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Le osservazioni,respinte, sul piano di lottizzazione centrale stoccaggio gas a Bordolano, Cremona

Per capire chi tutela davvero il territorio e chi lo svende mettendo a rischio sicurezza dei cittadini

| Scritto da Redazione
Le osservazioni,respinte, sul piano di lottizzazione centrale stoccaggio gas a Bordolano, Cremona

In allegato le "Osservazioni al Piano di Lottizzazione per la nuova centrale di Bordolano" e "Respinte" con i voti delle Liste "Insieme per Bordolano" (5 consiglieri presenti) e "Amiamo Bordolano" (due consiglieri presenti). La sola consigliere della lista "Bordolano Oltre il Fiume", tra i firmatari delle "Osservazioni", ha votato a favore. Ne pubblichiamo il testo completo per permettere ai cittadini di farsi un'opinione di quanto accade nel Consiglio Comunale di Bordolano e per capire chi tutela davvero il territorio e chi lo svende mettendo a rischio sicurezza dei cittadini, salute, proprietà, attività economiche e ambiente. 

Il video- slides dell'audizione alla VI Commissione della Regione Lombardia del 5 giugno 2014.

https://www.dropbox.com/s/eimzk76b53bp4se/Audiz-Regione_Lomb.avi

Fonte: Corradi Ezio

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Al Comune  di Bordolano: Osservazioni al piano di lottizzazione: “Realizzazione nuova centrale di stoccaggio di Bordolano”

Le osservazioni al piano di lottizzazione “Realizzazione nuova centrale di stoccaggio di Bordolano” partono necessariamente da quanto dichiarato nella Convezione adottata nel Consiglio Comunale del 25 marzo 2014 in particolare che:“su tale area non gravano vincoli di natura ambientale, paesaggistica, storico architettonica, idrogeologica, sismica o altri vincoli previsti da leggi speciali che ostano alla realizzazione dei piani di lottizzazione.Occorre precisare subito che l’impianto produttivo “nuova centrale di stoccaggio di Bordolano” ha comunque richiesto l’ottenimento di specifiche autorizzazioni paesaggistiche che si vogliono brevemente ricordare riprendendo quanto risulta scritto nella “Relazione Tecnica Illustrativa del Campo di stoccaggio gas di Bordolano (CR) – Impianto di compressione e trattamento gas - Piano di Lottizzazione” del 22/11/2013 di Stogit, Snam Rete Gas, Eni-Saipem come appare in data 05 maggio 2014 sul sito internet del Comune di Bordolano:

-Giudizio favorevole compatibilità ambientale emesso il 12/11/2009 dal Ministero Ambiente di concerto con il Ministero dei Beni e attività Cultuali;

-Parere favorevole di Esclusione di procedura della Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) emessa il 08/08/2013 dal Ministero Ambiente-Direzione Generale Valutazioni Ambientali (Prot DVA-2013-0018804);

-Mitigazione paesaggistica Ministero Beni Attività Culturali DG per il Paesaggio, Belle Arti, architettura e l’arte contemporanea – Servizio IV Tutela e qualità paesaggio: Bordolano –Impianto stoccaggio gas parere favorevole in merito al progetto mitigazione paesaggistica nuovo impianto- prot. DG/PBAC/34.19.04/18804/2012 del 27/06/2012.

Tuttavia la documentazione più sopra citata appare incompleta e parziale con particolare riferimento al punto 2) Parere favorevole di Esclusione procedura di V.I.A. poiché nella documentazione del sito del Comune di Bordolano, visionato in data 05 maggio 2014, a proposito del Provvedimento Direttoriale n. 18804 del 08/08/2013 emesso dal Ministero dell’Ambiente specificatamente per l’impianto di stoccaggio di Bordolano, NON ESISTE ALCUN RIFERIMENTO ALLA “PRESCRIZIONE 1C” la quale recita: “qualora la sismicità registrata, in un raggio di 10 km dai “fondo-pozzo”dello stoccaggio, durante le operazioni di gestione dello stoccaggio stesso, anche successivamente al fermo dell’impianto, uguagli o superi la Magnitudo Locale di 3.0, dovranno essere adottati tutti gli accorgimenti opportuni atti a riportare la Magnitudo Locale Massima dei sismi a valori inferiori a 2.0.” Quanto sopra a significare il rischio sismico effettivo dell’attività di stoccaggio di metano di Bordolano immesso e 240 bar di pressione tenendo conto che la profondità dei pozzi di riferimento dello stoccaggio di Bordolano varia da –1.750 metri, a –1.950 metri,  mentre la sorgente sismogenica naturale “capace” ITCS002 (in grado di produrre sismi naturali di Magnitudo 6.1) si ritrova ad una profondità di –2.000metri.  Con questa lacunosa, deviante e distorsiva documentazione si vuole forse tacitare e negare il rischio sismico indotto dalle attività industriali, dichiarato dal Provvedimento Direttoriale 18804 del 08/08/2013 del Ministero dell’Ambiente, evidenziando invece altre innocue prescrizioni?  A proposito del sito della lottizzazione della nuova centrale di stoccaggio di Bordolano,  manca qualsiasi documentazione relativa della presenza, alla distanza lineare di circa 1.400 metri a nord della prevista nuova centrale di stoccaggio metano e ad una profondità di 2.000 metri della sorgente sismogenica naturale “capace” ITCS002, in grado di generare in un punto qualsiasi della sua lunghezza sismi di Magnitudo 6.1.Il “serbatoio” dello stoccaggio di metano di Bordolano si estende in parte sopra ed in parte all’immediato confine con la sorgente sismogenica “capace” ITCS002-M6.1. A questa situazione deve essere aggiunto il riferimento ai nuovi pozzi perforati al sistema tubazioni denominato “Cluster A” ubicato a nord-est della nuova centrale al sistema tubazioni denominato “Cluster B” ubicato a nord-ovest della nuova centrale, collegati con tubazioni alla stessa centrale e che verranno utilizzati per i cicli alternati semestrali di immissione nel sottosuolo del metano a 240 bar da aprile a settembre di ogni anno per i prossimi 20+20anni di attività della centrale secondo la durata della concessione di stoccaggio e per la successiva estrazione del metano stesso da ottobre a marzo.Necessario evidenziare che il sistema dei nuovi pozzi realizzati, secondo i dati forniti dagli stessi proponenti il “Progetto Bordolano stoccaggio” è stato perforato in parte dentro la sorgente sismogenica naturale “capace” ITCS002 ed in parte vicini alla stessa sorgente sismogenica, prefigurando una situazione di rischio e di pericolo di sismicità attivata che va oltre la soglia di qualsiasi ragionevole precauzione in quanto si ignora quanto dettato dalla Prescrizione Direttoriale n. 18804 del 08/08/2013 del Ministero dell’Ambiente in via prudenziale, anche se non del tutto esaustiva, per la sicurezza circa la gestione degli effetti nel sottosuolo e sul territorio dell’impianto di stoccaggio di metano.E’ ormai scientificamente noto ed acclarato a livello internazionale il fatto che: “…la discussione precedente sulla sismicità attivata suggerisce di evitare, sia per lo sfruttamento che per lo stoccaggio, ogni zona in vicinanza di strutture sismotettoniche attive” (Delibera Giunta Regionale Emilia Romagna – DGR 211 del 08 febbraio 2010 – pag. 73 di 96).Si riporta inoltre quanto sostiene il Prof. P. Segall dell’Università Standford – California il quale afferma che: “l’iniezione e l’estrazione di fluidi accelera la produzione di terremoti che potrebbero verificarsi naturalmente.” (Ricorso TAR Lazio – Daniele Cenedese et altri contro Ministero dell’Ambiente – pag. 19).Il “Progetto centrale a metano e stoccaggio di metano di Bordolano – Stogit 2008” sottovaluta il rischio sismico della zona facendola apparire come “zona a basso rischio sismico - Z4” e nel progetto del novembre 2012 viene dichiarato che si tengono i riferimenti dei dati sulla sismicità del 2008 ma non si tiene conto dei dati del maggio 2012 di quanto avvenuto con il sisma dell’Emilia Romagna.”Una carenza documentale di tutto rilievo per un progetto di questa rilevanza tecnica, economica e di forte impatto su un’area vasta di 135 kmq (“Progetto Bordolano stoccaggio 2008”)Non solo, la Giunta e la maggioranza del Consiglio Comunale di Bordolano, proseguendo l’iter autorizzativo riferito alla lottizzazione per la “nuova centrale di stoccaggio di Bordolano” hanno del tutto ignorato quanto è stato reso noto sulla stampa nazionale (Corriere della Sera) ed internazionale (rivista americana “Science”) dal 11 aprile 2014 sui risultati della Commissione internazionale “ICHESE”, i cui lavori sono terminati il 13 febbraio 2014, Commissione internazionale “ICHESE” istituita per una analisi del terremoto che ha colpito la Regione Emilia Romagna nel maggio 2012 che ha concluso quanto segue: “non è possibile provare e però neanche escludere che le azioni di sfruttamento del sottosuolo in atto in prossimità dell'area colpita dalla sequenza sismica del 2012 abbiano contribuito ad “innescare” la sismicità registrata in Emilia Romagna nel 2012”. La Commissione ha inoltre evidenziato come la sismicità indotta e innescata dalle attività umane sia un campo di studio in rapido sviluppo, sebbene lo stato attuale delle conoscenze ed in particolare la mancanza di esperienza in Italia, non permetta l'elaborazione di protocolli di azione prontamente disponibili per la gestione del rischio sismico.In tutta questa situazione nel Consiglio Comunale di Bordolano del 25 marzo 2014 è stato affermato dal Direttore Operation di Stogit spa di Crema, ing. Davide Dall’Olio, che: “non mi risulta che l’attività di stoccaggio generi sismi” (Verbale di Deliberazione-Delibera n. 8 del Consiglio Comunale di Bordolano del 25 marzo 2014): peccato che il Direttore Operation ignori il sisma di Caviaga (oggi in Provincia di Lodi, allora in provincia di Milano) del 1951 dovuto alle operazioni di estrazione del metano.E che in Olanda le relazioni tra sismicità indotta e attività mineraria nel sottosuolo sono un fatto consolidato e inserito in leggi ad hoc che prevedono il risarcimento di danni.Mentre negli Stati Uniti la Seismological Society of America apre una attuale e preoccupante riflessione sulla pericolosità della immissione di fluidi nel sottosuolo mediante pompaggio ad alta pressione, aprendo una discussione sul ruolo delle attività antropiche invasive nel sottosuolo.Nel caso della lottizzazione per la realizzazione della nuova centrale di stoccaggio di Bordolano ci troviamo di fronte a gravi carenze di valutazioni a  partire dalle problematiche della sismicità, della liquefacibilità del suolo, di atti amministrativi che indichino con chiarezza le procedure da seguire in attesa che venga approfondito il problema della correlazione tra attività sismica ed attività di ricerca ed estrazione degli idrocarburi liquidi e gassosi in riferimento all'intero territorio nazionale ed in relazioni alle aree ad alto e medio rischio sismico, in presenza di sorgenti sismogeniche “capaci”, come nel caso della sorgente sismogenica “capace” ITCS002 - Magnitudo 6.1, localizzata nel sottosuolo alla profondità di 2.000 metri del “Progetto Bordolano centrale a metano e stoccaggio di metano” che coinvolge un'area di 135 kmq, 19 Comuni con circa 60.000 abitanti, il Parco Oglio Nord, nel raggio di 10 km dagli impianti della stessa centrale di stoccaggio del metano localizzati ad una distanza lineare fra 1.140metri e 1.500metri dalla stessa sorgente sismogenica “capace” ITCS002 – Magnitudo 6.1;

Manca l’attivazione del sistema di rilevamento sismicità ante-opera, manca una costante e corrente informazione pubblica. Per quanto riguarda gli aspetti ambientali delle emissioni provocate dalla centrale funzionante a metano (gas serra climalterante e letale) di compressione del metano, va ricordato che l’impianto di stoccaggio è composto, dislocato per circa un chilometro sul territorio comunale, dalla centrale di stoccaggio del metano, dal sistema di tubazioni denominati “Cluster A” e “Cluster B”, dalle tubazioni di collegamento fra i tre siti e di collegamento con il metanodotto della rete nazionale di Snam Rete Gas.La centrale di stoccaggio emette 4.119.000.000 (quattromiliardicentodiciannovemilioni) di fumi a 520°-anno, con ricadute in un raggio di circa 20 km di PM2,5 secondarie da NOX per circa 279t/a, NOX per circa 348 t/a, CO per circa 254 t/a, emissioni fuggitive di metano CH4 per 308.000m3/anno, circa 93miloni di m3-anno di CO2.Per correttezza di informazione si specifica che per poter verificare gli impatti su scala locale si è utilizzato un software di screening, Screen3 di EPA-USA, scaricabile dal sito dell’Agenzia per l’ambiente statunitense.L’impatto sulla salute e sull’ambiente viene valutato in base all’inquinamento dell’aria. SO2, NOX, PM10, PM2,5, NMVOC, Cd, As, Cr, Ni, Hg, Pb, Cr-VI, Ch20, diossina, CO2, CH4 e N2Osono gli inquinanti presi in considerazione.Sulla base di queste analisi è stato valutato il costo sanitario ed un danno ambientale dovuto ai cambiamenti climatici pari a circa 68 Milioni di Euro per 25 anni di attività della centrale di stoccaggio del metano. La nuova centrale di stoccaggio di Bordolano è un impianto industriale a combustione fossile e non rinnovabile che contribuisce alla modifica del clima ed al riscaldamento dell'atmosfera in una delle cinque regioni più inquinate del mondo peggiorando ulteriormente le già pesanti condizioni generali della Pianura Padana. Viene sconvolto e stravolto lo skyline: nelle zone di campagna interessate dall’impianto della centrale di stoccaggio con “fabbricati tecnici” alti fino a 20 metri, costruzioni che non esistono nelle campagne di Bordolano, né nel Parco Oglio Nord. Il “Progetto” non tiene conto del Rapporto IPCC dell'ONU dell’aprile 2014 sui mutamenti climatici attivati dal riscaldamento globale che rischia di diventare una spirale incontrollata pericolosa per l'intera umanità. Come è noto l’attività di stoccaggio di metano è considerata attività a rischio di incidente rilevante soggetta alla Direttiva Seveso-Dlgs 334/1999 ed ai Piani di Emergenza Esterni, come è evidenziato, a proposito dello stoccaggio di metano di Bordolano, anche dalla Delibera della Giunta della Regione Lombardia n. 9604 del 11 giugno 2009.A tale proposito occorre rilevare che le attività minerarie al sistema di tubazioni del “Cluster B” è iniziato nel luglio 2010 senza il Piano di Emergenza Esterna promulgato dalla Prefettura di Cremona solo il 28 giugno 2013, mentre le attività minerarie del “Cluster A” che sono in corso dal 2012 e la fase di costruzione della nuova centrale in corso dal maggio 2014 risultano ancora senza alcun Piano di Emergenza Esterna, ignorando le normative nazionali ed Europee.Va ricordata inoltre la mancata applicazione per la nuova centrale di stoccaggio del metano di Bordolano, per il sistema di tubazioni del “Cluster A” attivo dal 2013 e del “Cluster B” attivo dal 2010, per le linee dei metanodotti collegati a questi impianti, del Decreto Lgs 61 del 11 aprile 2011 di Attuazione Direttiva 2008/114/CE per la individuazione e la designazione delle infrastrutture critiche europee: 

