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Mattinale della Cgil di Lunedì 23 ottobre 2017

I quotidiani di oggi mettono in evidenza il doppio volto del voto per i referendum in Veneto e Lombardia. Confronto-Scontro PD ed ArtUno-Mdp- Problemi del lavoro e pensioni

| Scritto da Redazione
Mattinale della Cgil di Lunedì 23 ottobre 2017

Referendum Autonomia Lombardia e Veneto Da una parte c’è infatti il governatore Zaia (che ora potrebbe diventare il prescelto di Berlusconi) che brinda al superamento del quorum e alla vittoria dei sì. Dall’altra c’è Roberto Maroni, che pur ottenendo il risultato che si era prefisso (raggiungere il quorum del voto sul Titolo quinto), esce abbastanza ammaccato dal voto dei cittadini lombardi. Il voto è stato infatti sostenuto solo dalle valli lombarde, mentre l’affluenza a Milano è stata molto scarsa. Per quanto riguarda le reazioni politiche, in primo piano quella del governo che con il ministro Martina, ai vertici del Pd, ha già detto che di autonomia fiscale delle due regioni non si potrà discutere. Palazzo Chigi rilancia al contrario un confronto sul modello scelto in Emilia Romagna. Il voto dei referendum in Veneto e Lombardia arriva il giorno dopo la decisione del governo di Madrid sulla Catalogna.

Sono molte le analisi del voto sull’autonomia delle regioni del nord Italia. Tra questi da segnalare Stefano Folli su Repubblica: “Il rilancio leghista sul centrodestra”, Antonio Polito sul Corriere della Sera: “La voce del Nord che va ascolatata”: Zaia – dice tra l’altro Polito - si conferma come uno dei pochi leader locali riusciti con un sano pragmatismo a identificarsi così tanto col proprio popolo da diventare più forti della loro stessa parte politica…Su La Stampa – che apre con il titolo Veneto e Lombardia, vince la protesta”, l’editoriale di Franscesco Bei, “Nuovo tassello nel mosaico dello scontento”. “E’ dunque evidente – scrive Bei - che quella che si è giocata ieri è stata una partita al cento per cento politica, anzi in una stessa mano si sono intrecciate vicende politiche diverse. Almeno due: una interna alla Lega sulla direzione che deve prendere il partito, nazionale (come vorrebbe Salvini) o indipendentista-nordiste (come quella iscritta al primo punto dello statuto del movimento; un'altra dentro il centrodestra, tra Lega e Forza Italia, per la supremazia nella coalizione e la futura spartizione dei collegi del Rosatellum…” Tutta interna alla politica del centrodestra quella che propone Il Fatto Quotidiano: “Zaia vince, Maroni pareggia. Ma ora chi trema è Salvini”. I giornali più a destra esultano: “Benvenuti al Nord” è il titolo di apertura de Il Giornale, “Miracolo”, il titolo di Libero: sei milioni di sì all’autonomia. Sul Corriere della Sera parla Roberto Maroni: “Alle 19 ho tirato un sospiro di sollievo. Pronta la squadra per trattare con Roma” (intervista di Marco Cremonesi, p.4).

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Confronto-Scontro  PD ed ArtUno-Mdp

Per quanto riguarda gli scontri nel campo del centrosinistra, da registrare le nuove dichiarazioni di Matteo Renzi. Il segretario del Pd ribadisce tutte le sue accuse a Bankitalia e raffredda il tentativo di riavvicinamento di Mdp. Rivolto a Speranza, Renzi conferma il Rosatellum: da lì non si torna indietro.

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Problemi del lavoro e pensioni

Sul fronte dei problemi del lavoro e del sindacato da segnalare, dai giornali di oggi, il pezzo di Dario Di Vico (Corriere della Sera, p.28) sulle proposte per attrarre in Italia pensionati stranieri e recuperare gli italiani che sono andati all’estero dove ci sono condizioni fiscali migliori (“Ora l’Inps cerca i pensionati olandesi. Le vite all’estero dei pensionati e il piano per attrarre gli stranieri”). Sul Fatto Quotidiano da segnalare l’inchiesta di Tommaso Rodano sulla “scia color sangue del pomodoro all’italiana”. Sul Corriere della Sera da segnalare anche il pezzo di Fabrizio Caccia che anticipa la trasmissione di Report di questa sera (Rai Tre) sulle forme di lavoro nero e sfruttamento anche nella pubblica amministrazione. Nella trasmissione che sarà condotta da Sigfrido Ranucci parleranno anche rappresentanti del Nidil Cgil. Sul Messaggero Luca Cifoni ci aggiorna le misure sulle pensioni che saranno inserite nella manovra: “Pensione anticipata più facile per donne e lavoratori precari”. Ma nonostante gli annunci roboanti, sulle pensioni si resta fermi alle decisioni del governo Gentiloni che ha risposto con un no chiaro a tutte le richieste di Cgil, Cisl, Uil, a partire dalla richiesta di bloccare l’aumento automatico dell’età pensionabile.

 

 

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