Giovedì, 25 aprile 2024 - ore 21.33

Islam. Ci stiamo sottomettendo a quella cultura? | G.C.Storti

Risposta alla lettera di Elia Sciacca che pensa che gli Islamici stiano prendendo il sopravvento in Europa e soprattutto in Italia.

| Scritto da Redazione
Islam. Ci stiamo sottomettendo a quella cultura? | G.C.Storti

Caro Sciacca, qualche considerazione alla tua lettera che ho letto con attenzione. Vorrei, se mi permetti, partire dalla conquista dell’America nel lontano 1492. Quelle terre erano abitate da popolazioni autoctone che le armate spagnole, prima, e di tutto il mondo dopo, chiamarono selvaggi. L’obiettivo della chiesa cattolica di allora era quello di convertirli al cristianesimo. Le lotte furo cruente: gli autoctoni che difendevano il loro territorio e le armate europee (allora l’Europa era  il punto più alto della cultura e dell’economia) schierate per imporre il loro potere ed i loro valori hanno sterminato milioni di persone.

Il trattato di Parigi, firmato nel 1783, pose ufficialmente fine alla guerra di indipendenza degli americani.Con la pace, gli Stati Uniti furono riconosciuti dal Regno Unito, che dovette cedere alla Francia il Senegal, Santa Lucia e Tobago, alla Spagna la Florida e Minorca e alle Province Unite le sue colonie asiatiche. La corona Inglese mantenne tuttavia il possesso delle Antille, del Canada e di buona parte dell'India.

In quegli anni , in Europa la Francia , nel 1789 , lancia al mondo  le nuove parole d’ordine Libertè, Egalitè , Fraternitè che traccia il percorso che porterà alle democrazie odierne.

Negli Stati Uniti, dall’africa, importarono  gli schiavi negri, che prima subiscono la segregazione ma poi si ribellano e diventano sempre di più la parte integrante della società americana. Ora negli Stati Uniti i “ non bianchi” sono la maggioranza e quella democrazia  ha eletto il primo presidente di colore degli USA. A distanza di secoli il problema razziale non è stato ancora risolto come ben sai.

Non so se in Italia o in Europa il percorso sarà analogo e fra 50-100 anni avremo, come ipotizza uno scrittore francese, la maggioranza della popolazione europea sarà islamica.

So però un cosa. Gli esseri umani che abbiamo chiamato a lavorare per le nostre fabbriche, per la nostra società, non possono essere schiavi, ma con le dovute modalità, debbono avere gli stessi diritti di noi europei ed italiani. Sono persone, non bestie da soma.

Ovvero  credo che i principi della rivoluzione francese Libertè, Egalitè , Fraternitè sono ancora validì e non solo per i bianchi europei ma per tutti i cittadini del mondo.

Per Fortuna che Italia e nel Mondo esiste oggi una chiesta cattolica che opera per il dialogo con tutte le religioni. “ Siamo tutti fratelli” ripete spesso Papa Francesco.

Difendere la nostra cultura non vuol dire “ rendiamo schiavi gli altri” ma trasmetterla, farla apprezzare, operare per l’integrazione civile, democratica. Non possiamo pensare che il nostro atteggiamento sia quello di convertire gli islamici al cristianesimo. Fu così nei secoli scorsi ma oggi anche la chiesa cattolica si pone il problema di dialogare con tutte le religioni e di porle sullo stesso piano.

La religione è un’esigenza intima della persona che va rispettata. Dobbiamo combattere contro chi fa della religione lo strumento del potere e della violenza.

Perché non credere alle condanne delle comunità islamiche sparse per il mondo agli attentati di Parigi? Anzi questi atteggiamenti vanno incoraggiati: sono lo strumento dell’integrazione  nel rispetto  delle libertà religione.

Il terrorismo non va duramente combattuto solo con risposte militari adeguate (come è stato in Francia in questi giorni) ma con apertura culturale, con il rispetto degli altri. Per questo bene fa il Sindaco di Crema a ribadire che la Moschea in quella città si farà. Insomma dobbiamo essere portatori di dialogo, se pensiamo che la nostra civiltà sia migliore, e non di odio.

Dobbiamo capire il diverso , anche se è difficile. Loro imparano la nostra lingua noi della loro non sappiamo una parola. Forse sarebbe il caso di porci anche questo obbiettivo, ma non per sottometterci, ma per essere alla pari.

Cordiali saluti

Gian Carlo Storti

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La lettera di Elia Sciacca sui fatti di Parigi.

Egregio direttore all’avanzata dell’Islamismo come la storia insegna, ci adegueremo, fingeremo di credere nella loro religione, e ci prostreremo a 90 gradi a pregare, nelle loro moschee in segno di fratellanza, in quanto è risaputo che nelle sceneggiate siamo imbattibili , e tireranno a campare come sempre, la nostra sottomissione secolare agli invasori ci ha forgiato un prezioso Dna in grado di adattarsi qualsiasi tipo di occupazione pacifica o cruenta, ancora una volta abbiamo dato il meglio di noi stessi dopo i crudeli attentati in Francia, nell’esternare le solite dichiarazioni trite e ritrite di condanna, arte espressiva in cui siamo maestri imbattibili, ma contestualmente nonostante i crudeli attentati, siamo sempre alla ricerca di collaborazione con l'islam dal volto moderato, che nessuno sa cosa significa ,ma molto utilizzato nei dibattiti spazzatura della nostra TV di stato , ben vengano, queste buone intenzioni, ma nella realtà l'islamismo violento sebbene in misura ridotta rispetto ai trentadue milioni di Islamici Europei, si diffonderà sempre di più, anche reclutando cittadini europei e sarà in grado di colpire ovunque. Queste imminenti minacce dovrebbero convincerci a non genufletterci d’innanzi alle loro richieste, ma noi ahimè per il quieto vivere, ci piegheremo come un giunco al vento sempre alle loro richieste, in ossequio ai diritti costituzionali, ma che nel tempo questa nostra disponibilità si ritorcerà contro, visto anche il dato inconfutabile del loro alto tasso di natalità rispetto al nostro ridotto ai minimi termini, che ci porterà inevitabilmente a divenire minoranza, con il rischio reale che nel giro di una ventina d’anni gli Islamici prendano il sopravvento in Europa e soprattutto in Italia da sempre considerato il ventre molle dell’occidente.

Nutro dubbi sulle reali espressioni di condanna, fate dai vari imam dei centri italiani rispetto agli attentati in Francia e nel resto de mondo .

Elia Sciacca (Cremona)

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