Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 12.59

Cinque motivi (più uno) per stampare le foto digitali

Scopriamo insieme perché anche se viviamo nell'era digitale è ancora bello stampare e raccogliere le nostre foto in un album su carta.

| Scritto da Redazione
Cinque motivi (più uno) per stampare le foto digitali

Senza farsi prendere dalla nostalgia per le serate trascorse a sfogliare i vecchi album di fotografie, magari in bianco e nero o ingiallite dal tempo, ci sono comunque valide ragioni per decidere di stampare le immagini che oggi sono scattate non solo dalle fotocamere digitali, ma anche (e più frequentemente) da smartphone e affini. Ne abbiamo indicate cinque più una, che forse può essere quella che dà la spinta maggiore a chi è sempre attento al portafogli.

 

Prima il motivo economico. Non bisogna infatti pensare che stampare le proprie foto possa essere una spesa inutile: questo è il messaggio di fondo che deve essere compreso. E a far pendere ancora di più il piatto della bilancia dei vantaggi di queste procedure è una notizia interessante che arriva dal Web, dove grazie alla piattaforme di codici sconto è possibile sfruttare fino al 21 ottobre 2017 un codice sconto photoSi del 30% per risparmiare sul sito della principale azienda italiana del mercato della stampa fotografica.

 

Le cinque ragioni per stampare le foto. E se questo è il motivo più pratico e concreto, ecco un piccolo elenco di altre ragioni che possono convincere a stampare i propri ricordi su un supporto fisico e non tenerli conservati soltanto sulle memorie digitali e virtuali, che siano quelle dello smartphone, dell'hard disk o del cloud. Il primo motivo sta proprio nella "materia": i supporti digitali, per quanto performanti, possono non essere eterni e sono sottoposti non solo a decadimento, ma anche a errori e guasti.

 

La fallibilità dei supporti virtuali. Senza voler esser troppo pessimistici, l'archiviazione digitale è soggetta a qualche imprevisto, come la rottura dei supporti o la perdita dei dati, in modi anche irreversibili. Lo stesso vice presidente di Google, Vint Cerf (considerato uno dei "papà" di Internet) ha ammesso che ci stiamo incamminando verso un "deserto digitale", in cui non ci sarà traccia fisica della nostra memoria per le generazioni future.

 

Il consiglio del papà di Internet. Parlando proprio di immagini e foto, Cerf ha puntato il dito contro "l’entusiasmo per la digitalizzazione", che spinge le persone a convertire "in digitale le nostre fotografie pensando che così le faremo durare più a lungo, ma in realtà potrebbe venir fuori che ci sbagliavamo". Pertanto, il "Chief Internet Evangelist" (questa la sua mansione ufficiale) lancia un consiglio a tutti: "se ci sono foto a cui davvero tenete, createne delle copie fisiche. Stampatele”.

 

Le ragioni due e tre. Se non basta l'opinione di uno dei guru della nostra epoca tecnologica, continuiamo con le altre ragioni che potrebbero convincere alla stampa delle foto. Motivi numero due e tre: le foto raccontano delle emozioni speciali e fissano in uno scatto dei momenti felici o comunque importanti della propria vita. E quando stampate diventano anche delle esperienze multisensoriali, per cui limitarsi a guardarle attraverso un display non offre le stesse sensazioni rispetto al contatto tattile con la materia, che si impreziosisce (anche emotivamente) col passar del tempo.

 

L'importanza della condivisione. Il fattore numero quattro parla proprio di emozioni e di esperienze: quando stampata, una foto viene vissuta e "condivisa" in maniera differente rispetto alla fredda operazione meccanica che si compie caricando le immagini sui social. Come una volta, infatti, sfogliare pagina per pagina un album ricco di momenti e ricordi crea subito un legame con le persone che ci sono accanto, rendendo anche quello un attimo da custodire.

 

Un'eredità da preservare. Infine, non bisogna trascurare l'aspetto legato alla conservazione della nostra memoria: oltre a quanto affermato da Cerf, dobbiamo ricordare che le fotografie sono un’eredità inestimabile, come testimonia la gioia che assale chi rivede dei vecchi scatti di inizio Novecento, che possono valere molto anche dal punto di vista economico, oltre che storico e documentale.

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