Giovedì, 02 maggio 2024 - ore 18.36

conferenza con Giovanni Moro

VENERDI 4 MARZO ALLE 18 IN SALA RICEVIMENTI LA LISTA CREMALAB OSPITA GIOVANNI MORO, SOCIOLOGO POLITICO E FIGLIO DELLO STATITA AMMAZZATO DALLE BR

| Scritto da Redazione
conferenza con Giovanni Moro

Sarà Giovanni Moro, sociologo politico e figlio dello statista ammazzato dalle Br il 9 maggio del 1978, il secondo ospite della rassegna di formazione che la lista CremaLab ha organizzato per i suoi candidati e per tutti i cittadini e le cittadine interessati.

Dopo il partecipato incontro in Sala Ricevimenti, con Padre Alex Zanotelli ospite in collegamento da remoto, venerdì 4 marzo alle 18, sempre in Sala Ricevimenti, la lista civica ha deciso di organizzare questo appuntamento intitolandolo “Libertà è partecipazione. Sentimenti sociali e cittadinanza attiva”. Ad intervistare Moro (in collegamento da Roma) saranno due membri del gruppo che si presenterà alle elezioni amministrative a sostegno del candidato sindaco Fabio Bergamachi: Manuela Gargioni e Annalisa Andreini. Giovanni Moro, classe 1958, sposato con due figli, si è laureato in filosofia teoretica all’Università La Sapienza di Roma nel 1981 con una tesi su “Il concetto di concetto. Una definizione in chiave di epistemologia delle scienze sociali”.

Tra il 1982 e il 1992 ha svolto studi e ricerche in epistemologia delle scienze sociali e in sociologia politica presso il Cerfe di Roma.

Ha come principali campi di ricerca teorica ed empirica i fenomeni contemporanei connessi alla cittadinanza e in particolare l’attivismo civico, la governance delle politiche pubbliche e la cittadinanza d’impresa.

È presidente di Fondaca, la Fondazione per la cittadinanza attiva, un ente costituito alla fine del 2001 che si ispira alla esperienza e alla ricerca del movimento Cittadinanzattiva e che svolge funzioni di ricerca, formazione avanzata, dialogo culturale e consulenza sulle nuove forme di cittadinanza nelle società contemporanee. Insegna sociologia dei fenomeni politici alla Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Macerata.

A proposito di suo padre in un’intervista a “La Repubblica”, il sociologo diceva: “Certamente non era un personaggio senza nemici. Ricordiamo Montanelli che scriveva delle sue entrate e uscite nella scena politica come 'listate a lutto', quasi una premonizione. O il Cardinal Siri, che subito dopo il sequestro diceva: 'Ha avuto quel che meritava'.

E gli stessi suoi interlocutori di sinistra in fondo condividevano l'immagine che gli era stata disegnata, l'indolente, il pigro, il temporeggiatore che non decideva".

Venerdì sarà l’occasione di ascoltare questo testimone della storia e studioso delle politiche di partecipazione. Ingresso aperto a tutti gli interessati, muniti di supegreenpass.

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