«Il Consiglio regionale ha votato il mantenimento delle province per quello che sono, un ente svuotato dalla legge Delrio in mano ai partiti per mantenere i loro potentati locali e gestire quel poco di fondi pubblici che riusciranno ad accaparrarsi. La schizofrenia è completa, la Delrio è pura propaganda e questa legge regionale, approvata con il nostro voto contrario, è un toppa che è peggio del buco»: così Dario Violi, capogruppo del Movimento 5 Stelle della Lombardia, commenta la legge del riordino del sistema delle autonomie regionali.
«Gli effetti dell’incapacità dei partiti di proporre una visione generale e coerente sul riordino dell’assetto istituzionale e dei ruoli intermedi sono sotto gli occhi di tutti: le strade provinciali sono disastrate, le strutture scolastiche fatiscenti e il trasporto pubblico locale ha subito tagli fino all’80% soprattutto nelle zone montane e ultraperiferiche», continua Violi.
«In questa legge non c’è coraggio: si poteva ragionare su aree omogenee, unione di comuni, comunità montane e consorzi BIM. I politici si sono limitati a difendere i loro territori a fini elettorali confermando lo schema che separa il cittadino dallo Stato in otto livelli. Restano in vita le province, un mostro burocratico che non garantirà i servizi che meritano i cittadini», conclude Violi.
Movimento 5 Stelle Lombardia: ‘Autonomie, province resuscitate’
I pentastellati: «Persa l’occasione per un riordino coerente degli assetti istituzionali»
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