Siamo ormai all’assurdo e cioè che il processo al “giusto” Berlusconi venga paragonato a quello di Cristo.
Quello che ormai demoralizza e toglie ogni fiducia, non sono tanto gli spropositi che vengono ogni giorno enunciati da una parte o dall’altra dei nostri politici, quanto l’impossibilità di ridefinire la differenza tra onestà e delinquenza, tra legge e illegalità.
Siamo un Paese tenuto in ostaggio e sotto ricatto da un ricco signore che ha commesso una serie di reati a non finire e che sta tenendo in pugno una coorte di pseudo politici e non solo, trascinando nel precipizio un’intera Nazione. Si è creato un circolo vizioso con l’instaurazione di un diritto personale, secondo la legge del più forte che ha scardinato le più elementari leggi del diritto e dà un esempio deleterio ai nostri figli e nipoti e segna il declino culturale di un Paese. Abbiamo una classe di dirigenti che si sta accapigliando per difendere l’indifendibile e il proprio potere senza pensare ai gravi problemi dei cittadini.
Abbiamo stravolto il contenuto delle parole: legge, onestà, delinquenza, diritto. Siamo blindati da una delle peggiori dittature: quella del pensiero.
Lucia Zanotti
Cremona 24/08/2013