Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 11.54

In Arabia saudita è nato un cucciolo del raro leopardo arabo

Un’importante pietra miliare nella salvaguardia di una sottospecie gravemente minacciata

| Scritto da Redazione
In Arabia saudita è nato un cucciolo del raro leopardo arabo

La Royal Commission for AlUla (RCU) dell’Arabia saudita ha annunciato  la nascita di un cucciolo di leopardo arabo (Panthera pardus nimr), che «Definisce  un importante segno di speranza per la rinascita di una specie gravemente a rischio».

Il cucciolo, una femmina, è nata il 23 aprile. L’identificazione del sesso e il primo controllo sanitario sono avvenuti il 13 luglio. La RCU spiega che «Il cucciolo è uno dei 16 nati nel contesto di un programma di allevamento in cattività gestito dall’Arabian Leopard Breeding Center di Taif, in Arabia Saudita, ed è parte di una campagna volta a salvaguardare questa specie che era ormai prossima all’estinzione».

Dopo secoli di perdita di habitat naturale e bracconaggio, la sottospecie conta oggi in natura meno di 200 esemplari. Secondo l’International union for conservation of nature (Iucn) è “seriamente in pericolo”, cioè ad altissimo rischio di estinzione.

L’habitat naturale del leopardo d’Arabia, che prima si estendeva in tutta la penisola araba e arrivava fino al Levante, si è ora ristretto ad un’area di confine tra Arabia Saudita, Oman e Yemen. L’allevamento in cattività dei leopardi arabici è gestito dalla RCU, l’agenzia saudita  che sta rigenerando un’area di 22.561 km dell’Arabia Saudita nord-occidentale per renderla una destinazione di rilevanza globale per patrimonio naturale e culturale

Alla RCU assicurano che «La motivazione in Arabia per salvare il leopardo è forte. Per gli abitanti della regione, il leopardo arabo – conosciuto in arabo come An Nimr Al ’Arabi’ – ha rappresentato a lungo la bellezza, la tranquillità, la forza fisica, l’impavidità e la libertà. L’animale ha occupato un posto speciale nell’immaginazione per millenni e si ritrova nell’arte rupestre antica, nelle storie e persino nelle espressioni quotidiane. Per questo motivo la nascita del cucciolo ha un grande valore per il patrimonio culturale saudita così come per quello naturalistico».

I leopardi arabi allevati saranno reintrodotti nella natura selvaggia delle montagne di AlUla, «ripristinando la popolazione attraverso il programma di allevamento e la preparazione di un habitat adatto in cui i leopardi possano prosperare. La campagna comprende le seguenti iniziative: Espansione del programma di allevamento in cattività con l’apertura di un centro di allevamento all’avanguardia da aprire all’inizio del 2024 all’interno della Riserva Naturale di Sharaan, AlUla; Istituzione dell’Arabian Leopard Fund, per il quale RCU ha stanziato 25 milioni di dollari; Estensione delle collaborazioni con importanti entità dedite alla conservazione come l’International union for conservation of nature (Iucn) e Panthera; Conversione in riserve naturali dell’80% dei terreni parte del progetto AlUla, in linea con la Saudi Green Initiative. La riserva naturale di Sharaan, per esempio, ripristinerà e conserverà l’ecosistema, compresa la flora e la fauna autoctone, su una superficie pari a 1.560 chilometri quadrati; Reintroduzione di specie, preda dei leopardi, come lo stambecco nubiano e le gazzelle Idmi; Formazione dei residenti di AlUla come guardiaparco per salvaguardare le riserve naturali».

Situata a 1.100 Km da Riyadh, AlUla è un luogo di straordinaria ricchezza culturale e naturalistica che che si estende su 22.561km2 e include una valle ricca di oasi lussureggianti, imponenti montagne di arenaria e antichi siti culturali risalenti a migliaia di anni fa, ai regni di Lihyan e dei Nabatei. Il più importante sito di AlUla è Hegra, primo sito Unesco Patrimonio dell’Umanità dell’Arabia Saudita che occupa 52 ettari, Hegra era la principale città della parte meridionale del Regno dei Nabatei; attualmente conta oltre 100 monumenti funerari in ottimo stato di conservazione con facciate scolpite finemente negli affioramenti di arenaria che circondano l’insediamento urbano fortificato. Le ultime ricerche effettuate suggeriscono inoltre che Hegra fosse l’avamposto più a sud dell’Impero-Romano dopo la conquista dei Nabatei avvenuta nel 106.

Oltre a Hegra, AlUla è sede di affascinanti siti archeologici come l’antica Dadan, capitale dei regni di Dadan e Lihyan, considerata una delle città più sviluppate della penisola arabica nel corso del primo millennio a.C. Si trovano inoltre migliaia di rocce in siti di arte rupestre tra incisioni e petroglifi a Jabal Ikmah. Altri siti di grande interesse sono la Old Town di AlUla, un dedalo di oltre 900 case costruite con mattoni di fango a partire da almeno il XII Secolo, la ferrovia di Hijaz e il forte di Hegra, luoghi fondamentali nella storia e nelle conquiste di Lawrence d’Arabia.

Ahmed Almalki, direttore delle riserve naturali dell’Arabia saudita, conclude: «Questa nascita è significativa perché consiste in un importante passo avanti verso la rinascita del leopardo arabo. Crediamo che salvare specie in pericolo come il leopardo arabo sia fondamentale per la protezione del nostro pianeta e per l’equilibrio naturale del nostro ecosistema. Il nostro obiettivo a RCU è niente meno che ripristinare il potere dell’equilibrio della natura».

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