Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 16.08

La Buona Scuola di Renzi e lo sciopero degli scrutini | G.C.Storti

Insomma l’approvazione della ‘La buona scuola’ di Renzi non placa il mondo del lavoro scolastico ed i sindacati proclamano lo sciopero nella prima ora degli scrutini.

| Scritto da Redazione
La Buona Scuola di Renzi e lo sciopero degli scrutini | G.C.Storti

C’è qualcosa che non torna. Renzi ha dichiarato che da parte del governo vi è stato un problema di comunicazione e che la riforma al Senato ‘ Si può sempre migliorare’. I sindacati , proclamano lo sciopero nella prima ora degli scrutini contro la riforma votata dalla Camera e scrivono in una nota congiunta, "lascia irrisolte molte delle sue più evidenti criticità e non dà risposta alle richieste che stanno alla base di una mobilitazione condivisa e partecipata dall'intero mondo della scuola” Due film completamente diversi.  Poi alcune dichiarazione di vari esponenti. Bersani : "Con modifiche votiamo il ddl"  ( cioè la sinistra del Pd)- quindi ammette che alcune cose non vanno. Bagnasco invece chiede di  ‘non avere fretta a scapito della qualità dell’intervento’.I sindacati quindi non sono soddisfatti e nonostante la determinazione di Renzi hanno raccolto e stanno raccogliendo attorno a sé consensi della politica, delle associazioni dei genitori e degli studenti.

Ma cosa chiedono ancora i sindacati? Unitariamente precisano le richieste:"un piano di assunzioni che non può limitarsi soltanto a quanti sono inseriti nelle GAE, escludendo decine di migliaia di docenti e ATA oggi in servizio con contratto a tempo determinato; no al potere dei dirigenti di conferire incarichi ai docenti attraverso la chiamata diretta dagli albi territoriali; no alla valutazione dei docenti con criteri arbitrari e la costituzione di commissioni prive delle necessarie competenze; regolazione per contratto di tutte le materie che hanno ricadute su aspetti normativi e retributivi a del rapporto di lavoro; impegni precisi per il rinnovo del contratto nazionale". Obiettivi chiari che verranno ribaditi a partire dall'incontro di lunedì 25 maggio con la ministra Giannini al Miur, e successivamente con le audizioni al Senato e l'ulteriore incontro col governo, "puntando a ottenere i necessari cambiamenti al testo di legge".

Come si usa in questi casi  Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Fgu  fanno pressione e "proclamano lo sciopero della prima ora di servizio per tutti gli scrutini”. Lo sciopero del personale docente coinvolto nelle operazioni di scrutinio avverrà nel pieno rispetto delle disposizioni di legge e contrattuali (..)Si  darà inoltre vita nella giornata di venerdì 5 giugno, con inizio alle 21, ad una iniziativa dal titolo "La cultura in piazza" con fiaccolate che avranno luogo contemporaneamente in tutte le principali città italiane.Se questo è il quadro mi pongo alcune domande, per ora senza risposta:

  1. Ma Renzi, anche in qualità di segretario del Pd , si è reso conto della rottura politica e sociale con il mondo della scuola che questa ‘riforma’ o meglio ‘riorganizzazione’ sta provocando?
  2. Come può essere utile un provvedimento che crea questa tensioni che mantengono uniti sia il personale della scuola che i genitori che gli studenti?

Io credo che per chiudere questa  breve riflessione che uno dei ‘difetti più grandi di Renzi’ sia quello di procedere a prescindere del consenso sociale che si costruisce su un progetto. Non siamo più nell’illuminismo dove il Principe, dall’alto della sua posizione, determinava e cambiava le regole. Una società moderna richiede, per rispettare la democrazia, una capacità di coinvolgere- da parte di chi governa- i corpi intermedi al tuo progetto, anzi renderli protagonisti di questo cambiamento. Cose che Renzi non vuole fare, trasformando così il Pd in un soggetto di solo ‘governo’ che si allontana sempre di più dal suo corpo sociale di riferimento.

E’ necessario cambiare verso ! Gian Carlo Storti ( Cremona) 

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