Milano. La bozza del Comune del "Patto per Expo 2015", i cui contenuti appaiono oggi pubblicati sulle cronache milanesi di alcuni giornali, è un elenco di buone intenzioni che anticipa in maniera confusa e superficiale il progetto più ampio e condiviso sul tema dell'accoglienza in occasione dell'Esposizione Universale. Condiviso prima di tutto tra gli operatori del settore.
In una lettera inviata a luglio al competente Assessorato di Palazzo Marino, sono state illustrate con chiarezza le criticità sostanziali che Confcommercio Milano, in rappresentanza del sistema associativo, evidenziava dopo un’attenta lettura della bozza di “Patto per Expo”. Innanzitutto, agli operatori commerciali milanesi dei vari settori, vengono chiesti impegni specifici, in qualche caso anche onerosi, senza precisare quale sia in questo Patto il contributo dell’Amministrazione comunale: la vetrofania per Expo? L’impegno a contrastare abusivismo e contraffazione?
Occorrono, per Expo, su questi e altri temi, interventi concreti, misurabili, e serve una fiscalità che agevoli l’impegno delle imprese durante i mesi dell’Esposizione Universale. Come peraltro già previsto nel perimetro espositivo della manifestazione.
Confcommercio Milano auspica che il confronto sul Patto per Expo 2015 sia costruttivo e vada al di là degli annunci estivi. Da mesi Confcommercio Milano si sta impegnando su Expo con un importante impegno informativo e formativo che va dallo sportello per le imprese, ai corsi di lingua, al progetto di creare tanti “ambasciatori di Expo”.
Gli imprenditori attendono L'Esposizione Universale come una grande opportunità per il nostro territorio, ma devono anche percepire l’impegno complessivo che le istituzioni dovrebbero esprimere in maniera concreta e condivisa.
