La confusione come quella del nuovo paniere Istat che chiama latte prodotti che non lo sono, come quello di soia o di riso, fa chiudere le stalle italiane oltre ad essere vietata dalle normative europee. E’ l’allarme lanciato all’inaugurazione di Fieragricola a Verona, dopo che nel 2015 hanno chiuso mille allevamenti. Nel nuovo paniere Istat entrano le Bevande vegetali all’interno del segmento Altri prodotti a base di latte o similari, tra cui vengono inclusi “latte a base di soia, riso e altri legumi o cereali” come dice testualmente l’istituto di statistica In realtà – ricorda Coldiretti - esiste una norma europea che impedisce di chiamare latte ciò che non è di origine animale tranne specifiche eccezioni. Qualificare dunque tale quello, ad esempio, di soia, significa sostenere la falsa percezione che si tratti di latte, con le stesse proprietà nutrizionali e organolettiche, quando invece si parla di altro, con un danno rilevante per la vera filiera lattiero casearia italiana che sconta già la mancanza di trasparenza, a causa dell’assenza dell’obbligo dell’etichettatura d’origine. Basti dire che solo una busta di latte UHT su 4 vendute in Italia contiene latte italiano. Da qui la difficoltà a garantire la giusta remunerazione degli allevatori italiani ai quali il latte viene pagato ben al di sotto dei costi di produzione. Al contrario - aggiunge Coldiretti –i prezzi delle bevande vegetali sfiorano i 3 euro al litro, il doppio del vero latte alta qualità Made in Italy e il triplo di quello a lunga conservazione. Si tratta di prodotti che utilizzano altri elementi – spiega Coldiretti -: c’è quella con avena, acqua, semi di girasole e sale venduta a 2,5 euro al litro, oppure quella con acqua, alghe, riso, semi di girasole e sale marino che costa fino a 3 euro al litro ma in commercio si trovano anche preparati a base di soia con prezzi che oscillano, in media, fra 1,85 euro al litro e i 3 euro al litro a seconda del prodotto o del negozio nel quale si acquistano.
Fonte COLDIRETTI