MARIO MONTI: TANTA VOGLIA DI RIMETTERE A POSTO L'ITALIA, SERIETA', DIGNITA' ISTITUZIONALE, PRESUPPOSTI TUTTI CHE IN QUESTI MOMENTI CRUCIALI, PURTROPPO, SEMBRANO NON BASTARE .. .
Di fronte all'incendio della casa (esempio che viene quasi retoricamente ed ad ogni piè sospinto citato) non resta che chiamare i pompieri e cioè un Mario Monti, e non si deve certo richiedere. autobotti di carburante per rimettere a posto le cose. Ci sono però dei problemi che non mi consentono di intravvedere una partenza di questo governo che io mi augurerei con tutto il cuore avvenisse al più presto.
Mi preoccupano due cose, fra le diverse altre.
La prima: Quella specie di ritirata strategica da parte dell'ex-premier che ora sta addirittura adulando Mario Monti invitando i suoi a fare altrettanto, mi suona come una mossa obbligata per evitare di doversi addossare in prima persona il fallimento del paese, adottando appunto come strategia la consegna ad altri della patata bollente, pensando contestualmente in cuor suo, che facendo oggi un passo indietro potrebbe forse in seguito fare due passi avanti, magari inventando nuovi tatticismi per strutturare i quali, in questa fase cruciale, ci sarebbe bisogno di un certo tempo per radunare le truppe fedeli ed organizzare dette strategie.; e questo, a mio avviso, è il primo problema che si incentra non già sull'onestà politico-intellettuale dell'ex-premier, ma sulle sue mosse di natura affaristica che hanno da sempre contraddistinto il governo decaduto, circostanza questa che fa presagire pertanto un continuo "remare contro", anche allo scopo di far vedere che gli altri non sono stati meglio di lui..va da se che, se uno spinge avanti e l'altro tira indietro, prevale chi ha più mezzi, soprattutto economico-mediatici. Esattamente come è successo in passato.
La seconda (e qui potrebbe davvero fallire il nobile tentativo di Mario Monti).
Il Pdl non vuole assolutamente sentir parlare di patrimoniale e lo ha ribadito anche qualche minuto fa in Tv. Il Pd, che vorrebbe la patrimoniale, non vuole invece l'innalzamento dell'età pensionabile a 67 anni. Se non si trova una soluzione nel brevissimo tempo di qualche ora, si ritorna allo statu quo ante e le elezioni saranno il passo obbligato. E cascherebbe il palco messo in piedi dal Capo dello Stato.
Concludo con un fatterello che, a mio avviso, non sarebbe da sottovalutare. L'uscita di Bocchino, se vuoi anche in un momento inadatto, secondo cui l'esperienza del governo che sta per nascere debba proseguire anche nella prossima legislatura, costruendo un'alleanza con il Pd che preveda Monti come candidato a Palazzo Chigi, tenuto conto dell' infelice esperienza politica passata, potrebbe avere un senso che io condividerei tout court. Infatti, atteso che oggi destra-sinistra-centro non esistono più ideologicamente, non vedo cosa ci potrebbe essere di strano sulle affermazioni di Bocchino, poi smentite da Fini.
Di strano, ma soprattutto di stucchevolmente stomachevole, sono le parole di un "certo" Capezzone, il quale, criticando a morte le affermazioni del vice di Fli, non rammenta che il suo passato ha fatto il giro di tutto l'arco costituzionale. Ed io dovrei fidarmi di un soggetto simile ?!...
Di certo è che, l'entrata di Mario Monti, costituisce l'ultima spiaggia per l'Italia, paese che, - non è una mia provocazione - è già una simil- Grecia.
Speriamo in bene.
ARNALDO DE PORTI