Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 06.12

mostra Agostino Arrivabene - Museo di Crema

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| Scritto da Redazione
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Si è appena conclusa la preview per la stampa della mostra Superbia. Nella prfondità dell’hybis, opere di Agostino Arrivabene esposte presso le Sale Agello del Museo Civico di Crema e del Cremasco. L’assessora alla Cultura Emenuela Nichetti e la curatrice della mostra Silvia Scaravaggi hanno sottolineato quanto grande fosse stato il desiderio dell’amministrazione di giungere a questa esposizione “gustoso antipasto per una più ampia mostra che vorremmo realizzare, se possibile, tra un po’ di tempo. Già questo intenso allestimento comunque soddisfa la serrata ‘corte’ che abbiamo fatto all’artista delle cui opere ci siamo innamorate”. In particolare Nichetti ha ricordato la visita allo studio di Arrivabene, posto a Gradella di Pandino, che le ha svelato una sorta di mondo parallelo a quello reale. Dopo le opere esposte nelle collettive Mostri e Un viaggio lungo 700 anni (dedicato alle celebrazioni Dantesche), giungiamo finalmente a questo allestimento dai temi altissimi”. Scaravaggi ha ringraziato tutto lo staff che ha collaborato alla curatela della mostra, i curatori del catalogo e il main sponsor Azimut che, nella figura di Emiliano Sangalli, ha permesso la pubblicazione del volume edito dal Museo di Crema. “Al piano terra – ha illustrato Scaravaggi – troviamo il trittico Le due morti e opere di recentissima produzione, al primo piano invece abbiamo recuperato alcuni lavori del debutto di Arrivabene”. All’artista – ispiratosi nella sua pittura alle correnti del Simbolismo e del Decadentismo – è stata quindi ceduta la parola: “Superbia, vanitas, ma anche coscienza dell’artista della necessità da parte sua di lasciare spazio a chi lo seguirà e che può dare altri contributi. Su questo concetto e su quello della morte del corpo e dell’anima, la seconda morte appunto, ho lavorato e riflettuto molto. L’imput è nato dalla visita compiuta nel 2018 alle Stanze di Raffaello appena restaurate ma che in realtà mi ha accompagnato a rivedere la Cappella Sistina. Benché non avessi mai amato particolarmente Michelangelo pur sitimandone l’opera, fu allora che, ammirando il Giudizio Universale entrai in contatto con lo spirito di Michelangelo in un dialogo che ancora prosegue. Osservando il Giudizio Universale fui traversato da un tremore che mi portò fino alle lacrime. Iniziai ad approfondire lo studio di Michelangelo, che scrisse anche diversi sonetti: in particolare il numero 285 rivela come l’artista si fosse reso conto di avere fallito come uomo. In queste opere la superbia che deve inchinarsi alla verità e alla coscienza è interprerta anche dalle schiene chinate, piegate verso la terra dove i fili d’erba così vivi e verdi, in un attimo si bruciano e muoiono. Oltre al trittico La seconda morte, la tavola dedicata al Canto XI dell’Inferno di Dante sintetizza alla perfezione questo concetto”.

La mostra permette di ammirare la pittura di Arrivabene, le sue meravigliose figure, la luce e il colore così armonici e interrogatori… Un cammino breve ma ricco e completo nel mondo di un artista come Agostino Arrivabene, il cui lavoro non ci stancheremmo mai di guardare e comprendere. La mostra, che verrà inaugurata domani, sabato 5 marzo alle ore 18, rimarrà aperta fino a domenica 3 aprile con i seguenti orari: martedì 15-18.30, da mercoledì a domenica 10-18.30, orario continuato.

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