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Politica USA: Romney scende in campo contro Jeb Bush e Hillary Clinton

La sconfitta con Obama nel 2012 e il vantaggio nei sondaggi sull'ex-Segretario di Stato ha convinto Romney a prendere parte alla competizione

| Scritto da Redazione
Politica USA: Romney scende in campo contro Jeb Bush e Hillary Clinton

L'ex-candidato repubblicano alla presidenza nel 2012 fronteggia nelle primarie repubblicane l'ex-Governatore della Florida ed esclude la corsa di esponenti di spicco come il Governatore del New Jersey Chris Christie, il Senatore della Florida Marco Rubio e il Rappresentante del Wisconsin Paul Ryan. La sconfitta con Obama nel 2012 e il vantaggio nei sondaggi sull'ex-Segretario di Stato ha convinto Romney a prendere parte alla competizione 

Philadelphia - Passione e ragione sono le due motivazioni che hanno portato l'ex-Governatore del Massachusetts Mitt Romney ad annunciare l'intenzione di partecipare nelle primarie presidenziali repubblicane. 

Come riportato dal Wall Street Journal, e ripreso dall'autorevole Reuters, Romney, già candidato repubblicano alla Casa Bianca nelle Elezioni Presidenziali del 2012 -vinte poi dal democratico Barack Obama- ha comunicato la sua intenzione di scendere in campo durante una cena di gala in California, nella giornata di mercoledì, 6 Gennaio.

La discesa in campo di Romney, che per due volte, nel 2012 e nel 2008, ha già partecipato alle primarie del Partito Repubblicano, segue quella di Jeb Bush, ex-Governatore della Florida che, con un messaggio su Facebook lo scorso Dicembre, ha dichiarato l'intenzione di esplorare la sua candidatura.

Lo scontro tra Romney e Bush, fratello e figlio rispettivamente degli ex-Presidenti George Bush junior e George Bush senior, è destinato a dividere l'establishment repubblicano, che proprio nell'ex-Governatore del Massachusetts e nell'ex-Governatore della Florida vede i loro candidati naturali.

Inoltre, la scelta di Romney di correre nelle primarie repubblicane porta anche alla riduzione dei potenziali contender che, finora, hanno valutato l'ipotesi di partecipare alla consultazione interna al Partito Repubblicano in assenza di un candidato forte.

La prima personalità che potrebbe rinunciare è il Governatore del New Jersey, Chris Christie, un repubblicano di centro molto apprezzato sia da un elettorato bipartisan che da esponenti dell'establishment repubblicano.

Anche il Senatore della Florida Marco Rubio si trova in difficoltà sia a causa della decisione di Romney di scendere in campo, che dalla presenza nella competizione di Jeb Bush, che proprio in Florida ha consolidato la sua carriera politica.

Chi, invece, ha già gettato la spugna è il Rappresentante del Wisconsin alla Camera dei Rappresentanti, Paul Ryan, che, dopo avere corso come candidato Vicepresidente in ticket con Romney nel 2012, ha dichiarato di non intendere candidarsi alle primarie repubblicane.

Come riportato da Politico, la decisione di Romney di cercare nuovamente l'elezione alla Presidenza è dettata dalla sua voglia di raggiungere un successo a cui egli aspira dopo la bruciante sconfitta nelle Presidenziali del 2012 contro Obama.

Oltre alla motivazione emotiva, a spingere Romney a partecipare alle primarie repubblicane sono anche i sondaggi, che, in caso di vittoria, lo danno per vincente nelle Elezioni Presidenziali sul potenziale candidato presidente democratico, Hillary Clinton.

Corsa meno concitata nel campo democratico

Proprio a proposito del Partito Democratico, la competizione interna non sembra essere così dinamica come quella nel campo repubblicano.

A fronteggiare Hillary Clinton, una democratica di centro che ancora non ha sciolto la riserva se candidarsi o meno alle primarie democratiche, potrebbe essere solamente la Senatrice del Massachusetts Elizabeth Warren, una democratica liberale che, tuttavia, i sondaggi danno molto distante dall'ex-Segretario di Stato.

Matteo Cazzulani, Analista Politico di tematiche Trans Atlantiche, Twitter @MatteoCazzulani

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