A raccontarlo non ci si crede, ci prova il tecnico degli emiliani che si è sfogato con un lungo post pieno di rabbia pubblicato sul suo profilo Facebook: "Stiamo vivendo ore paradossali: parlo dal mio letto, dopo 12 giorni di quarantena, e domani dovrei essere in panchina a Salerno – ha scritto Massimiliano Alvini – Nella mia stessa situazione si trovano altri 22 calciatori e 6 componenti del mio staff tecnico. Ritengo vergognoso che la Reggiana, vittima di questa situazione, non abbia ancora avuto risposte per il rinvio della partita di calcio di Serie B".
Difficile dargli torto, visto che alcune partite sono state rinviate per lo stesso motivo con molti meno contagiati tra le file delle squadre. Un esempio lo possiamo portare in prima persona rispetto al posticipo di domenica sera con il Brescia che ha visto il rinvio per un solo caso di un tesserato delle rondinelle.
In una situazione cosi difficile e precaria, sportivamente parlando, vien da riflettere su come vengano gestite le emergenze, con che criteri e con che giustificazioni. Pensiamo solo alle difficolta' con cui le società devono gestire questo campionato, senza contare gli eventuali contrattempi causati dall'emergenza sanitaria. Sarebbe una sconfitta ingiusta e pesante per la Reggiana, una beffa in un clima surreale.
Verrebbe da chiedere quale sia la motivazione della Lega per non far scattare il rinvio automatico, visto che il problema è stato segnalato da diversi giorni, che è quantomeno fuor di buonsenso pensare che la Reggiana potesse mettere in campo 11 giocatori - con riserve come da regolamento- e soprattutto che se anche vi fosse riuscita con che rischio e che stimoli lo avrebbe fatto.
'Show must go on' diceva il grande Freddy Mercury, ma credo che anche lui avrebbe avuto qualcosa a che dire su questa 'pagliacciata'.
-Gazzaniga Daniele-
