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Lombardia - Respinta mozione di sfiducia a Maroni: Mi ricandido. M5S espulsi

Le opposizioni hanno avanzato la mozione di sfiducia in seguito allo scandalo tangenti collegato alla Sanità: "Va rescisso il rapporto fra una parte malata delle politica e la sanità lombarda". Respinta con 41 voti contrari e 35 a favore. Bagarre dei grillini espulsi dal Consiglio regionale. Maroni: Mi ricandido

| Scritto da Redazione
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Milano, 1 marzo 2016 - Mozione di sfiducia a Roberto Maroni respinta: la discussione è iniziata nel Consiglio regionale della Lombardia poco prima delle 11. Si è arrivati al voto verso le 13.15 con un risultato contrario. Il Consiglio regionale della Lombardia ha respinto, con 45 no e 31 sì, la mozione di sfiducia al governatore Roberto Maroni, presentata delle opposizioni (Pd, M5S, Patto civico) dopo il caso Rizzi. La maggioranza di centrodestra ha votato compatta contro; a favore, invece, le minoranze. Dopo il voto in Aula i consiglieri del M5S hanno tolto le giacche e mostrato una felpa con la scritta 'Fuori dai Maroni' e suonato dei fischietti. Dopo essere stati già censurati, i cinquestelle sono stati espulsi dal presidente dell'Aula Raffaele Cattaneo, tra le urla dei consiglieri di maggioranza che gridavano «pagliacci». Nonostante l'espulsione i consiglieri Cinque stelle sono rimasti in Aula e hanno anche consegnata una felpa, come quella da loro indossata, al governatore che per tutta risposta ha annunciato su Facebook: "Nel 2018 mi ricandido".

A presentare la mozione sono state le opposizioni (Pd, Patto civico e M5S) dopo il caso delle tangenti nel settore dell'ortodonzia per ottenere gli appalti delle aziende ospedaliere. Nell'ambito dell'operazione Smile è stato arrestato fra gli altri Fabio Rizzi il braccio destro alla Sanità del presidente della Regione. Per la discussione e la votazione e' stato previsto un tempo contingentato di quattro ore. In Aula il presidente Roberto Maroni, ma anche la giunta al completo. 

L'OPPOSIZIONE - «Va rescisso il rapporto fra una parte malata delle politica e la sanità lombarda», ha detto il segretario regionale del Pd, Alessandro Alfieri, primo firmatario. «Se non ci si riesce, se ne prende atto e ci si dimette», ha poi aggiunto Alfieri, convinto che da parte della Giunta Maroni e della Lega Nord ci sia stata anche una «copertura politica» ai fatti contestati a Rizzi e ad altri coinvolti Roberto Maroni al centro della Giunta. Consiglio regionale presieduto da Raffaele Cattaneonell'inchiesta. Inoltre, ha parlato di «scelte sbagliate su modelli organizzativi e gestionali, un sistema di controlli non ascoltato». Poi Alfieri ha chiosato: «Faccia un gesto esemplare rassegnando le su dimissioni, dimostrando di essere i migliori: se non si e' in grado di garantire discontinuita', si lascia», e' a Maroni.  Secondo Stefano Buffagni, capogruppo del Movimento 5 Stelle, questa responsabilità politica dimostrerebbe che «Maroni, arrivato con le scope, non è coerente». «Chi prende tangenti sulle spalle dei cittadini - ha aggiunto Buffagni - si deve vergognare».

Prima dell'inizio della seduta i Giovani Democratici si sono radunati per un flash mob davanti all'ingresso del Pirellone per chiedere a gran voce le dimissioni di Maroni con tanto di ruspe giocattolo, ramazze e finte dentiere.

 

 

Fonte regione Lombardia

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