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NO TAV . Un nuovo movimento Luddista? |G.C.storti

| Scritto da Redazione
NO TAV . Un nuovo movimento Luddista? |G.C.storti

NO TAV . Un nuovo movimento Luddista? |G.C.storti
Il movimento NO TAV ha avuto  nei  giorni  scorsi  l’onore delle prime pagine.
I giornali di destra, con i loro articoli, hanno chiesto il “ regime “ dei manganelli.
Gli altri giornali divisi fra i sostenitori della “ rivolta” NO TAV e chi , pur accettando la TAV, ritengono indispensabile ulteriori forme di dialogo.
Ancora una volta lo schieramento di centro-sinistra è diviso. La Sel più sensibile alle istante dei NO TAV, Di Pietro che si avventura in un bizantinismo ( riverifica dell’opera)  che non gli porterà un voto in più, Rifondazione Comunista tutta a sostegno dei NO TAV ed il PD, nella parte del solito incompreso che pur sostenendo  il completamento della TAV ritiene necessario ancora una fase di dialogo.
Il Governo va avanti, che altro potrebbe fare, e le critiche ai comportamenti della polizia si sprecano evocando  addirittura scenari “ cileni”.
Ho sentito Eugenio Scalfari in una trasmissione televisiva che con grande lucidità ha evidenziato una fortissima contraddizione che è insita nel movimento NO TAV.
Sono decenni, ha ribadito, che le forze ecologiste, di sinistra, progressiste criticando i modello di sviluppo basato sul trasporto su gomma rivendicano il trasporto delle cose e delle merci su “ rotaia”.
Ebbene questa TAV in Val di Susa avrebbe appunto questa funzione. Dimezzare si dice, il trasporto si gomma in un intero bacino geografico che va da Lione alla pianura Padana.
Perché dunque non cogliere questa importante novità che determinerà un pezzo di un nuovo modello di sviluppo da decenni invocato?
Un altro argomento dei no TAV è quello dei rischi dei lavoro del traforo. Si troverebbero amianto e non so quali altri materiali pericolosi per la salute. Anche su questo punto le numerose relazioni tecniche forniscono chiare garanzie.
Infine  sta riprendendo corpo l’antica teoria “dell’autodeterminazione dei popoli”, mutuata dalla Lega Lombarda”  applicata non sui diritti in generale ma sul modello di sviluppo che può essere fuori da ogni contesto  territoriale. Ma come si fa a non vedere il mondo dall’alto e capirne che è sempre più indispensabile  confrontarci con le altre culture ?
Siamo di fronte a nuovi movimenti “ luddisti” che non scatenano la loro rabbia contro una singola macchina ma su un intero modello di sviluppo anche alternativo a quello che ha provocato gli sfasci che vediamo sono stati consumati in questi ultimi decenni. Un movimento che fa convivere  “ il conservatorismo” e la “ radicale critica al sistema” che può avere sbocchi pericolosi, se non si emarginano gli estremisti.
E la polizia come si dovrebbe comportare contro occupazioni,sblocchi stradali, incendi se non contenerne gli effetti con strumenti, pur soft, ma adeguati?
Per chiudere.
Le considerazioni di Scalfari diventano quindi linea politica  sia per i cittadini che per quelle forze di centro-sinistra che hanno il dovere di garantire un’idea di futuro al paese.
Gian Carlo Storti
storti@welfareitalia.it

Il luddismo
Per luddismo si intende un movimento popolare sviluppatosi in Inghilterra all'inizio del XIX secolo caratterizzato dalla lotta all'introduzione delle macchine. Il movimento prende il nome da Ned Ludd, la cui esistenza è incerta, che nel 1779 spezzò un telaio in segno di protesta.
Le macchine erano considerate la causa della disoccupazione e dei bassi salari già da fine Settecento e la legge ne puniva duramente la distruzione o il danneggiamento.
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4 marzo 2012

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