizzati per la conservazione dei volumi e dei documenti di pregio, laboratori di restauro e didattici, oltre a tutti quegli ambienti di servizio, destinati al pubblico e al personale.

In particolare il Progetto Definitivo prevede:

- Al piano terra locali destinati ad androne di ingresso e ambienti filtro che conducono allo scalone monumentale esistente, di collegamento dei vari piani dell’edificio, e all’ascensore di nuovo inserimento, accessibile dal cortile interno scoperto; dalla corte sono poi raggiungibili degli spazi serventi a disposizione per l’alloggiamento degli impianti di Casa Suardi.

- Al piano primo, sede dalle sale di maggior pregio storico-artistico, è dedicato alle funzioni aperte al pubblico. In questo piano infatti trovano spazio gli ambienti espositivi dotati di arredo minimalista e di qualità perfettamente integrato all’ambiente e una sala di consultazione dei documenti antichi accessibile attraverso un locale filtro, controllabile dalla reception. I servizi igienici, aperti al pubblico, posizionati lungo la facciata su Piazza Vecchia in corrispondenza di quelli attualmente esistenti - per minimizzarne l’invasività e ridurre i costi - sono accessibili dal corridoio principale in posizione baricentrica rispetto ai diversi ambienti. L’area più a ovest del piano invece ospita locali di deposito dei documenti e un vano servente a disposizione per gli impianti. Tutto è stato studiato garantendo il massimo rispetto dell’edificio e minime trasformazioni edilizie.

- Al piano secondo, infine, trovano spazio ambienti accessibili al personale e locali di servizio. In questo piano infatti sono presenti gli uffici del personale, i laboratori di manutenzione per i materiali d’archivio e gli ambienti di deposito differenziati in locali di deposito documenti, vani di catalogazione documenti con controllo temperatura e umidità e spazi di deposito micro-climatizzati attrezzati con speciali macchinari per un controllo di precisione delle caratteristiche termo-igrometriche. Dal vano filtro centrale che funge anche da via d’esodo, sono poi accessibili i servizi igienici e il vano servente per gli impianti. Come al piano primo, il progetto è stato definito mantenendo l'integrità dell’edificio monumentale e prevedendo minimi interventi di trasformazione e addizione.

 

La storia di Casa Suardi

Alcuni documenti datano l’edificazione al XIV secolo (a tali documenti si riferisce la targa affissa all’ingresso dell’edificio); altri suggeriscono che la data di costruzione sia attorno al XII secolo (ipotesi più attendibile). Tale divergenza suggerisce che il nucleo più antico del Palazzo, poi ampliato sia in pianta che in altezza, abbia raggiunto la conformazione attuale, appunto, nel XIV secolo ad opera dalla famiglia Suardi, che ne aveva fatto la propria abitazione.

Il Palazzo fu pesantemente danneggiato nel 1360 da un incendio, al quale fecero seguito dei lavori di restauro dell’edificio dei quali non si hanno notizie certe e precise.

Un atto notarile del 1422 trasferisce il Palazzo ai fratelli Felisio, Giovanni e Giacomo Avogadro: quest’ultimo, detentore della metà della proprietà, lo cede per testamento alla Congregazione della Misericordia Maggiore nel 1443, ma solo nel 1544 si definì che agli Avogadro sarebbe spettata la metà meridionale, mentre alla Misericordia quella settentrionale.

La fase storica, durante la quale Casa Suardi subì le maggiori trasformazioni, fu la dominazione della Serenissima Repubblica di Venezia, dove il Palazzo venne ingrandito e nel 1529 venne aggiunto un nuovo accesso dalla piazza e lo scalone esterno che lo collegava al salone delle Capriate del Palazzo della Ragione; inoltre nel 1544 le finestre medievali (di cui è possibile apprezzare alcune tracce sulla facciata prospicente Piazza Vecchia) vennero sostituite da aperture con arco a tutto sesto di ispirazione rinascimentale.

Ciò comportò tra le altre cose l’occultamento degli affreschi realizzati dal Bramante a partire dal 1477, dei quali sono rimasti oggi solo alcuni lacerti asportati mediante stacco nel 1927 per essere trasportati nel Salone delle Capriate del vicino Museo dell’Affresco. Di questi affreschi sono state realizzate accurate mappature e, nel 2018, anche delle proiezioni (videomapping) sulla facciata di Casa Suardi, con lo scopo di riproporre in modo allusivo, l’immagine degli affreschi, ancora superstiti, come se esistessero ancora in loco.

