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Fumi dall’acciaieria Arvedi, interrogazione del Movimento 5 Stelle Lombardia

Gli episodi di fuoriuscita di fumi dai tetti dall’acciaieria si sono verificati tra il 9 maggio e il 7 giugno

| Scritto da Redazione
Fumi dall’acciaieria Arvedi, interrogazione del Movimento 5 Stelle Lombardia

Il Movimento 5 Stelle Lombardia torna sull’acciaieria Arvedi di Cremona con un’interrogazione sul caso dei fumi diffusi in atmosfera fuoriusciti dai tetti dell’acciaieria nel periodo intercorso fra il 9 maggio 2015 e il 7 giugno 2015. L’interrogazione, depositata dai Consiglieri Regionali Iolanda Nanni e Andrea Fiasconaro, è diretta all’Assessore Regionale all’Ambiente, a seguito delle numerose segnalazioni ricevute dal Movimento 5 Stelle da cittadini che hanno assistito e hanno testimoniato la fuoriuscita di questi fumi anche con video.

Nanni, Consigliere Regionale pentastellata, dichiara: «Ancora una volta, per dare risposte alle continue segnalazioni e preoccupazioni dei cittadini cremonesi, abbiamo portato il caso dell’Acciaieria Arvedi in Regione Lombardia segnalando il ripetersi di queste fuoriuscite di fumi diffusi (non da camino) dai tetti dell’acciaieria. L’acciaieria è tra le aziende di maggior rilevanza sotto gli aspetti ambientali, sia per la sua specificità e capacità produttiva, sia per il numero di attività IPPC e non IPPC, sia per quanto riguarda le matrici ambientali interessate dalle sue emissioni. Il problema delle emissioni di fumi diffusi in atmosfera era peraltro già stato evidenziato dall’ultima ispezione ARPA che risale, ormai, all’anno 2012 e riguardava lo sversamento delle siviere a cielo aperto, ora tali fumi escono anche dal tetto sopra il forno elettrico».

«Abbiamo anche segnalato alla Regione – continua Nanni – le criticità dovute alle polveri da movimentazione rottame che avviene a cielo aperto, mentre il lavoro e i depositi dovrebbero essere e svolgersi completamente al chiuso, chiedendo all’Assessore Regionale di intervenire presso l’acciaieria affinché sia garantita la copertura del rottame e che i lavori avvengano in luoghi chiusi e non a cielo aperto. A ciò si aggiunga il preoccupante silenzio delle Amministrazioni locali e degli organi di stampa rispetto al ripetersi, in un lasso temporale brevissimo, di fuoriuscita di fumi diffusi dal tetto dell’acciaieria e che sta creando un forte senso di disorientamento e preoccupazione presso la popolazione che non viene puntualmente informata sull’eventuale pericolosità di tali fumi».

«Riteniamo doveroso – conclude Nanni – che l’Assessore Regionale all’Ambiente ci informi innanzitutto se è o meno a conoscenza di questi episodi e se ARPA sia uscita a effettuare tutti i controlli del caso e quali siano i dati rilevati relativi alle emissioni e alle cause della fuoriuscita di fumi diffusi. In caso di risposta negativa, abbiamo chiesto all’Assessore di avviare con urgenza ispezioni e accertamenti, nonché abbiamo chiesto se l’acciaieria abbia o meno presentato uno studio di fattibilità per il miglioramento delle prestazioni del sistema di captazione dei fumi diffusi, come del resto chiedeva già nel 2012 la stessa ARPA. Infine, abbiamo richiesto a Regione Lombardia di intervenire presso l’acciaieria con specifiche prescrizioni affinchè provveda a effettuare tutto il necessario per evitare lo svuotamento a cielo aperto delle scorie delle siviere senza nessun tipo di captazione».

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