Sabato, 20 aprile 2024 - ore 01.57

La politica pacificante, la nostra Costituzione, di Superti Mario

| Scritto da Redazione
La politica pacificante, la nostra Costituzione, di Superti Mario

Come si sa, poco dopo la seconda guerra mondiale è nata la DC (partito: Democrazia Cristiana, per i più giovani).

I tempi e la società erano ovviamente molto diversi per così tanti motivi che mi risulta difficile fare, in poco spazio, una analisi degna di questo nome.
D’altronde sono già stati fatti e pubblicati talmente tanti libri ed articoli di giornale che l’occasionale lettore non troverà difficile conoscere la storia di quello che è stato un grande partito.

Lo stesso si deve dire anche per il PCI (partito comunista italiano)

Come già detto i tempi erano molto diversi ma quello che ci interessa rimarcare è che anche gli uomini erano profondamente diversi.
I protagonisti ovviamente sono stati tanti, ma per sintesi e riferimento storico ci rifacciamo ai due principali attori: De Gasperi per la DC e Togliatti per il PCI.

E senza nessun  riferimento alla ideologia ispirante o sottostante. Mi interessa soprattutto l’uomo in quanto tale.

De Gasperi nel raccogliere le istanze della società del tempo e dei suoi non meno illustri “predecessori” ( uno per tutti Don Sturzo), si è trovato a gestire la difficile eredità lasciata dal fascismo: rovine materiali e morali.

La stessa situazione ha dovuto raccogliere e gestire anche Togliatti, insieme ai suoi collaboratori. Anche i capi riconosciuti di altri partiti non vengono certo qui tralasciati : la storia ne conserva ampia documentazione.

Ma il tratto fondamentale della linea politica di tutti i grandi personaggi politici del tempo sono  da configurare nei messaggi “pacificanti” rivolti sia all’interno del loro partiti, sia ,con modalità e posizioni  compatibili con la Loro funzione, anche all’avversario politico.

Il nocciolo del comportamento era “ il rispetto dell’avversario”: mai proclamato ma sempre osservato. In quel tempo è nata la nostra Costituzione ( la più bella del mondo).

Questo dimostra che, pure in un clima molto difficile, quando si vuole si può parlare e produrre  con beneficio di tutti.

E “i tutti” siamo noi che siamo vissuti all’ombra e sotto la protezione della “prima legge dello stato”.
E’ stata quindi ricreata dalle macerie una società nuova.

I nostri padri latini già 2000 anni fa sentenziavano : “ubi societas ibi ius”.                                                              Che tradotto non letteralmente, ma nel suo vero significato così suona: dove c’è una società, là esiste giustizia.

Il valore del termine “società” è stato rispettato nella legge fondamentale dello Stato Italiano.                Prima non c’era una “societas” degna di questo nome: quindi non c’era giustizia (basta rifarsi alle cronache giudiziarie del tempo ed agli atti fascisti che le hanno ispirate). Ora noi viviamo i tempi, che tutti conosciamo, sulla nostra pelle: per quasi venti anni abbiamo conosciuto la contrapposizione politica e mai  il confronto ,anche serrato, ma civile.

I personaggi politici principali non sono stati avversari ma sono stati ridotti a nemici da abbattere. Politica dissennata, quasi sempre in nome di interessi personali: lo abbiamo visto spesso nelle leggi emanate.

E per concludere esageriamo con i latini, che così sentenziavano: ”non sine sol iris” (non c’è arcobaleno senza sole). Siamo tutti in attesa di vedere ancora l’arcobaleno della speranza : già da tempi remoti l’arcobaleno  è stato ritenuto foriero di  eventi favorevoli.

Di conseguenza auspichiamo che sorga  un  “sole”  degno di questo nome e ci illumini e guidi verso tempi, per ora, previsti non  molto favorevoli.

Cordialità e buon lavoro.

MARIO SUPERTI

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