Successivamente all’incendio del 1770 che distrusse buona parte del Palazzo e lo compromise pesantemente dal punto di vista strutturale, venne nuovamente restaurato secondo i criteri dell’epoca, come è possibile notare nella sala riccamente decorata che troviamo al piano primo superando il grande arco in pietra. Con decreto del 26 gennaio 1802 il governo della Repubblica Cisalpina, instauratasi a seguito della fine del dominio veneziano, disponeva per l’organizzazione giudiziaria facendo obbligo ad ogni capoluogo di Dipartimento di istituire un Tribunale d’Appello. Conseguentemente il Prefetto del Dipartimento del Serio, chiedeva con insistenza alla Municipalità di Bergamo, la disponibilità di uno stabile, beninteso senza impegnarsi per questo a sostenere le relative spese di locazione. Dovendo quindi le medesime ricadere ancora sulla cittadinanza, si pensò di utilizzare l’ex palazzo Suardo, “hospitium comunis pergami”, e quasi tutto lo stabile già residenza del Podestà, che per la sua posizione era, si può dire, la naturale continuazione dell’altro.

Dall’estate del 1802 fino al 1926 e salvo alcuni spostamenti dovuti alle demolizioni occorse per lo sgombero dell’area assegnata poi al Teatro della Società, o dei Nobili, questo palazzo ospitò il Tribunale e cioè fino a quando questo non venne trasferito nella moderna sede appositamente costruita al centro di Piazza Dante in città bassa. Durante quegli anni anche la conformazione della corte interna era diversa in quanto al posto della scala di servizio che oggi conduce al Teatro vi era una zona coperta poi demolita.

In epoca più recente ha ospitato il Museo di Storia Naturale (1927), la Scuola di Giornalismo (1961), il Consorzio per l’istituzione di Facoltà Universitarie (1968). Nel 1926 si rende necessario trovare una nuova collocazione al Museo di Storia naturale della città, la scelta dell’amministrazione ricade quindi su Casa Suardi vista la posizione di prestigio e l’importanza del palazzo.

Gli interventi per adeguarlo alle nuove necessità sono molteplici, continuamente mutevoli e non pienamente documentati in quanto lasciati alla definizione diretta in fase di cantiere.

Inizialmente il progettista, Conte Ing. Ernesto Suardo, prevedeva pesanti interventi di ridistribuzione interna con adeguamento delle quote interne e un complesso programma decorativo per riportare il palazzo a fasti ormai da tempo perduti. Tra questi interventi si annovera anche il rifacimento dello scalone d’ingresso unitamente alla cancellata in ferro battuto; non è tuttavia chiaro se questi notevoli interventi sulla scala (sostituzione dei gradini) siano stati effettuati o stralciati per mancanza di fondi e sostituiti con semplice restauro, certo è che sicuramente alcune lavorazioni si sono compiute; in un documento dell’ufficio tecnico municipale redatto durante le fasi di progettazione si legge chiaramente che: “l’atrio e lo scalone del vecchio Palazzo sono in uno stato di pessima manutenzione pressoché indecenti e si rende necessaria la loro razionale sistemazione..” Il progetto inizialmente proposto seppur condiviso dagli uffici tecnici, per la qualità e il prestigio che avrebbe portato all’edificio, viene “bocciato” per motivi economici preferendo un’alternativa - proposta dallo stesso progettista- che prevedesse la sola realizzazione delle opere essenziali alla conversione in museo e al risanamento del palazzo. Nel febbraio 1927, durante i lavori, emerge come la copertura del manufatto versi in “uno stato di estremo deperimento ed in condizione statica preoccupante”. Se ne rende quindi necessaria un’importante manutenzione in occasione della quale il progettista propone di riprendere l’idea -già ventilata durante l’originale progetto l’anno prima- di innalzare l’intero secondo piano di 1,20 m portandolo in linea con la copertura del Teatro Sociale su Via Colleoni, ciò per dare maggiore luce e altezza agli ambienti del secondo piano rendendoli più adeguati alle destinazioni volute. La soluzione proposta non viene ritenuta idonea sia dal punto di vista economico che da quello architettonico preferendo sfruttare lo spazio del sottotetto rifacendo le “soffitte morte” in modo tale da guadagnare 40 cm di altezza utile; in quegli stessi anni viene demolito il secondo piano della porzione a sud (oggi proprietà privata) e la relativa scala di collegamento rendendo necessario l’adeguamento delle quote della porzione rimanete al resto dell’edificio. In occasione dei rifacimenti si operano anche numerosi saggi sulle pareti interne ed esterne i quali rivelano la presenza degli affreschi precedentemente menzionati.

