Martedì, 03 dicembre 2024 - ore 11.33

Coronavirus, Tokyo assicura: Nessuna cancellazione o rinvio per le Olimpiadi

Per organizzatori e Cio, i Giochi rispetteranno la data di apertura del 24 luglio. Molti sono gli interessi economici in ballo. I diritti di trasmissione e la sponsorizzazione rappresentano il 91% delle entrate del Cio. Il governo giapponese chiede di cancellare eventi pubblici per altri 10 giorni.

| Scritto da Redazione
Coronavirus, Tokyo assicura: Nessuna cancellazione o rinvio per le Olimpiadi

L’epidemia di coronavirus non imporrà alcun cambio di programma: i Giochi olimpici di Tokyo 2020 si apriranno il prossimo 24 luglio, come stabilito. Stamane Yoshiro Mori, presidente del Comitato organizzatore dell’evento, ha convocato una conferenza stampa per smentire le indiscrezioni circolate nelle ultime ore sul possibile rinvio. “Al momento, non vi è alcun non c'è alcuna intenzione di cambiare i nostri piani”, ha dichiarato Mori ai cronisti.

Ieri avevano fatto clamore alcune dichiarazioni rese da Haruyuki Takahashi, membro del board esecutivo del comitato organizzatore olimpico. Takahashi aveva spiegato che l'annullamento dei Giochi di questa estate è “fuori discussione” perché le finanze del Comitato olimpico internazionale (Cio) sarebbero a rischio, senza gli introiti provenienti dai diritti televisivi. Perciò, il funzionario aveva suggerito di rimandare le Olimpiadi di uno o due anni a causa della minaccia del coronavirus. “Ho parlato con il signor Takahashi e si è scusato”, ha affermato Mori. “Ha sicuramente detto una cosa bizzarra”. Gli organizzatori e il Cio hanno più volte affermato che i Giochi rispetteranno la data di apertura prevista, così come le Paralimpiadi che cominceranno il 25 agosto.

Il contratto firmato dal Cio e dalla città ospitante stabilisce che un'Olimpiade può essere cancellata, “se il Cio avesse ragionevoli motivi per credere, a sua esclusiva discrezione, che la sicurezza dei partecipanti ai Giochi sarebbe seriamente minacciata o messa a repentaglio per qualsiasi motivo”. Se il Cio decidesse di annullare l’evento, informerebbe Tokyo della sua decisione e il contratto sarebbe revocato se la situazione non migliorasse entro 60 giorni. Il contratto prevede inoltre che il Giappone rinunci a qualsiasi risarcimento per il danno causato dalla cancellazione. Infine, il Cio ha un fondo di riserva di circa 2 miliardi di dollari Usa per farcela fino alle prossime Olimpiadi e ha anche un'assicurazione sull’annullamento.

Un possibile rinvio solleverebbe anche domande sugli oltre 3mila appartamenti in costruzione per il Villaggio degli Atleti. Dopo le Olimpiadi, queste unità dovranno esser vendute dagli agenti immobiliari a prezzi di fascia alta. Il villaggio ospiterà 11mila atleti olimpici e 4.400 atleti paralimpici e probabilmente non sarebbe disponibile. Eventuali ritardi interesserebbero anche le emittenti come la statunitense NBC, che sta pagando più di 1 miliardo di dollari Usa per i diritti televisivi dei Giochi di Tokyo. Lo stesso vale per gli sponsor. I diritti di trasmissione e la sponsorizzazione rappresentano il 91% delle entrate del Cio. I Giochi olimpici moderni si svolgono dal 1896 e sono stati cancellati solo in tempo di guerra.

Alle 13.30 di oggi il numero di infezioni da coronavirus in Giappone è salito a 627, dopo che altri sette casi sono stati segnalati all'inizio della giornata. incluse le 696 della nave da crociera Diamond Princess e i 14 rimpatriati dalla Cina. Le vittime del virus sono 23. Tra queste, 16 hanno contratto il virus in Giappone; le altre sette sulla nave da crociera. La prefettura di Hokkaido ha il maggior numero di casi (118), seguita da Aichi (104), Osaka (80) e Tokyo (73). Kanagawa ha 46 casi e Hyogo ha 41. Le infezioni confermate includono 11 funzionari del ministero della Salute. Il ministero ha affermato che a 40 pazienti sono in gravi condizioni; 14 di loro erano sulla Diamond Princess. Finora, sono guarite 475 persone. Il governo giapponese ha adottato varie misure contro il nuovo coronavirus, inclusa la richiesta di chiusure di scuole e la cancellazione di eventi pubblici. Un gruppo di esperti pubblicherà una valutazione intorno al 19 marzo sull'efficacia di questi provvedimenti. Per ora, il governo prevede di mantenerli in vigore per almeno altri 10 giorni.

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