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Expo2015 .I protocolli di legalità vanno resi obbligatori

Dei 12 Paesi già pronti a costruire i padiglioni ancora nessuno ha firmato il Protocollo

| Scritto da Redazione
Expo2015 .I protocolli di legalità vanno resi obbligatori

Gian Antonio GIRELLI (Commissione Antimafia regionale): “Protocolli di legalità vanno resi obbligatori”. Nel Protocollo di Legalità sottoscritto il 13 febbraio 2012 da Expo 2015 SpA e dalla Prefettura di Milano gli appaltatori assumono l’obbligo di fornire tutti i dati relativi ai subappaltatori ed ai subcontraenti interessati all’esecuzione delle opere. Expo 2015 SpA, in conformità alla normativa antimafia e come previsto dal “Regolamento recante norme per la semplificazione dei procedimenti relativi al rilascio delle comunicazioni e delle informazioni antimafia”, si impegna cioè a richiedere alla Prefettura le informazioni antimafia relative alle imprese interessate, prevedendo nei contratti e subcontratti, una clausola risolutiva espressa qualora le verifiche antimafia abbiano esito positivo.

Per Gian Antonio Girelli, Presidente della Commissione speciale Antimafia del Consiglio regionale lombardo sarebbe già questo sufficiente a rispondere alle preoccupazioni e alla richiesta di aumento dei controlli emerse dalla Relazione del Comitato antimafia di Palazzo Marino.

“Lo strumento, anche se potrebbe essere non sufficiente, c’è già, è il Protocollo di Legalità – spiega Girelli -. Basterebbe renderlo obbligatorio da qui in avanti. Che fosse importante muoversi su strumenti di questo tipo, il mio omologo al Comune di Milano, David Gentili, ed il sottoscritto, l’avevamo compreso dopo la seduta congiunta delle due Commissioni Antimafia dello scorso 25 luglio a cui hanno partecipato alcuni dirigenti di Expo 2015. Ed è per questo che abbiamo inviato una sollecitazione al presidente del consiglio Renzi, al presidente della Lombardia Maroni, al Sindaco di Milano e al Prefetto affinché si intensifichino al massimo tutti gli sforzi utili per la sottoscrizione del Protocollo, perché si aiutino i Paesi stranieri nella comprensione degli obblighi e perché siano individuati adeguati provvedimenti per negare comunque l’accesso al sito a quei contraenti per i quali la Prefettura ravviserà l’opportunità di emanare interdittiva antimafia”.

Va ricordato che ad oggi tra i 147 Paesi aderenti ad Expo 2015, circa 60 hanno intenzione di costruire il proprio padiglione, per 12 è già stato assegnato il lotto su cui verranno effettuati i lavori, ma nessuno, a venerdì scorso, ha deciso di firmare il Protocollo.

Milano, 5 agosto 2014

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