Lunedì, 29 aprile 2024 - ore 22.07

M5S Lombardia. Forza Italia e Lega Nord, parentopoli imbarazza la Lombardia.

Interrogazione a Maroni: Questa è una parentopoli e da mesi stavamo lavorando

| Scritto da Redazione
M5S Lombardia. Forza Italia e Lega Nord, parentopoli imbarazza la Lombardia.

Giulia Martinelli, compagna del leader della Lega Nord Matteo Salvini,  nel maggio scorso è entrata a far parte dello staff dell’assessore regionale lombardo al welfare Maria Cristina Cantù con un compenso di circa 70 mila euro l’anno.  Stefano Spennati, figlio dell’assessore di Forza Italia Valentina Aprea, terminata l’esperienza in Europa come assistente parlamentare, è diventato dirigente della Regione Lombardia presso la sede di Bruxelles.

Dario Violi, consigliere del Movimento 5 Stelle della Lombardia, dichiara: “Questa è una parentopoli e da mesi stavamo lavorando, con accessi agli atti, per farla emergere. I documenti ci vengono puntualmente negati o gli uffici ci fanno aspettare tempi enormi per darci informazioni che dovrebbero essere pubbliche. Aprea e Salvini ci dovrebbero spiegare l’opportunità che compagni o figli di esponenti di partito siano assunti nell’istituzione che governano. Certo questi due casi imbarazzano le istituzioni lombarde e danneggiano gravemente l’immagine della regione”.

“Grazie al nostro lavoro puntuale di controllo siamo riusciti a fare emergere questi casi segnalandoli poi alla stampa. Sono emblematici dell’andazzo che circola tra i partiti che considerano le istituzioni ‘cosa loro’. Il caso Salvini-Aprea è solo la punta dell’iceberg: ogni giorno ci imbattiamo in personale assunto in posizioni apicali dalla regione, dalle ASL o dalle aziende partecipate che non ha alcun requisito se non l’amicizia, la parentela con politici della casta o esperienze di lavoro in questo o quel partito. Così mentre il Paese arranca senza lavoro i soliti noti si garantiscono posizioni lavorative pagate profumatamente con denaro pubblico. Con un’interrogazione chiediamo a Maroni di rispondere in merito a questo nuovo caso di parentopoli che danneggia i cittadini lombardi e l’immagine dell’istituzione”, conclude Violi.

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