Sabato, 27 aprile 2024 - ore 00.46

IL GIORNALISTA - CAPITOLO V

Claudio Beniywoll

| Scritto da Redazione
IL GIORNALISTA - CAPITOLO V
Claudio Beniywoll
presenta:
IL GIORNALISTA
 
Capitolo V
 
Il direttore dormì sonni tranquilli e l’indomani non ci furono problemi sul lavoro.
Si diresse dalla segretaria, la quale aveva la scrivania appena fuori del suo ufficio, e le disse di non voler essere disturbato da nessuno.
Ritornò a sedersi dietro la scrivania e, alzata la cornetta, compose un numero.
Non dovette attendere molto perché dall’altra parte gli rispondessero.
«Questa sera sei libero? -chiese-... Sul tardi? Dammi un orario. ... D’accordo, al solito bar. ... Ciao».
Lasciò passare un’ora e alzò di nuovo la cornetta per avvisare la segretaria che era di nuovo disponibile.
 
«Buona serata direttore. A domani» lo salutò la segretaria, che finiva sempre alle sei della sera.
«Altrettanto a lei signorina Macchi». Era l’unica che chiamava per cognome, tenendo il rispetto tra direttore e impiegata.
Anche il resto dello staff, concludendo la loro giornata di lavoro, lo andarono a salutare.
Solitamente era lui ad andarsene per primo, ma non quella sera, una delle poche rare volte.
Il vicedirettore, invece, non se ne andava fino a che la redazione non rimanesse vuota.
«Francesco» Amedeo si era recato nell’ufficio del suo sostituto. «Potete andare, chiudo io questa sera» lo avvisò.
«Va bene, Amedeo, allora finisco qui e vado. Grazie».
Direttore e vice si chiamavano per nome, come ad avere un rapporto d’amicizia, mantenendo sempre quella formalità tra loro; confidenza che non si permetteva con gli altri collaboratori.
 
To be continued...
 
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