Era previsto entrare in vigore all’inizio dell’anno, ma è stato rimandato ad oggi, 1 aprile, il nuovo regime di trasmissione per le stazioni radio slovacche: almeno il 20% della musica trasmessa da oggi, cronometro alla mano, dovrà essere di autori slovacchi. In pratica, alla radio oggi si sentirà almeno una canzone slovacca su cinque. E non è tutto, dal 2017 la quota di “musica nazionale” aumenterà al 25%, un pezzo su quattro. Ancora peggio per chi ascolta le stazioni della radio pubblica RTVS, che è obbligata già ora a rispettare un limite ben più alto: il 30% da oggi e il 35% dall’inizio del prossimo anno.
Il Parlamento aveva approvato a fine settembre le quote minime obbligatorie di musica slovacca da trasmettere in radio all’interno di una modifica della legge sulla radiodiffusione e ritrasmissione preparata dal ministero della Cultura.
La norma prevede il calcolo sulla programmazione tra le 6 del mattino e la mezzanotte, in modo da evitare la concentrazione di musica slovacca solo nelle ore notturne. La legge dà una sua definizione anche di cosa si intenda per “musica slovacca”: è slovacca una canzone nella quale almeno un autore (di musica o testo) ha residenza permanente in Slovacchia, oppure quando il testo cantato è in lingua slovacca.
Contro questo provvedimento, considerato assurdo e inutilmente protezionistico dagli addetti ai lavori che temono una ricaduta negativa sull’ascolto dei loro programmi, la stazione radio Europa 2 di Bratislava ha deciso di mettere in atto una protesta esemplare, passata per un pesce d’aprile: trasmettere tutto il giorno solo musica slovacca, andando a ripescare anche canzoni completamente dimenticate del repertorio nazionale. Una parte degli ascoltatori ha preso la cosa con filosofia e divertimento, mentre sui social molti altri hanno protestato e sono passati a sintonizzarsi su altre stazioni. Comprensibile, considerando che Europa 2 oggi (ma lo aveva fatto anche l’anno scorso) trasmette anche cose come questa qui sotto:
Gli operatori delle radio private dicono che la legge vìola le regole dell’economia di mercato e della concorrenza, e anche la Procura generale, al tempo, espresse alcuni dubbi sulla sua costituzionalità.
Oggi (o meglio, ieri) la musica slovacca occupa circa un decimo dei palinsesti delle radio. L’intervento governativo era stato chiesto a gran voce dagli autori e interpreti slovacchi, che si ritenevano discriminati dalle radio nazionali. Secondo il Ministero della Cultura minimi di legge di questo genere sono in vigore in altri paesi dell’Unione europea come in Polonia (33%), Ungheria (35%) e Francia (40%).
Ad oggi sedici stazioni, tra le quali anche alcune che trasmettono solo rock (e sarebbe difficile riuscire a rispettare la quota di rock slovacco nei loro programmi), hanno chiesto una deroga dalla norma di legge apportando le loro motivazioni. Lo ha fatto anche la radio pubblica RTVS per alcune trasmissioni specifiche. La questione sarà affrontata dal Consiglio per la radiodiffusione e ritrasmissione (RVR) il prossimo 12 aprile.
Fonte: Buongiorno Slovacchia
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