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IL PIANTO

| Scritto da Redazione
IL PIANTO

Il pianto viene salutato , in sala parto, quando un neonato viene alla luce :viene salutato dai medici e dai presenti come un segno di vita. E’ la prima reazione al cambiamento radicale di ambiente: dal quel momento solo le cure parentali possono segnare l’esistenza del neonato.Il pianto , nelle sue varie manifestazioni e modalità, ci seguirà per tutta la vita : le occasioni non sono mancate a nessuno, buoni o cattivi che siamo.Ma si può anche piangere dalla gioia: una emozione improvvisa scatena una reazione non sempre controllabile.

Chi riesce a contenere anche le emozioni più forti a causa di eventi infausti, spesso , a casa, in segreto si sfoga:  non sempre  si ammette che  sia successo.Gli psicologi ed i sociologi nei loro studi sul comportamento umano hanno ancora molto da indagare: molto sfugge ancora all’occhio della scienza.Anche gli etologi, per il mondo animale, hanno indagato sulle varie forme di pianto :  pochi nel mondo animale sono esenti da questa manifestazione di disagio.Persino al di fuori del mondo dei mammiferi.

Tutti , tuttavia, siamo d’accordo che solo la specie umana può piangere e ridere nello stesso momento.Ed è uno dei fattori di esternazione che ci distinguono dal mondo animale.Gli animali non possono ridere anche se taluno ha notato qualche accenno  di implicita soddisfazione  sulla mimica  di qualche specie più evoluta.Va da sé che chi segue gli avvenimenti per motivi professionali, del tipo “cronaca televisiva” , appena si trova di fronte un viso in lacrime, subito lo inquadra.E così un viso, una persona  in un contesto di un certo tipo, ci trasmette immediatamente la sensazione di trovarsi alla presenza di fatti poco piacevoli e ci  emoziona.Tutti, o quasi , lo abbiamo visto di recente, durante le riprese televisive nella nostra più vicina Grecia.Il pianto di una musicista greca ha fatto il giro del mondo in pochi minuti.

Si stava suonando l’inno nazionale greco.Ma, credo  sia stata sensazione comune che a piangere non era solo una signora greca: era  una intera comunità.

Una comunità martoriata, prima da governanti  che qui possiamo solo definire inadeguati, poi  vessata da misure imposte anche da chi aveva scommesso sul fallimento di una nazione.I governanti di cui si fa cenno , poi, vista la “malparata”  forse hanno provveduto  in tempo a dirottare i loro fondi presso qualche paradiso fiscale.Non siamo in grado noi di distribuire colpe  personalizzate : la storia forse farà il suo corso riparatore, e a piangere potrebbero essere coloro che ora osservano indifferenti.Da parte mia faccio sempre riferimento  ad una delle frasi del mio nonno materno, l’unico che ho conosciuto: “ dicono che Tizio è un ladro, invece Caio ruba”

Non è una consolazione saperlo ma ognuno può trarre se sue considerazioni personali.La Grecia, depredata spesso dai suoi gioielli antichi, ha dato i natali a personalità che ancora oggi si studiano in tutto il mondo, dopo oltre 2500 anni. A quei tempi, in altre parti del mondo , non si era ancora in grado di tramandare per iscritto la storia dei popoli: ora gli stessi potrebbero essere chiamati a scrivere la loro storia e non è detto che sia  esente dalle lacrime, come già è successo.

MARIO SUPERTI   CREMONA

2013-07-17

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