Sabato, 20 aprile 2024 - ore 14.21

JUDO: Il Kodokan Cremona lezione in streaming nei centri diurni di Pizzighettone e Regona.

“Lo sport in generale dovrebbe essere inteso come un ‘presidio sanitario’ oltre che sociale ed educativo”

| Scritto da Redazione
JUDO: Il Kodokan Cremona lezione in streaming nei centri diurni di Pizzighettone e Regona.

Nei giorni scorsi sulla pagina FB del Kodokan Cremona i degenti del CDD ‘L’incontro ‘ e del CSS ‘Oasi 2’ di Pizzighettone e Regona, attraverso gli operatori che li seguono, hanno voluto ringraziare i maestri Andrea ed Ilaria Sozzi per la lezione di Judo in streaming che hanno organizzato.

Oggi la tecnologia ci ha permesso di fare una bellissima lezione di judo e tai chi con il Kodokan Cremona dei maestri Andrea ed Ilaria Sozzi. È stato magnifico, una ventata di vita normale, di vita precedente a questo incubo.  Bravissimi tutti, e ancora grazie al Kodokan Cremona che ci è sempre vicino da tanti anni, e a cui siamo molto affezionati”

 Una dimostrazione dell’attenzione che il dojo di via Corte ha sempre avuto per le realtà più deboli e bisognose di attenzione, dove un qualsiasi tipo di  sostegno rappresenta un’opportunità di grande valore. Un impegno che se per la maggior parte di noi di questi tempi potrebbe risultare ‘normale’ , ma che non lo è sicuramente per gli ospiti di questi centri diurni, a confermarlo sono le parole dello stesso Andrea Sozzi: “Si parla di una collaborazione che dura da vent’anni e alla quale teniamo particolarmente. La tecnologia e l’esperienza fatta negli scorsi mesi, malgrado tutto, ci torna ancora una volta utile per arrivare  laddove il distanziamento forzato non ce lo permette e dove c’è un importante bisogno”.

Già in pieno lockdown il Kodokan si era adoperato per organizzare sessioni di allenamento in streaming con un buon seguito in attesa della riapertura della palestra, per dar modo agli atleti del dojo di via Corte, non solo di mantenersi in forma, ma anche di dare continuità ad un percorso importante per i giovani, per distoglierli dall’uso eccessivo della tecnologia e dei social network e per non perdere totalmente  il ‘contatto sociale’ che lo sport  offre a questi ragazzi. L’esperienza della didattica a distanza, a cui quotidianamente Andrea Sozzi è  sottoposto in veste di insegnante, ha sicuramente facilitato il compito, anche se tra il fare una lezione di italiano ed una lezione di Judo un po’ di differenza ne passa. Tant’è che oramai Andrea Sozzi, ridendoci sopra, dopo maestro di scuola e maestro di judo si definisce ‘maestro di video making’.

Dopo la riapertura di giugno e qualche tempo di relativa normalità dove gli atleti agonisti hanno potuto partecipare ad alcune gare nazionali nel rispetto delle procedure e controlli molto stringenti imposti dalla federazione, allo sport è arrivato un altro stop a causa della seconda ondata di Covid 19. Una situazione diversa da quella precedente, ma che comunque  permette di allenarsi in presenza, senza contatto, con i dovuti distanziamenti grazie agli ampi spazi che offre la struttura, dove i soli atleti agonisti sono suddivisi per gruppi in lezioni di un’ora.

Sozzi è molto chiaro rispetto all’importanza dello sport e dei suoi benefici psicofisici: “Lo sport in generale,  ma sopratutto per i giovani, dovrebbe essere inteso come un ‘presidio sanitario’ oltre che sociale ed educativo ed è in quest’ottica che bisognerebbe incentivarlo e strutturarlo. Un ragazzo che fa sport  è un ragazzo sano, che sta bene e quindi con meno possibilità di ammalarsi e di conseguenza di essere fonte di contagio. Non solo mantenere la presenza, quando possibile, permette di sensibilizzarli ed educarli rispetto alle regole a cui tutti dobbiamo attenerci e loro a maggior ragione, per evitare di contagiare le fasce più a rischio con cui possono avere contatti. Ho sempre sostenuto ed ho sempre rispettato le regole che ci sono state imposte nel rispetto della propria salute e di quella degli altri, ma le regole servono a confinare spazi sociali sicuri a cui adattarsi ed adattare le proprie esigenze in funzione delle situazioni che emergono e si sviluppano, ma sempre mettendo la salute al primo posto”.

Nonostante tutto, anche una persona con la sua  esperienza e la sua tenacia, nei mesi scorsi Sozzi ha ammesso di aver vissuto momenti in cui, come spesso è accaduto a molti di noi, le certezze sono state messe a dura prova, ma sono stati proprio i ragazzi di cui da tanti anni è indiscusso maestro sul tatami a rincuorarlo e a dargli modo e forza di proseguire con Ilaria la strada intrapresa cinquant’anni fa dal padre Giorgio Sozzi.

A settembre 2021, infatti, con l’inizio della nuova stagione, cadrà l’anniversario del 50° anno di attività del Kodokan Cremona. Ma questa è un’altra storia e ci sarà tempo e modo per raccontarla, magari dopo essersi lasciati alle spalle questa brutta esperienza in che stiamo vivendo: “In cantiere vi sono molti progetti, primo su tutti un torneo a Cremona per ricordare il fondatore Giorgio Sozzi: un vero e proprio evento per celebrare la storia della società. Per l’anniversario vi saranno anche eventi e premiazioni con ospiti, il tutto ancora da definire. L’idea è anche quella di pubblicare due libri su cui siamo attualmente al lavoro: uno riguarderà la storia della società, una sorta di almanacco, e uno dedicato a Giorgio Sozzi e al suo insegnamento.”

 -Gazzaniga Daniele-

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