Giovedì, 25 aprile 2024 - ore 21.19

I decreti sul Jobs Act e le critiche da sinistra e dalla Cgil | G.C.Storti

Critiche da Fassina, Civati, Cuperlo, Boldrini,Vendola e Camusso

| Scritto da Redazione
I decreti sul Jobs Act  e le critiche da sinistra e dalla Cgil | G.C.Storti

Il governo ha varato i decreti sul Jobs Act. Molti applausi da Confindustria e molte critiche da sinistra e dal sindacato. Avremo modo di capire meglio  i due decreti varati , in questo momento, mi preme evidenziare alcuni giudizi, che ho raccolto in rete di alcuni esponenti della sinistra e del sindacato.                                                                                                                  

Una volta si diceva: ‘ Se Confindustria plaude vuol dire che sei sulla strada sbagliata’.

Oggi si può dire : ‘ Se la sinistra critica vuole dire che sei sulla strada giusta per la Confindustria’.

Ma.. ecco alcune  dichiarazioni.

La presidente della Camera Laura Boldrini: ‘Ci sono stati anche anche dei  pareri non favorevoli da parte delle commissioni di Camera e Senato e forse sarebbe stato opportuno tenerli nel dovuto conto’

Susanna Camusso: ‘Restano i cocopro e si somma la monetizzazione crescente. La precarietà aumenta, non diminuisce. #Soloammuina non #cambiaverso", è il tweet lanciato stamattina dal sindacato. Più recarizzati, meno pagati. Sei a termine, somministrato, a chiamata, p.Iva, accessorio, oppure sei indeterminato ma non più tutelato. E se rivendichi i tuoi diritti sei demansionato o licenziato . I vicenziamenti vincono, diritti perdono alla fine pagano i lavoratori’.

Stefano Fassina:  ‘le scelte fatte dal Governo sono una grave frattura e una ferita nei confronti del Parlamento.È stato ignorato il parere unanime delle commissioni su un provvedimento come quello del lavoro - ha aggiunto -. È stato uno schiaffo al gruppo parlamentare del Pd. Si è tornati agli anni Cinquanta. La propaganda di Renzi prende in giro i precari e procura un danno ai lavoratori.’

Pippo Civati: ‘Da quanto si apprende, il decreto sulle liberalizzazioni è un minibersani (più che una lenzuolata, un tovagliolo), mentre il Jobs Act era il provvedimento che aspettava da anni la destra. Che infatti festeggia. Meno di Bersani (sulle liberalizzazioni), più di Berlusconi (sul lavoro)’.

Nichi Vendola, che parla apertamente di una "controriforma": ‘I decreti attuativi confermano, nonostante la volontà contraria del Parlamento, i licenziamenti collettivi. Non si chiarisce quali siano le risorse utili ad alimentare gli ammortizzatori sociali, si conferma la sparizione dell'art.18, sparisce il diritto al lavoro e avanza il diritto al licenziamento, restano 45 contratti atipici su 47’. Questa controriforma ancora una volta conferma la trasformazione del Parlamento in un votificio’.

Gianni Cuperlo: ‘Non credo che quella di ieri sia stata giornata storica. I decreti attuativi sul Jobs Act vedono da parte nostra un giudizio critico, anche perché il governo non ha ritenuto nemmeno di recepire quelle che erano le raccomandazioni contenute nei pareri delle commissioni parlamentari, pareri che, mi fa piacere dirlo, sono stati espressi all'unanimità da tutto il gruppo del Pd, quindi maggioranza e minoranza’.

 

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