Il certificato serve ai cittadini extracomunitari nel momento in cui richiedono o rinnovano il permesso di soggiorno (che dura a seconda della tipologia, sei mesi, un anno o due anni), il ricongiungimento familiare o la sottoscrizione di un contratto di soggiorno per lavoro subordinato.
Sino ad oggi, il certificato era un'autocertificazione che attestava lo stato dell'abitazione (in locazione, con contratto di affitto registrato o in corso di rogito). A volte Polizia Locale ed Ufficio Tecnico, in seguito alla presentazione della domanda, si presentavano presso l'alloggio per verificare la salubrità degli ambienti. Ma riguardo - dice Sinigaglia - lo stato degli impianti e del salvavita valeva l'autocertificazione.
"Dato che il nostro obiettivo è di mettere in sicurezza l'affittuario extracomunitario, e anche i vicini, che nel caso di impianti difettosi o uso di bombole rischiano a loro volta, e consci del fatto che spesso c'è chi affitta ad extracomunitari locali fatiscenti o pericolosi, abbiamo deciso di colmare un vuoto legislativo imponendo il controllo degli impianti da parte di tecnici incaricati dal comune. La spesa per i tecnici è stata quantificata in 300 euro a pratica, da qui la scelta di aumentare la tariffa del 600%.
"Si tratta di una norma che vale già per gli immobili industriali: chi affitta deve avere impianti in sicurezza, perché, se non lo fossero, con il controllo del tecnico incaricato dal comune, le magagne si troverebbero e il locatario si troverebbe a dover intervenire sugli stessi. Tantovale che affitti immobili in regola con le normative. facendo così tuteliamo tutti: l'extracomunitario, il locatario - anche perché se gli impianti non sono a norma l'assicurazione non risponde - e i vicini".
Fonte Comune di Spino d'Adda