Elon Musk ha messo il suo nome un po’ dappertutto: dalla strada (con Tesla) allo spazio (con SpaceX). Mentre sta già lavorando alla prima colonia umana su Marte, tiene i piedi per terra e pensa anche al nostro globo: è per questo che ha messo a punto Starlink, una tecnologia che permetterà a Internet di raggiungere ogni angolo del nostro pianeta e che ha messo a disposizione dell’Ucraina durante queste dure settimane.
Il progetto Starlink
Starlink, come suggerisce il nome, è una vera e propria costellazione di 12.000 mini-satelliti. Cosa c’è di così rivoluzionario rispetto alle già esistenti connessioni Internet satellitari? L’orbita è decisamente più bassa (intorno ai 550 km dalla superficie terrestre rispetto ai soliti 36000 km) e garantirà una connessione internet mai vista prima d’ora: bassissima latenza (25/30ms) e altissima velocità (610 Mbps). Insomma, permetterebbe di avere prestazioni simili alla fibra ottica, levando di torno il problema delle infrastrutture e dei ripetitori, garantendo così una copertura totale del globo terrestre.
Sviluppi
L’ambizioso progetto da 10 miliardi di dollari è affiorato nella mente del fondatore di SpaceX nel 2015, quando è stato presentato per la prima volta. Nel 2019 sono stati lanciati i primi satelliti grazie ai razzi Falcon 9 e Falcon Heavy. Questi razzi semi-riutilizzabili hanno permesso di posizionare 60 satelliti ogni lancio riuscito, oltre a risolvere il problema dei detriti spaziali che tanto preoccupava l’opinione pubblica. Attualmente in orbita ci sono circa 2000 satelliti, ed è già stata avviata la fase di beta-testing (con oltre 10.000 utenti).
Il ruolo di Starlink durante il conflitto in Ucraina
L’Ucraina, ormai da un mese, è terreno di scontro anche dal punto di vista informatico: sin dalle prime ore di conflitto è stata vittima di diversi cyber-attacchi che hanno messo fuori uso la connessione Internet in gran parte del paese. Il più grande attacco, tra l’altro, è stato sferrato proprio ai danni di un satellite: il Ka-Sat, di proprietà della società statunitense ViaSat. L’attacco non ha colpito il satellite in sé, ma le infrastrutture terrestri. Tuttavia, è riuscito nel suo intento, provocando gravi danni in tutta Europa (ancora irrisolti dopo un mese dall’attacco).
In una guerra del genere, dove la connessione internet ha un ruolo cruciale, Musk è stato più volte incitato a dare il suo contributo: «Mentre provi a colonizzare Marte, la Russia sta bloccando l’accesso a Internet! Mentre i tuoi razzi atterranno con successo dallo spazio, i razzi russi attaccano i civili ucraini! Ti chiediamo di fornire all’Ucraina le stazioni Starlink». Questo il forte appello di Mykhailo Fedorov, a cui Musk non ha tardato a rispondere. Dopo appena 10 ore è arrivato il suo tweet di risposta che annunciava l’attivazione di Starlink in Ucraina, al fine di garantire ai cittadini una connessione stabile e al riparo da ulteriori attacchi informatici.
Addio al digital divide
Insomma, Starlink è una grande rivoluzione a livello tecnologico, ma lo è anche a livello umanitario: il fulcro del progetto non è tanto la velocità o la bassa latenza, ma la copertura Internet. L’obiettivo di Musk, infatti, è quello di costruire una rete Internet che raggiunga letteralmente ogni angolo del nostro pianeta, dal deserto ai ghiacciai. Questo è un grandissimo passo avanti per l’umanità e potrebbe far fronte alla piaga del digital divide, che il Web porta con sé dai suoi albori.
Quando arriverà Starlink nel resto del mondo?
Starlink è attualmente disponibile in versione beta in 14 paesi del mondo, tra cui l’Italia. Il prezzo attualmente è di 99$ al mese, a cui vanno sommati i costi dello starter-kit. Secondo le previsioni, sarà disponibile in tutto il mondo per il 2025, data entro cui Musk prevede di avere già 40 milioni di abbonati
(Alice Maria Reale, vocidicitta.it cc by)