a) Linee elettriche tralicci Alta tensione; 

b) linee ferroviarie;

c) Raffinerie, oleodotti, depositi,;

d) Gas, per la produzione, raffinazione, trattamento,  stoccaggio e trasporto attraverso metanodotti e terminali GNL (Gas naturale Liquefatto).

Per queste “infrastrutture critiche” devono essere prodotta l'analisi sui rischi basata sulla vulnerabilità e individuate misure permanenti di sicurezza in un'ottica di approccio multirischio che dia la priorità alla lotta contro le minacce terroristiche con la valutazione della necessità di migliorarne la protezione dalle minacce di origine umana (antiterrorismo), accidentale, volontaria, tecnologica e delle catastrofi naturali.Fino ad ora tutto questo non esiste per Bordolano.Per tutti questi rilievi, per le gravi carenze evidenziate, per i pericoli ed i rischi cui è già sottoposta la popolazione del Comune di Bordolano e dei centri vicini, si chiede l’immediata attuazione del Principio di Precauzione previsto dall'art. 191 del Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea che impone di intervenire anche in assenza di una piena certezza scientifica e di prove sufficienti a dimostrare l'esistenza di un nesso causale tra l'esercizio di talune attività e gli effetti nocivi sull'ambiente e sul territorio (v. ad es.: Corte di Giustizia, sent. 5 maggio 1998, causa C-157/96, National Farmers'Union e a. in Racc., 1998, I-2211 ss.). Si chiede che vengano sospese tutte le attività in corso al “Progetto stoccaggio di metano di Bordolano”. 

Distinti saluti.

Lì, 06 maggio 2014 

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