Giovedì, 25 aprile 2024 - ore 03.22

Cosa succede nel mondo

Le nuove sanzioni americane alla Russia, l’attacco in Iraq, il bombardamento in Colombia, i morti nelle proteste in Birmania. Ma anche la condanna di Sarkozy, il ritorno delle ragazze in Nigeria, la scomparsa di migliaia di civili in Siria.

| Scritto da Redazione
Cosa succede nel mondo

Russia-Stati Uniti

Il 2 marzo il governo statunitense ha sanzionato sette alti funzionari russi in risposta all’avvelenamento dell’oppositore Aleksej Navalnyj. Tra loro c’è Aleksandr Bortnikov, capo dei servizi di sicurezza dell’Fsb. Le sanzioni prevedono in particolare il congelamento di eventuali beni o fondi posseduti negli Stati Uniti.

Germania-Arabia Saudita

Il 2 marzo l’ong Reporter senza frontiere ha presentato una denuncia alla corte federale di giustizia di Karlsruhe, in Germania, contro il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, accusato di crimini contro l’umanità per la “responsabilità” nell’omicidio del giornalista saudita Jamal Khashoggi, avvenuto il 2 ottobre 2018 a Istanbul, in Turchia. La denuncia è stata presentata alla corte di Karlsruhe per la sua competenza “sui principali crimini internazionali”. Il 26 febbraio gli Stati Uniti hanno pubblicato un rapporto dei servizi segreti che accusa il principe ereditario di aver approvato l’operazione contro Khashoggi.

Francia-Algeria

Il presidente francese Emmanuel Macron ha riconosciuto il 2 marzo, in nome della Francia, che l’avvocato e leader nazionalista algerino Ali Boumendjel fu torturato e assassinato dall’esercito francese nel 1957, durante la guerra d’Algeria. Il gesto di riconciliazione era stato raccomandato da un recente rapporto commissionato allo storico Benjamin Stora. Macron si è impegnato a compiere alcuni gesti simbolici per favorire la riconciliazione tra i due paesi, ma ha escluso la possibilità di presentare le scuse ufficiali della Francia.

Iraq

Il 3 marzo almeno dieci razzi si sono abbattuti sulla base aerea di Ayn al Asad, che ospita dei soldati statunitensi. È stata segnalata una vittima civile. L’attacco, avvenuto nella provincia di Al Anbar, nell’ovest del paese, è stato attribuito alle milizie filoiraniane attive nel paese. Il comando militare iracheno ha confermato che i razzi sono di fabbricazione iraniana.

Colombia

Dieci guerriglieri appartenenti a un gruppo dissidente delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) sono morti il 2 marzo in un bombardamento dell’esercito nel dipartimento di Guaviare, nel sudest del paese. Nel 2016 le Farc hanno firmato un accordo di pace con il governo, ma alcuni dissidenti hanno deciso di continuare la lotta armata.

Birmania

Il 3 marzo sei persone che partecipavano alle manifestazioni contro il colpo di stato del 1 febbraio sono state uccise dalle forze di sicurezza a Monywa e a Mandalay.

Afghanistan

Tre ragazze di età compresa tra 17 e 20 anni, impiegate dell’emittente Enekaas Tv, sono state assassinate il 2 marzo a Jalalabad, nell’est del paese. Il triplice omicidio è stato rivendicato dal gruppo Stato islamico. Nel dicembre scorso a Jalalabad era stata uccisa la giornalista e attivista Malalai Maiwan, che collaborava con l’emittente.

Francia

Il 1 marzo un tribunale di Parigi ha condannato l’ex presidente Nicolas Sarkozy a tre anni di prigione, due dei quali con la condizionale, per corruzione e traffico di influenze. La sua avvocata Jacqueline Laffont ha subito annunciato ricorso in appello. Secondo i giudici, Sarkozy ha cercato di ottenere informazioni dal magistrato Gilbert Azibert su un caso che lo riguardava in cambio di un posto nel Principato di Monaco.

Nigeria

Il 2 marzo il governatore dello stato di Zamfara, Bello Matawalle, ha annunciato che le 279 ragazze rapite la settimana scorsa nel dormitorio di una scuola a Jangebe sono state liberate e sono in buone condizioni. Non è chiaro se è stato pagato un riscatto. Si è trattato del quarto rapimento di massa di studenti negli ultimi tre mesi nel nordovest del paese, dove sono attivi alcuni gruppi di “banditi”.

Ciad

Il principale candidato dell’opposizione alle elezioni presidenziali dell’11 aprile, Saleh Kebzabo, si è ritirato il 1 marzo accusando il capo dello stato, Idriss Déby, al potere dal 1990, di usare la forza per intimidire i suoi avversari. Il giorno prima almeno tre persone erano morte a N’Djamena durante un tentativo di arrestare un altro candidato d’opposizione, Yaya Dillo. Le vittime accertate sono la madre di Dillo e due soldati.

Siria

Secondo un rapporto delle Nazioni Unite presentato il 1 marzo, decine di migliaia di civili risultano scomparsi dopo essere stati detenuti in modo arbitrario a partire dal 2011, quando è scoppiata la guerra civile. Migliaia di persone sono state uccise o torturate durante la detenzione. Finora il conflitto ha causato più di 380mila vittime.

Giappone

Il 2 marzo due statunitensi accusati di aver aiutato Carlos Ghosn, l’ex capo di Renault-Nissan, a fuggire in Libano nel dicembre del 2019 sono arrivati a Tokyo dopo l’estradizione dagli Stati Uniti. Si tratta di Michael Taylor, un ex membro delle forze speciali passato alla sicurezza privata, e suo figlio Peter Taylor. Ghosn, che in Giappone era sotto processo per appropriazione indebita, era fuggito nascosto in una cassa di strumenti musicali.

Birmania

Il 1 marzo l’ex premier di fatto Aung San Suu Kyi, arrestata il 1 febbraio durante il colpo di stato militare, è stata incriminata per violazione di una legge sulle telecomunicazioni e per “istigazione ai disordini pubblici”. Nelle settimane scorse era già stata incriminata per la violazione di oscure regole commerciali e sanitarie.

El Salvador

Secondo i risultati parziali delle elezioni legislative del 28 febbraio, il partito Nuevas Ideas del presidente Nayib Bukele e una formazione alleata, la Grande alleanza nazionale (Gana, centrodestra), hanno ottenuto la maggioranza dei due terzi dei seggi in parlamento. I grandi sconfitti sono i due partiti che negli ultimi decenni hanno dominato la vita politica nel paese: l’Alleanza repubblicana nazionalista (Arena, destra) e il Fronte Farabunto Martí di liberazione nazionale (Fmln, sinistra).

(Fonte Internazionale cc by nc sa)

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