Sabato, 20 aprile 2024 - ore 04.54

Mattarella, Renzi ed il patto del Nazzareno | G.C.Storti

Il discorso di Sergio Mattarella mi è rimasto positivamente impresso per tre concetti di fondo che vi erano espressi: Libertà, Coesione e Solidarietà.

| Scritto da Redazione
Mattarella, Renzi ed il patto del Nazzareno | G.C.Storti

Mattarella ha sviluppato un ragionamento comprensibile ai cittadini che può ridare speranza e permettere di recuperare il rapporto con gli elettori. Lo Stato, nella visione di Mattarella, non è la sovrastruttura   ma "Per la nostra gente, il volto della Repubblica è quello che si presenta nella vita di tutti i giorni: l' ospedale, il municipio, la scuola, il tribunale, il museo." Ecco un messaggio chiaro che è tutto il programma del settennato. Sarà, per sua stessa ammissione,l’arbitro ma gli stessi giocatori si dovranno comportare correttamente. Insomma questa presidenza si apre proprio bene e con i migliori auspici con un uomo ( della ex sinistra democristiana) , formatosi nella prima Repubblica, che per età anagrafica non ha fatto la resistenza ma che alla Costituzione, uscita dalla stessa, ha dato il valore che si merita con la visita alle Fosse Ardeatine. Notevole è stato il contributo di Bersani, che dimostrando un alta sensibilità istituzionale, ha lavorato per l’unità del paese. Renzi, abile tessitore, ha capito che il Presidente della Repubblica poteva venire o da un accordo secco con Forza Italia ( che avrebbe spaccato il Pd ed allontano Sel) oppure  salvaguardando l’unità del maggiore partito della coalizione e raccogliendo consensi a sinistra e nel gruppo “ dei responsabili”. Il Premier ha capito che l’accordo secco con Forza Italia gli avrebbe creato immensi problemi  di governabilità. In questa ipotesi non era nemmeno da escludere una rottura dello stesso Pd con tutte le conseguenze del caso. Insomma Renzi, si è dimostrato un Premier alla ‘carte’ ed ha fatto la scelta che consentirà al suo governo  di andare avanti sulla strada anche delle riforme. Berlusconi, per salvare il salvabile, ha ‘disdetto’ il patto del Nazzareno cercando di mettere in forse il percorso delle riforme. La rottura dei patti è del resto un specialità dell’ex Cavaliere.Devo dire che sono stato contento di questa notizia. Ora Renzi ha un’altra opportunità: quella di riaffrontare e risolvere i problemi che la sinistra del Pd ed altri settori del parlamento hanno posto sia sulle riforme costituzionali che sull’Italicum. Coglierà questa occasione? Io spero di si non solo perché in questo modo recupererà parte dei consensi persi a sinistra ( vedi regionali Emilia Romagna) ma finalmente potrà traghettare questo paese dalla palude a praterie più fertili garantendo un futuro alla nostra Repubblica. E' quello che aspettiamo da anni.

Gian Carlo Storti

 

 

 

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