Mercoledì, 08 maggio 2024 - ore 09.57

Mantova verso Expo 2015

Bendini e il problema della legalità

| Scritto da Redazione
Mantova verso Expo 2015

L’approccio adottato dall’arch. Benedini è sbrigativo, induce i cittadini a pensare che rispettare le procedure sia dannoso ed inutile. Così si mina il terreno della legalità provocando danni nella coscienza pubblica. Ma quel che dice Benedini è anche di bassa qualità.

Il fatto e i problemi di metodo

Come dice la Gazzetta del 1° luglio 2014, l’arch. Benedini ha raccolto e presenterà 25 progetti mantovani per EXPO 2015 per 789mila euro: li ha radunati su tre foglietti ed ha già indicato chi li dovrà finanziare. Benedini vuole 94 mila euro dal Comune per lui ed il suo Comitato. L’avrebbe incaricato del lavoro il sindaco Sodano: dov’è la delibera indizione di una gara per selezionare il coordinatore, ruolo che dichiara di avere Benedini? Dov’è la delibera che prende atto del lavoro del comitato del comitato Benedini (perché questo comitato deve rispettare procedure pubbliche) che indice la raccolta pubblica dei progetti?  Dov’è il resoconto della sua selezione pubblica?

C’è un problema di metodo che non rispettato induce l’inaccettabilità dell’arrogante pretesa dell’arch. Benedini che dichiara alla Gazzetta: “i progetti li abbiamo fatti noi e li gestiamo noi”. Lasciamo stare che tre foglietti di progetti li redigo in tre ore, ma il problema è altro. Ormai la distanza dalla concussione è molto breve.

Ci sono una legge regionale ed una delibera della giunta regionale (2142 dell’11 luglio scorso) che fissano la procedura per l’assegnazione dei contributi: vogliamo rispettarla? Tutto deve passare per la Camera di Commercio che deve accogliere i progetti sino al 10 settembre prossimo venturo e metterli in graduatoria con i lavori di una commissione. I progetti vanno presentati su un formulario emanato dalla Regione o da EXPO. Ma a quale livello di volgarità amministrativa siamo arrivati pretendendo di estraniarsi da qualunque corretta procedura pubblica?

Rispettare la correttezza sostanziale

C’è un problema di correttezza amministrativa sostanziale. Quali sono le competenze del comitato Benedini in materia di turismo e cultura oltre la supponenza del suo capo? Questo comitato non può fare nessuna selezione di merito. E’ una vera immoralità che pretenda di farlo.

Non sono compresi i problemi del turismo mantovano

Il problema è davvero poi che Benedini non coglie nemmeno i problemi del turismo mantovano che con l’EXPO potrebbe prendere per la prima volta una piega positiva. Sul turismo è assodato che è un settore dove si deve pianificare (quindi si impara a farlo) per cui si colgono risultati col tempo dopo sforzi coordinati e nulla è regalato; inoltre che i flussi del turismo sono manovrati da soggetti economici di grandissimo peso che non si occupano facilmente di Mantova per le sue dimensioni (Mantova è meno di una pulce nel mercato turistico mondiale), visto che Mantova nemmeno si organizza a dovere per essere apprezzata: non tanto perché non va alla BIT, quanto perchè il mondo pubblico mantovano non costituisce un’unica struttura per presentarsi sul mercato turistico: non si arriva a quella che altrove si chiama unaDestination Marketing Organization (DMO) e qui da noi in Toscana un’Organizzazione di Destinazione Turistica (ODT). Mantova turistica crescerà solo se quella struttura unificata (messa insieme col personale di Camera di Commercio, Provincia, Comuni, Parco del Mincio con relativo finanziamento) riuscirà ad approntare un Piano turistico pluriennale al quale associare anche gli sforzi degli operatori di mercato. Su terreni comunque di qualità, perché questo esige la città. Invece di pensare a questo Benedini stende i foglietti di progetti. Certo, l’esperienza ci ha sin qui sempre mostrato che ogni ente mantovano cerca invece cerca di fare per sé, magari manovrando un po’ di operatori amici con iniziative che fanno assai fatica a superare il livello dell’estemporaneità, con la quale non si va da nessuna parte e si resta sulla bassa qualità che non giova all’immagine della città. Benedini vuol far di peggio: visto che gli altri cincischiano, allora arriva lui, il Torquemada del turismo. Ma anche lui canna completamente il merito del problema. Come gli altri che vorrebbe soppiantare, anzi peggio. Mantova resterà così per molto tempo con un settore turistico che fa fatica ad arrivare all’1% del PIL provinciale.

