Lunedì, 29 aprile 2024 - ore 00.45

BIMBA ALLONTANATA. LA LETTERA ACCORATA DELLA MAMMA

CCDU: avviata indagine e sottoscrizione; attendiamo la risposta del Sindaco.

| Scritto da Redazione
BIMBA ALLONTANATA. LA LETTERA ACCORATA DELLA MAMMA
SAN GIOVANNI IN PERSICETO – È di pochi giorni fa la notizia, di cui si sono interessate anche alcune testate locali e nazionali, di una bambina in carico alla ASP Seneca - un’Azienda per i Servizi alla Persona territorialmente competente per i Comuni dell’Unione Terre d’Acqua - portata via alla mamma, e poi apparentemente “scomparsa” nei meandri della burocrazia: nonostante la gravità del provvedimento amministrativo di allontanamento, a quasi tre mesi di distanza, sembrerebbe che il Tribunale per i Minorenni di Bologna non sia ancora stato informato.
La mamma si è rivolta al Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani con una lettera tragica e alquanto incredibile. Sebbene la vicenda ci sembrasse inverosimile, abbiamo iniziato a indagare, e dopo quanto scoperto dall’avvocato della famiglia Francesco Miraglia, la realtà ci è apparsa in tutta la sua gravità. È possibile che una bambina possa “sparire” per quasi tre mesi senza che nessuno sappia nulla e/o intervenga?
Come Comitato abbiamo chiesto formalmente un appuntamento con il Sindaco di San Giovanni in Persiceto per informarlo e chiedergli di attivarsi per la sua piccola concittadina. Abbiamo anche deciso di lanciare una campagna informativa per la cittadinanza locale e una sottoscrizione in cui i cittadini potranno chiedere al Sindaco di riportare verità e giustizia a questa famiglia e bambina. In particolare, vorremo conoscere i protocolli e prassi della ASP Seneca e della comunità madre-bambino in cui erano ospitate, per capire come sia potuta accadere una cosa simile, e se ci siano e quali siano le procedure di verifica e controllo del Servizio di Tutela Minorile.
Per dovere di cronaca, senza violare la privacy della minore, riteniamo doveroso riportare la lettera della mamma, almeno nelle parti più importanti:
 “Era il sig. [...], l’assistente sociale minori per comunicarmi che Silvia (nome di fantasia) era stata prelevata da scuola, e che mi attendeva per le 17.00 in ufficio da lui per una comunicazione urgente. Mi senti sul momento senza suolo sotto ai piedi e non capivo cosa stesse succedendo [...] 
Raggiunsi l’ufficio e lì mi comunicarono che la bambina era stata prelevata da scuola previa segnalazione per maltrattamenti fisici e psicologici da parte mia, e che era stata collocata in un posto sicuro e segreto perché venni ritenuta un pericolo per mia figlia. Rimasi scioccata e iniziai a sentirmi mancare, non potevo crederci, io un pericolo per mia figlia? Ricordo che mi alzai e andai verso la mia collega dicendo; me l’hanno portata via, me l’hanno portata via, ebbi un mancamento [...] 
 [...] mi chiesero di firmare il verbale di collocamento di mia figlia lontano da me in luogo segreto in quanto fonte di pericoli per lei. Mi sentì strappare il cuore, io ero diventata improvvisamente fonte di pericolo per mia figlia, e da quel momento ero invitata a non ri-accedere mai più all’appartamento dove eravamo collocate dal mese di maggio in quanto facevo parte di un progetto da loro proposto per madri single [...]. A quel punto la mia collega chiese: ‘Senza preavviso?’ Dove sarei potuta andare e soprattutto senza nulla, perché tutto era rimasto a casa e anche le chiavi dell’appartamento. Mi ritrovai nel giro di due ore senza assolutamente nulla, senza mia figlia e senza tetto.
 [...] non sapevo come stava, dov’era, come sarebbe andata avanti questa assurda storia. Non ho neanche potuto riavere qualcosa di suo, i suoi disegni, le nostre foto, i suoi lavoretti che mi faceva ad ogni festività. Mi mancano i suoi baci e i suoi occhi, la sua parlantina e i suoi capricci e il senso che dava alla mia vita. Mi sentì senza anima. Assurdo che un bambino venga sottratto così in malo modo senza verificare fatti e versioni. Buttata per strada senza un pezzo di sé. Ogni giorno mi sembra di sentirla, di sentire che ha bisogno della sua mamma, di aiuto e di spiegazioni. Non riesco a dare un senso a tutto ciò.”
Lo scandalo degli allontanamenti facili non è un problema localizzato. Il fenomeno colpisce a macchia di leopardo tutto il territorio nazionale con circa 30.000 bambini tolti alle famiglie. Non è vero, come molti credono, che l’allontanamento sia l’estrema ratio. Parecchie statistiche rivelano che circa il 20% degli allontanamenti coatti, e il successivo affidamento a strutture di accoglienza o famiglie affidatarie, sono motivati da assenza dei genitori, maltrattamenti o abusi. Il rimanente 80% circa avviene con la motivazione di “inidoneità genitoriale” (spesso riconducibile a sottostanti motivazioni di natura economica o abitativa). Questa motivazione ha aperto le porte a innumerevoli abusi. Il nostro Comitato si batte da anni per tutelare i minori dagli errori causati dalle valutazioni e perizie psichiatriche. Infatti, tramite valutazioni – per loro stessa natura soggettive e opinabili – alcuni psichiatri, psicologi e assistenti sociali, indottrinati sul modello biologico della mente e incapaci di usare buon senso e umanità, possono indurre il Tribunale dei minori a prendere provvedimenti drastici e drammatici, allontanando i figli alla famiglia, collocandoli in comunità tutelari per minori, mettendoli poi sotto indagine, analisi e quant’altro.


Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus





 
 
 
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