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Cremona e le sue strade.Via Alessandro Capra di Laura Bosio.

| Scritto da Redazione
Cremona e le sue strade.Via Alessandro Capra di Laura Bosio.

Alessandro Capra, maestro d'arte bellica
Una strada defilata, dotata di  pavimentazione antica. Sul lato sinistro via Capra è fiancheggiata da un alto muro, quello dell’antico convento della Beata Vergine, mentre sul lato opposto della strada si prolunga il muro di recinzione delle scuole elementari (che un tempo erano divise tra maschili - Plasio - e femminili - Capra - mentre ora sono un unico plesso scolastico, il Capra Plasio, appunto).
 La strada fu chiamata per secoli Contrada Capra, dal nome di una  famiglia, che qui aveva la casa. Ma perché la strada fosse intitolata ad Alessandro Capra, membro della stessa famiglia ed insigne architetto del XVII secolo, si dovette aspettare fino al 1912.

Il personaggio di Alessandro Capra è avvolto da un alone di mistero: non si conoscono infatti, con precisione, i dati cronologici della sua vita. Si sa che nacque all’inizio del secolo nella città di Cremona, dove rimase per gran parte della vita, nella casa attigua alla chiesa di San Leonardo. La sua approssimativa data di nascita si evince dall’incisione inserita dopo il frontespizio del suo più famoso trattato, in cui si asserisce che nel 1672 aveva 64 anni. Questa testimonianza, tenendo anche conto degli inevitabili scarti fra l'esecuzione della lastra e la pubblicazione del volume, si accorda sostanzialmente con quanto sostiene il principale biografo del Capra, Giambattista Zaist, il quale pone la data della sua nascita "sul principio del secolo".

La formazione
Secondo le ricostruzioni degli storici, nella sua formazione culturale ebbe un ruolo fondamentale l’amicizia che lo legò a Jacopo Erba, sotto la cui guida apprese i rudimenti della pratica architettonica, ma anche elementi di goniometria, di geometria, di gnomonica, di tecnica della fortificazione.
Già nei suoi anni giovanili Capra fu impiegato al servizio di Gonzalo Fernández de Cordoba e Ambrogio Spinola, governatori spagnoli dello Stato di Milano. In quel periodo di tempo, fra 1628 e 1630, il giovane architetto ebbe modo di prendere coscienza delle tecniche più avanzate dell'arte bellica, approfondendo le proprie cognizioni in campi di studio affini. Così, frequentò numerosi geometri presenti e attivi nel Milanese e provenienti da diverse nazioni, e specializzati in diversi settori delle costruzioni.

L'attività bellica
Tuttavia, nonostante gli eclettici interessi, la sua area di intervento principale fu quella della costruzione di macchine, di strumenti bellici e di trasporto. Si cimentò in "invenzioni" dove la sua esperienza trovava pieno campo d’applicazione, e comunque in lavori specifici di tecnica ingegneristica, mentre ben raramente ebbe modo di cimentarsi in imprese rilevanti di progettazione architettonica. 
La sola prova sicura e tangibilmente documentata di un'opera di grande portata si riferisce al progetto che elaborò per la cattedrale di Pontremoli, dedicata alla Madonna del Popolo. Come attestano le delibere comunali, fin dal 1620 si manifestò la precisa volontà da parte degli organi governativi della città di rinnovare l'antico tempio; negli anni successivi, il proposito venne più volte riaffermato e ribadito. Soltanto nel 1630, però, nell'occasione della pestilenza che si accaniva sulla regione, si decide definitivamente di erigere una sede cattedrale "suntuosa, nobile, e capace del popolo quanto più possibile". Per tale progetto fu interpellato appunto il Capra che, nonostante la giovanissima età, già godeva di una buona reputazione come pubblico architetto dello Stato di Milano.
Fra il 1647 e il 1648 Capra si arruolò in difesa della città natale, ancora al servizio degli Spagnoli, durante un episodio della guerra dei Trent'anni che vide Cremona posta in stato d'assedio. In quell’occasione, l’architetto ebbe la possibilità di esercitare i suoi talenti nei più diversi campi: costruendo mulini a trazione, dighe per dirigere le acque secondo esigenze strategiche, contrappesi per facilitare l'uso delle campane, un nuovo tipo di trombe, particolari fontane. In quest'attività trascorse il resto della vita, dedicandosi sia alla elaborazione di nuove invenzioni, sia studiando e scrivendo. La sua opera di maggior importanza, «Della architettura famigliare...», fu stampata a Bologna nel 1678, così come «La nuova architettura militare».
Capra fu molto apprezzato dai suoi concittadini, anche per essersi adoperato per bloccare le piene del Po con progetti basati su sistemi di argini.
I suoi proficui interventi gli valsero anche la chiamata alla corte di Madrid dove, tuttavia, egli non giunse, poiché, ammalatosi durante il viaggio, fu costretto al ritorno.
Sulla data della morte non vi sono documenti certi, ma secondo alcuni dati indiziari essa può essere fatta risalire tra il 1683 e il 1685.

Le opere
Alessandro Capra ha lasciato un notevole contributo sotto forma di trattati, dedicati per lo più all'approfondimento dei problemi teorici che sempre lo appassionarono ed in particolare all'architettura, intesa non solo come tecnica costruttiva ma come coacervo di regole generiche con le quali impostare e risolvere le più diverse situazioni. Nel più famoso e più rilevante dei suoi scritti, «La nuova architettura famigliare...», si passa con grande disinvoltura dagli "avvertimenti per governar terre" agli "avvertimenti a' padroni delle fabbriche", a questioni riguardanti i sistemi di misurazione, ai "principi della geometria", a dettagliate descrizioni di macchine dai più diversi usi.

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Si ringrazia il giornale Il Piccolo di Cremona per l'autorizzazzione alla pubblicazione

Cremona e le sue strade.Corso Pietro Vacchelli di Laura Bosio
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