Sabato, 04 maggio 2024 - ore 13.00

Un Museo d’arte organaria a Crema per l’Expo2015

La prossima primavera aprirà a Crema il primo museo di arte organaria in Italia.

| Scritto da Redazione
Un Museo d’arte organaria a Crema per l’Expo2015

La sezione sarà ospitata negli ex magazzini comunali presso il Sant’Agostino, che già ospitano la sala Agello e la sezione di archeologia fluviale.

L’importante radicamento della tradizione organaria della città e la mancanza di azioni precedenti che la valorizzassero, hanno spinto l’Amministrazione guidata da Stefania Bonaldi alla decisione di allestire un museo dedicato a questa antichissima arte.

Una tradizione antica legata a doppio filo alla nostra comunità. Dapprima, infatti, Crema ha dato i natali ad importanti maestri di cappella che hanno prodotto composizioni sacre e profane per organo, apprezzate in tutta Europa.

Poi sulle orme della più antica arte organaria bresciana (Antegnati) e bergamasca (Serassi), a partire dalla fine del XVIII secolo, sul territorio cremasco sono fiorite numerose scuole e botteghe. Famiglie Franceschini (attivi fino al 1944) e i Cadéi interrarono nel circondario cremasco le radici di un sapere e di una tecnica che darà i suoi frutti migliori con le botteghe fondate prima da Pacifico Inzoli (1843-1910) e poi da Giovanni Tamburini (1857-1942), tutt’oggi in attività.

“Crema è ancora sede di primari laboratori artigiani che producono e restaurano organi a canne in tutto il mondo, - ha spiegato l’Assessore alla Cultura Paola Vailati - tant’è che esiste in città una scuola di formazione professionale per la costruzione ed il restauro degli strumenti. Riteniamo prioritario orientare l’attività museale verso scopi didattici e proporre da un lato di far conoscere gli organari cremaschi e dall'altro di far apprezzare il patrimonio organario presente sul territorio attraverso l’esposizione diretta di diversi pezzi”.

“Attraverso questo intervento inoltre – aggiunge l’Assessore al Turismo Matteo Piloni -  la nostra Città ha la possibilità di recuperare, restaurare e consegnare alla comunità locale un’area altrimenti in disuso, quella degli ultimi ex magazzini comunali. In vista di Expo 2015, inoltre, intendiamo favorire lo sviluppo del territorio e della città a livello turistico, sia attraverso il collegamento con il distretto culturale della provincia di Cremona sia tramite iniziative didattiche. Costituisce non ultima importanza l’obiettivo della valorizzazione dell’indotto economico anche grazie alla collaborazione stretta con le manifatture artigiane presenti in città e il coinvolgimento attivo nel progetto da parte delle categorie economiche (Made in Crema e Reindustria)”.

Viste le esigenze di rispetto del patto di Stabilità e un momento storico cui scarseggiano risorse e possibilità economiche, l’Amministrazione Comunale ha potuto dar corso alla realizzazione della sezione museale dopo aver trovato la disponibilità finanziaria della Fondazione Cariplo, che ha concesso un importante contributo. La giunta cremasca ha quindi approvato in una recente seduta il progetto esecutivo di sistemazione degli spazi museali da dedicare all’arte organaria.

I visitatori potranno anche scoprire i complicati meccanismi che regolano il funzionamento dello strumento musicale attraverso un modellino dove alcuni pannelli sono stati sostituiti con materiale trasparente per rendere possibile la visione del cuore dell'organo.

“Serviva dunque una strategia di promozione e valorizzazione di questo patrimonio – conclude Piloni -  che permettesse ai cittadini di riscoprire e riappropriarsi della propria tradizione. Non un punto di arrivo, ma un punto di partenza per pensare ad un distretto dell’arte organaria a livello regionale e non solo. Fondamentale il rilancio del corso di tecniche del restauro degli strumenti a canne di Cr.Forma, che è appena ripartito, e che dovrà trovare in questo spazio un punto di riferimento. Il coinvolgimento di chi ha lavorato in passato a questo progetto è stato doveroso da parte mia, ma soprattutto importante è il contributo che le ditte e gli operatori del settore stanno dando, dimostrando di credere a pieno a questo progetto. Una tradizione che i cremaschi hanno un po’ dimenticato, ma che sono certo può permettere a crema di crescere in fatto di notorietà e quindi di turismo”.

L’inaugurazione sarà fissata prima dell’avvio di Expo.

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