Nel 1949 vengono effettuati interventi sui serramenti già deterioratisi, mentre a luglio del 1958 viene scrostata dagli intonaci fatiscenti e restaurata la facciata verso Via Colleoni. Nel 1959 il Museo viene trasferito nella sua nuovo collocazione all’interno delle Cittadella lasciando libera Casa Suardi; nel 1961 il Comune decide di dedicare gli spazi del Palazzo alla neonata “Scuola superiore del giornalismo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore”: per consentire ciò si rendono necessari nuovi lavori di manutenzione e ridistribuzione interna che trasformano ancora una volta l’assetto interno per permettere di creare le grandi aule necessarie all’insegnamento ed inserire i servizi igienici. Appena conclusi i lavori al pian terreno, nella porzione di proprietà privata, vengono effettuati degli interventi di ristrutturazione particolarmente invasivi che spostano alcune pareti portanti e invadono parte del cortile; purtroppo queste demolizioni causano immediatamente danni ai piani soprastanti che necessitano quindi nei mesi successivi di ulteriori lavori di riparazione come riportato sia nella documentazione di collaudo del progetto di Casa Suardi che nella corrispondenza tra il Comune di Bergamo e la Banca Popolare proprietaria della porzione sud del piano terra. Nel 1968 l’edificio diventa sede dell’Istituto universitario di Bergamo per cui si rendono necessari altri interventi di cui però manca evidenza documentale precisa.

Nulla si sa degli interventi susseguitisi a Casa Suardi fino al 1992 quando si rendono necessari pesanti interventi di consolidamento statico ad opera dell’Ing. Dell’Acqua. In questo momento si inseriscono numerosi elementi in carpenteria metallica per rafforzare le esili strutture dell’edificio adeguandole alle normative dell’epoca. Nel 2005 la copertura è interessata da nuovi interventi di sostituzione di guaina e ripasso del manto in coppi con inserimento di sottostruttura metallica per evitare futuri dissesti. Nel 2013 l’edificio viene dato parzialmente in uso all’associazione Timeless ArtSpace che vi realizza alcune opere di ristrutturazione per un importo di circa 100.000€ (tinteggiature, sistemazione dei servizi igienici con eliminazione barriere architettoniche, rimozione linoleum). Dal 2014 al 2016 Casa Suardi ospita al piano secondo alcune classi del Liceo Paolo Sarpi, per rendere utilizzabile questi locali vengono realizzati alcuni piccoli interventi di ridistribuzione interna, la sostituzione di alcune aree pavimentate a moquette con linoleum e l’installazione di barriere in ferro alle finestre per garantire maggiore sicurezza. L’ultimo intervento documentato risale al 2017 con l’adeguamento degli impianti elettrici per destinare i locali ad uffici e spazi di servizio della fondazione Donizetti operante nell’attiguo Teatro Sociale.

Il susseguirsi di trasformazioni nei secoli (sia documentate che non), hanno comportato una profonda revisione degli spazi interni ed esterni per via della necessità di adeguamento alle specifiche funzioni cui sono stati chiamati ad assolvere questo ha portato di conseguenza alla quasi completa perdita degli elementi di pregio, che oggi è possibile trovare principalmente lungo il grande corridoio del primo piano.

In particolare, i continui e repentini cambi di destinazione d’uso avvenuti specialmente nel corso del ‘900, hanno necessariamente implicato costanti modifiche all’assetto interno del palazzo realizzando numerose aperture in breccia, chiudendone altre e modificando più volte le partizioni e le quote interne, nonché sostituendo e alterando tutte le finiture.

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