Vivono nella paura da venerdì scorso, quando Patrick George Zaky è stato arrestato, alle 4 del mattino, e messo in custodia cautelare dalle autorità giudiziarie di Al-Mansoura. I famigliari del ricercatore 27enne dell'Università di Bologna, che era tornato in Egitto per stare con i suoi cari e si è ritrovato in prigione, hanno scritto un messaggio sulla pagina Facebook "Patrick libero", in inglese, italiano e arabo. I famigliari hanno spiegato:
"Patrick è tornato in Egitto per una breve vacanza dai suoi studi in Italia, per venire a trovare noi e i suoi amici e per passare un po' di tempo insieme prima di tornare alla sua intensa vita accademica. Non avremmo mai immaginato che potesse essere trattato in questo modo, né che avremmo vissuto anche solo per un giorno con una paura e un'ansia senza precedenti per la sicurezza e il benessere di nostro figlio. Non sappiamo nemmeno quando o come finirà questo incubo"
E hanno aggiunto:
Ovviamente non si capacitano del fatto che Patrick sia stato arrestato:
"Non riusciamo ancora a comprendere le accuse mosse a Patrick, nostro figlio non è mai stato fonte di minaccia o di pericolo per nessuno, anzi, è stato una costante fonte di sostegno e di aiuto per molte persone"
Il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio ha spiegato: