Di seguito pubblico la lettera di un cittadino che critica la mia proposta di organizzare anche a Cremona una marcia contro il razzismo.
Ecco la lettera : ‘ Gentile direttore, nella sua lettera chiede alle associazioni di organizzare una fiaccolata a Cremona per dare il «senso che i cremonesi sono per la tolleranza e contro il razzismo». Il suo accostamento tra l’Italia e i problemi dei neri negli Usa , che giustifica la necessità di questa manifestazione è sballato con «la linea della Lega che si associa a Marine Le Pen, è la punta di un movimento crescente che punta diritto a creare fisicamente la sollevazione contro i diversi». (...) Come al solito in Italia, certi argomenti vanno sempre
estremizzati, per cui se la Lega, Fratelli d’Italia ma anche tanti altri settori politici e della società civile, ma anche sindaci non del centro destra, dicono che non siamo in condizione di accogliere tutti, non possiamo
continuare a stornare fondi per mantenere qualche centinaia di migliaia di clandestini, in una situazione di forte crisi economica, di tagli a welfare che danneggia comunque quel 13,2% di disoccupati e, se poi il signor Storti legge le cronache giornaliere, avrà anche la percezione della quantità di reati commessi dai
clandestini e da zingari. Ma per questo, il signor Storti può fare riferimento ai dati ministeriali dei quasi 26 mila detenuti stranieri pari al 36% della popolazione carceraria: anche questi primato europeo. E chi denuncia queste cose, secondo Storti è razzista? Se è così, mi dispiace per lui ma in queste considerazioni si identifica la maggioranza degli italiani.
PS : E anche la maggioranza dei francesi.
vigliottagiuseppe43@gmail.com ‘.
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Un mio breve commento.
Le preoccupazioni che ci sono da parte dei cittadini rispetto al fatto che la nostra società è in difficoltà ad accogliere tutti gli stranieri sono reali. Chi è preoccupato non è detto che sia razzista. Ma razzisti sono coloro che incita all’odio del diverso. Purtroppo anche in Italia, in Lombardia ed a Cremona i razzisti ci sono e lanciano di per sé segnali distruttivi per la convivenza civile. Un cittadino è libero di decidere da quale parte stare. Io ho scelto di stare dalla parte di chi denuncia il razzismo ed incita all’odio del diverso.
Gian Carlo Storti