Giovedì, 02 maggio 2024 - ore 00.10

Trump e l’Oms: ''Non si tagliano i fondi ai pompieri nel bel mezzo di un incendio''

Tedros: ci rammarichiamo per la decisione Usa di sospendere i finanziamenti all’Oms, ma la nostra priorità ora è sconfiggere il COvid-19

| Scritto da Redazione
Trump e l’Oms: ''Non si tagliano i fondi ai pompieri nel bel mezzo di un incendio''

Se è vero che tutte le critiche rivolte dal presidente Usa Donald Trump all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) non sono sbagliate, sia per quanto riguarda i ritardi a dichiarare l’epidemia prima e la pandemia dopo che per le evidenti pressioni fatte dal governo cinese sull’Oms, la decisione di Trump di tagliare i finanziamenti all’Agenzia dell’Onu sembrano davvero rispondere più alla sua campagna elettorale che a una vera volontà di combattere la pandemia. Una cartina di tornasole sono i media, i social-network e perfino i vignettisti vicini al Partito Repubblicano e i fans dell’inquilino della Casa Bianca: gli stessi che magnificavano i risultati della visita in Cina di Trump ora presentano i democratici (che non hanno mai avuto un gran feeling con Pechino, la Repubblica Popolare Cinese è stata riconosciuta dal repubblicano  Nixon) come gli affettuosi difensori degli untori comunisti cinesi che vogliono utilizzare il coronavirus per invadere gli Usa e conquistare il mondo. .

Come dice in un’intervista a swissinfo.ch Gilles Poumerol, specialista di sanità pubblica internazionale del Geneva Centre for security policy (GCSP), «Alcune di queste critiche sono senza dubbio giustificate: sembra davvero che ci sia stato un ritardo nella reazione dell’Oms, perché l’emergenza sanitaria è stata dichiarata solo alla fine di gennaio, mentre già dall’inizio del mese si sapeva che il virus costituiva un evento grave con potenziali conseguenze internazionali», ma aggiunge che «Non si tagliano i fondi ai pompieri nel bel mezzo di un incendio. Puntare il dito, come ha fatto Donald Trump, contro un Paese – nella fattispecie la Cina – o contro il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus è prova di una vista particolarmente corta».

Poumerol, che sa bene di cosa parla perché all’Oms ci ha lavorato per una trentina d’anni, spiega che «L’Oms è un’organizzazione interstatale, senza potere sovranazionale. E’ così per volontà degli stessi Stati membri, a partire dagli Usa. E’ il maggior problema dell’Oms, quello di dipendere dagli umori della politica. Il suo direttore generale è nominato dagli Stati membri. E’ facile immaginarsi le pressioni politiche a cui è sottoposto. Pressioni che si ritrovano anche nel modo in cui il finanziamento è strutturato. Il bilancio dell’organizzazione è ridicolo, due miliardi di dollari l’anno, di cui l’80% è costituito da contributi volontari, fuori budget, che aumentano ancora le possibilità di pressione politica. Questa formula non è più accettabile, nella situazione sanitaria attuale. Bisognerà ripensare il sistema di gestione sanitaria mondiale, cercando di sottrarlo il più possibile agli influssi politici. Un compito difficile, ma necessario, anche per trovare più risorse rispetto a quelle a disposizione oggi».

Mentre i maggiori finanziatori si stanno indebitando pesantemente per far fronte alla pandemia, la decisione di Trump non dovrebbe avere effetti a breve termine ma Poumerol evidenzia che «Rischia però di avere un impatto immediato sul morale dei funzionari dell’Oms, spinti a temere per il loro avvenire in un momento che si spendono 24 ore su 24».

A Trump alla fine ha risposto anche Tedros: «Ci rammarichiamo per la decisione del presidente degli Stati Uniti di ordinare la cessazione dei finanziamenti all’Oms» ha detto durante una conferenza stampa virtuale, dopo che aveva scritto sul suo account Twitter che «L’unica preoccupazione dell’Oms è quella di aiutare tutte le persone a salvare vite e porre fine alla pandemia di Covid-19».

