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È nato il Coordinamento regionale lombardo della campagna “Mettiamoci in gioco”

| Scritto da Redazione
È nato il Coordinamento regionale lombardo della campagna “Mettiamoci in gioco”

È nato il Coordinamento regionale lombardo della campagna “Mettiamoci in gioco”
Il 13 novembre primo evento pubblico a Milano

Milano, 14 ottobre 2013
La campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo “Mettiamoci in gioco” arriva in Lombardia. È nato, infatti, il Coordinamento regionale lombardo della campagna, presentato oggi in una conferenza stampa a Milano.

All’incontro sono intervenuti don Armando Zappolini, portavoce della campagna nazionale “Mettiamoci in gioco”, Matteo Iori, presidente del CONAGGA, Maria Ferrucci, sindaca di Corsico e referente di Avviso pubblico, Don Virginio Colmegna, presidente della Casa della Carità, Cristina Perilli, referente di Libera Lombardia per prevenzione Gioco d’azzardo e mafie, Riccardo Zerbetto, presidente di Orthos e socio fondatore di ALEA , Angela Fioroni, segretaria di Legautonomie Lombardia

Il Coordinamento lombardo vede al fianco di molte delle organizzazioni già presenti nella campagna nazionale - Acli, Adusbef, Alea, Anci, Anteas, Arci, Auser, Avviso Pubblico, Cgil, Cisl, Cnca, Conagga, Federconsumatori, FederSerD, Fict, Fitel, Fondazione Pime, InterCear, Libera, Scuola delle Buone Pratiche/Legautonomie-Terre di mezzo, Shaker - pensieri senza dimora, Uisp – diverse altre associazioni attive sul territorio lombardo: AND-azzardo e nuove dipendenze, Ce.A.S, Coop. Amenano, Casa della carità, Progetto Orthos, Comunità di famiglie Villapizzone.

 

Il Coordinamento lombardo si propone come un punto di riferimento aperto per tutti coloro che intendono attivarsi per sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica sui gravi rischi connessi alla diffusione del gioco d’azzardo in Lombardia. Nel nostro paese, infatti, questo fenomeno ha assunto una dimensione di massa che non ha quasi eguali al mondo e sono divenute sempre più preoccupanti le ricadute sociali ed economiche a esso associate. I giocatori in condizione patologica o ad alto rischio di dipendenza sono stimati in circa 800mila e sono in rapido aumento sia i costi per il sistema sanitario, sia il ricorso all’usura e le infiltrazioni mafiose nella gestione dei giochi.

Milano è la città in cui si è giocato di più nel 2012 (5,7 miliardi di euro) e la spesa pro capite (escluso il gioco on line) vede sul podio ben 2 città lombarde: Pavia al primo posto con 2954 euro e Como al secondo posto con 1924 euro.

La conferenza stampa di oggi è stata anche l’occasione per presentare l’iniziativa che la campagna nazionale e il Coordinamento regionale organizzeranno il 13 novembre a Milano: “Alla mattina – ha annunciato don Virginio Colmegna, presidente della fondazione Casa della Carità - si terranno gli incontri di alcuni rappresentanti della campagna con le istituzioni locali, al pomeriggio verrà invece proposto un seminario di approfondimento sui rischi del gioco d’azzardo; nelle intenzioni della campagna è previsto un evento per coinvolgere e informare ulteriormente la cittadinanza. È, insomma, nato un soggetto articolato di grandi competenze che vuole relazionarsi con le istituzioni e vuole operare in rete con la campagna nazionale.

Don Armando Zappolini ha confermato l’importanza del fatto la campagna abbia potuto attivare un coordinamento regionale: “È fondamentale per rafforzare sia la sensibilizzazione della popolazione che l’attenzione da parte delle istituzioni. La Lombardia è la regione in cui si gioca di più e in cui il fenomeno della dipendenza da gioco è più evidente,  perciò occorre attivare una risposta forte. Il primo evento del 13 novembre sarà un segno efficace della presenza della campagna “Mettiamoci in gioco” sul territorio”.

Da non sottovalutare il fatto che domattina alle 10 verrà discusso  in consiglio regionale il  progetto di legge che introduce nuove norme finalizzate a contrastare e prevenire il gioco d'azzardo patologico: “È un momento cruciale in Lombardia – ha commentato Matteo Iori – e d’altra parte, in assenza di risposte a livello di leggi nazionali, è un bene che varie regioni si siano già mosse con proprie leggi specifiche volte alla tutela dei giocatori patologici e a una riduzione dei rischi sociali connessi al gioco d’azzardo”.

“Che sia necessario un intervento parlamentare è chiaro, dato che l’incentivazione da parte del governo non ha disincentivato le mafie, per le quali il mercato del gioco d’azzardo è un piatto molto ghiotto – ha sottolineato Cristina Perilli (Libera)  -. Le associazioni a delinquere guadagnano correndo pochi rischi e approfittando di una grande fonte di pulizia di fondi provenienti da attività illegali. A ciò si affianca il problema dell’usura: molti usurai sono appostati nelle sale da gioco pronti ad agganciare nuove vittime”.

Anche CGIL e CISL hanno aderito alla campagna: “Quando si parla di gioco d’azzardo si coinvolgono temi quali casa, lavoro, salute, relazioni sociali – ha aggiunto Francesco Breviario, in rappresentanza di CISL Lombardia – L’importanza della partecipazione del sindacato è dovuta al fatto che esso si pone un obiettivo sociale che va oltre la mission tradizionale della contrattazione”.

“La piaga del gioco patologico colpisce in modo particolare gli anziani e i soggetti della comunità che sono più fragili economicamente e psicologicamente e che sperano di risolvere tutti i problemi con una vincita – ha spiegato Lella Brambilla, presidente di Auser Lombardia -. Imprescindibile è l’alleanza con i sindaci per interventi preventivi sul territorio per quanto attiene i locali in cui è possibile giocare d’azzardo, che sono troppi e di troppo facile accesso. Chi entra in una tabaccheria infatti non si vergogna, chi entra in una sala giochi ha forse più remore a cominciare a giocare. Anche il semplice “Gratta e vinci” non è innocuo, quando le giocate si moltiplicano. È inoltre costoso e complicato curare le persone  una volta entrate nella spirale del gioco. Ricordiamo, a proposito della prevenzione, il ruolo strategico svolto dall’associazionismo attraverso le proposte ludiche, culturali e di intrattenimento che aiutano gli anziani e le persone che hanno molto tempo libero a tenersi lontane dal gioco”.

In collegamento con la campagna nazionale, il Coordinamento lombardo sarà impegnato anche nel tentativo di arrivare finalmente a regolamentare il gioco d’azzardo con un’apposita legge di settore, che preveda – tra l’altro – l’istituzione di un Fondo nazionale per la prevenzione, cura e riabilitazione del gioco d’azzardo, reali poteri di regolamentazione del fenomeno sul proprio territorio per i sindaci, limiti rigorosi per la pubblicità dei giochi.

In allegato il documento completo, in 14 punti, di regolamentazione del gioco d’azzardo proposto dalla campagna Mettiamoci in gioco.

Info:

Cristina Perilli

cell. 3473351015 – email kirsty@inwind.it

www.mettiamociingioco.org

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