L’occasione EXPO

L’EXPO avrebbe potuto (forse potrebbe ancora) rappresentare l’occasione per avviarsi sul terreno proficuo della programmazione costituendo l’ODT e promuovendo un percorso di sviluppo trasparente e condiviso con gli operatori. E attorno alla nuova struttura, il prossimo 10 settembre (data clou per accedere ai finanziamenti regionali) avremmo potuto presentare un insieme di iniziative locali che aprono un nuovo capitolo con un nuovo metodo. Soprattutto mobilitando l’ampio e necessario sforzo di internazionalizzazione del territorio, che va condotto con operatori di livello internazionale. Le cose che ho appena indicato sono state ripetute due mesi fa all’unisono anche al Bibiena dal presidente dell’Unione Commercianti e da quello di Confesercenti mantovane. Senza poi trarne conseguenze operative: siamo al limite del paradosso. O hanno detto cose in cui non riescono a credere, oppure, come sempre si fa in provincia, si preferisce non prendersi sul serio, pur di non rischiare di perdere qualche amicizia.   

Morale finale

C’è bisogno di questa morale, perché la prima dote principale di un amministratore è il rispetto della legalità, una legalità proclamata e vissuta. Benedini può essere una persona onesta (come Tavecchio non è un razzista a livello personale) ma abilita e rende legittimo con le sue pretese il mancato rispetto delle regole. E’ un messaggio che un amministratore pubblico non può dare ai cittadini, come Tavecchio non può pronunciare un discorso che abilita il razzismo altrui. Gli amministratori debbono educare non diseducare. E lo fanno non dal pulpito, ma con il loro normale comportamento. Chiaro che rispettare le regole può allungare i tempi di svolgimento delle procedure, ma è un aspetto che si può ampiamente controllare: basta lavorare meglio e maggiormente, magari studiando e con la competenza far lavorare meglio anche dirigenti e funzionari comunali. Questo è il messaggio che dobbiamo dare ai cittadini. Invece vengono nominati amministratori sempre meno competenti e che vedono nella politica un’occasione per vantaggi personali. Non necessariamente illegittimi, ma che non vanno a vantaggio della collettività amministrata

Pensiero cattivo

Di stampo andreottiano: a pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina. Si ha l’impressione che il sindaco abbia assecondato l’arch. Benedini dandogli un incarico del tutto informale. Come poteva dargliene uno formale? Dunque il sindaco aspetta solo di vedere Benedini prendersi l’ennesima musata contro il muro, perché solo un ego smisurato può far pensare che un percorso così anomalo possa avere l’avallo della burocrazia comunale che si presuma conosca le norme. La conseguente sfuriata di Benedini sarà facilmente assorbita dal sindaco, anche perché Benedini non può pensare di mollare la giunta adesso: sarebbe un atto che a mesi dalle nuove elezioni nessuno interpreterebbe come di coraggio ed espressione di vera integrità ma come un atto tardivo testimonianza di un tentativo di sfuggire alle responsabilità di incapacità. Neanche il sindaco però ne esce benissimo. Basti pensare che interviene a stoppare Benedini il presidente del consiglio comunale, Giuliano Longfils, il quale abbandona il suo ruolo super partes. Come fa a sbilanciarsi, se non perché il sindaco lo sostiene?

Fonte: Daniele Marconcini

1202 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria

Expo Coldiretti, il riso Made in Italy conquista l’ Asia con + 44% Export

Expo Coldiretti, il riso Made in Italy conquista l’ Asia con + 44% Export

Con un aumento record del 44 per cento del valore delle esportazioni nel 2015 il riso Made in Italy conquista addirittura l’Asia. E’ quanto è emerso da una analisi della Coldiretti che ha volute dedicare al riso l’ultimo appuntamento della presenza degli agricoltori della Coldiretti ad Expo per ricordare il cereale piu’ consumato al mondo che è anche rappresentativo dell’equilibrio che esiste nell’attività agricola chiamata a svolgere un ruolo multifunzionale che garantisce sicurezza alimentare e sostenibilità ambientale.