E di fronte alla accusa fatte da Trump al’Oms di «cattiva gestione» della pandemia e di aver opposto una «dura resistenza» alla graduale chiusura dei confini, ricordando che «gli Stati Uniti contribuiscono da 400 a 500 milioni di dollari l’anno» al bilancio dell’Oms, Tedros ha evdenziato che «Con il sostegno del popolo e del governo degli Stati Uniti, l’Oms sta lavorando per migliorare la salute di molte delle persone più povere e vulnerabili del mondo». Nel frattempo, l’agenzia Onu «Intende esaminare l’impatto sul suo lavoro di qualsiasi ritiro dei finanziamenti americani e lavorerà con i suoi partner per compensare qualsiasi deficit finanziario che dovrà affrontare. L’obiettivo è garantire che il lavoro dell’Oms continui senza interruzioni».

L’Oms ha espresso «apprezzamento per le numerose nazioni, organizzazioni e persone che hanno espresso il loro sostegno e impegno nei suoi confronti in questi giorni, anche attraverso il sostegno finanziario». Tra questi c’è Il ministro degli esteri della GErmania, Heiko Maas, che su Twitter ha ricordato a Trump che «Il virus non conosce frontiere. Dobbiamo collaborare strettamente contro il Covid-19. Uno degli investimenti migliori è di rafforzare l’Onu e in particolare l’Oms, che è insufficientemente finanziata, per esempio per sviluppare test e vaccini».

Anche l’Alto rappresentate Ue per la politica estera, Josep Borrell, e il capo dell’Unione africana Moussa Faki Mahamat, hanno definito la decisione di Trump «Profondamente deplorevole» e la Cina lo ha invitato a farsi carico degli obblighi che gli Usa hanno con l’Oms. Il portavoce del ministero dgli esteri cinesei, Zhao Lijian, ha dettto che «La decisione degli Stati Uniti danneggia tutti i Paesi del mondo».

Perfino l’ufficio federale della sanità pubblica della Svizzera ha preso prudentemente posizione: «Il multilateralismo e la collaborazione internazionale sono centrali per lottare contro il Covid-19».

Tedros si sente confortato: «Accogliamo con favore questa dimostrazione di solidarietà globale- L’Oms non sta solo combattendo contro Covid-19». E ha evidenziato «l’importanza del lavoro dell’agenzia Onu nella lotta contro la poliomielite, il morbillo, la malaria, il Virus dell’ebola, HIV, tubercolosi, malnutrizione, cancro, diabete, salute mentale e molte altre malattie. E’ un modo per ricordare l impegno dell’Oms per la salute pubblica, la scienza e il servizio a tutte le persone del mondo. La missione e il mandato dell’Oms sono lavorare con tutte le nazioni allo stesso modo, indipendentemente dalle dimensioni, dalla popolazione o dall’economia. IL Covid-19 non discrimina tra nazioni ricche e povere, tra grandi e piccole. Non discrimina tra nazionalità, etnie o ideologie. Neanche tra noi. E’ tempo per tutti noi di essere uniti nella nostra lotta comune contro una minaccia comune. Quando siamo divisi, il coronavirus sfrutta le crepe che si aprono tra di noi».

Durante la conferenza stampa, Tedros ha ripercorso brevemente la storia dell’agenzia: «La Costituzione dell’OMS fa del possedere il miglior stato di salute possibile uno dei diritti fondamentali di ogni essere umano senza distinzione di razza, religione, credo politico, condizione socio-economica. Quasi 72 anni dopo la sua creazione, questo credo rimane oggi la visione dell’Oms. Gli Stati Uniti sono amici di lunga data e generosi dell’Oms e speriamo che continueranno ad esserlo».

Ma l’Oms non intende sottovalutare le critiche avanzate anche da altri i oltre Trump: e assicura che «La gestione da parte dell’Oms della crisi del Covid-19 sarà rivista a tempo debito. Se la priorità del momento rimane la lotta contro il Covid-19, l’Oms sta già guardando al futuro e intende fornire un resoconto delle risorse affidategli. A tempo debito, le performances dell’Oms nella lotta contro la pandemia di Covid-19 saranno riviste dagli Stati membri dell’Oms e da organismi indipendenti che operano per garantire trasparenza e responsabilità- ha concluso Tedros – Questo fa parte del normale procedimento per gli Stati membri. Non vi è dubbio che le aree di miglioramento saranno identificate e che tutti impareremo da esse. Ma per ora, il nostro obiettivo – il mio obiettivo – è fermare il coronavirus e salvare vite umane».

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