Sabato, 27 aprile 2024 - ore 10.40

“Tangenzialina”: L’ennesima brutta risposta per un territorio già troppo cementificato

Approvato dalla Provincia il progetto della “Tangenzialina”, un progetto da 7 milioni di euro, si legge oggi sulla stampa locale, accolto con entusiasmo da centrodestra e centrosinistra, entusiasmo che francamente sembra immotivato.

| Scritto da Redazione
 “Tangenzialina”: L’ennesima brutta risposta per un territorio già troppo cementificato

Approvato dalla Provincia il progetto della “Tangenzialina”, un progetto da 7 milioni di euro, si legge oggi sulla stampa locale, accolto con entusiasmo da centrodestra e centrosinistra, entusiasmo che francamente sembra immotivato. Così come è proposta è l’ennesima e brutta risposta alla distruzione dell’ambiente naturale ed alla cementificazione di un territorio fin troppo disturbato e distrutto in nome di un finto benessere strategico industriale ed economico. Sicuramente il tema della viabilità è strategico per le attività del territorio e da non sottovalutarsi, altrettanto centrale, però, deve essere quello dell’impatto ambientale nella provincia più inquinata d’Europa. Sembra che la soluzione “più facile” quanto dispendiosa in termini economici ed ambientali sia sempre l’unica plausibile. Noi crediamo, invece, che delle alternative più sostenibili di questa opera esistano, laddove ci fosse la volontà politica di cercarle; ad esempio un progetto di potenziamento della viabilità già esistente tra Pianengo e Crema, fino al rimessaggio autobus in Zona Pierina (unendo così la zona industriale di Pianengo con la zona PIP di Crema), sarebbe sicuramente più conveniente a tutti in termini di impatto economico e, soprattutto, ambientale. In ogni caso, ogni ettaro consumato dovrebbe prevedere una compensazione di verde pubblico equivalente. “Zero consumo di suolo” non è uno slogan ma un vero e proprio obiettivo che ci dobbiamo porre, così come, se si parla di viabilità, non possiamo ragionare a comparti stagni senza una visione complessiva. E questa visione complessiva deve tenere conto, sì, delle esigenze delle attività produttive, ma deve tornare a mettere al centro la cura per le persone e per l’ambiente. Ancora più ad ampio raggio, bisogna ripensare il nostro modello di sviluppo, riuscire a far convivere le esigenze economiche e quelle ambientali, sensibilità che, ad oggi, non sembra una priorità per il centrodestra né per il centrosinistra. Riteniamo, insomma, che questa opera non sia affatto conveniente per la collettività, anzi, un’ulteriore opera ai vantaggi dei pochi, e che il rapporto “costi-benefici” sia in perdita (costi in termini economici ed ambientali, benefici solo economici e tutti da verificarsi). Soprattutto dal momento in cui delle alternative che avrebbero risultati altrettanto efficaci con un impatto decisamente più sostenibile, esistono. Basta volerle studiare.

407 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria