Renzi ha concluso la sua personale parabola toccando il momento più “alto”, consacrando la sua azione alla conquista di Palazzo Chigi; per ottenere ciò ha dovuto far risorgere Berlusconi dal Limbo delle persone che non accettano i verdetti che li condannano. Renzi si è assunto la responsabilità di riproporre al centro della vita politica nazionale una mummia imbalsamata e già pronta per i musei di second’ordine.
Così Berlusconi ha ottenuto quello che non sperava nemmeno di ottenere: essere il punto centrale da dove si proiettano i raggi che compongono un cerchio magico. Ma Berlusconi, quando vince senza aver lottato per meritare la vittoria, non si contenta, vuole stravincere e mortificare l’avversario, solo così può sentirsi a suo agio e superare il complesso di inferiorità che lo svilisce davanti a se stesso.
Sa bene che non deve, però, esagerare; la gente, e nel caso specifico gli elettori, non amano chi vuole stravincere, così incarica “Il Giornale” di famiglia e il suo direttore Sallusti, la lucertola del giornalismo italiano sempre strisciante a mai a testa dritta, noto compagno della pitonessa Santanchè, a scrivere bandi di vittoria per esaltare l’immagine del perdente che ottiene la sua rivalsa.……. grazie alla ingenuità di Renzi, come un novello Don Chisciotte !
Scrive infatti Il Giornale di oggi 14 febbraio titolando l’articolo:
Il Cav sfida il Colle: guiderò Forza Italia alle consultazioni
Un vero e proprio gesto di sfida a Napolitano.
Quindi prosegue anticipando l’azione nell’immediato futuro, forte della consultazione individuale che Renzi gli ha offerto dichiarandosi, anche, onorato della presenza del pregiudicato nella sede del PD, dove è stato accolto con gli onori da Renzi, che ha recepito le condizioni del pregiudicato sulla legge elettorale. Forte di ciò il pregiudicato, secondo quanto anticipa Il Giornale ……..
Berlusconi assolverà in pieno un compito strettamente
istituzionale e, peraltro, di altissimo livello come le consultazioni.
Il Giornale si prodiga anche in previsioni, e ci chiarisce ciò che il pregiudicato intende esibire guidando la delegazione di FI alle consultazioni con il Presidente della Repubblica, riconoscendo il “merito” di Renzi in questa restaurazione dell’ex senatore, infatti così aggiunge:
davanti a fotografi e teleoperatori è un immagine
che per molti versi conferma quanto il leader di
Forza Italia sia per nulla archiviato e ancora al centro
della scena. Forse più della visita alla sede del Pd di
Largo del Nazareno per il faccia a faccia con Renzi sulle riforme.
E finalmente spara la bordata più rumorosa
Per Napolitano, insomma, un vero e proprio schiaffo.
Renzi ha raggiunto il suo scopo, ma a prezzo di obbligare il Capo dello Stato alla mortificante presenza di un pregiudicato che si reca ad una consultazione per decidere le sorti del paese; un pregiudicato, condannato in attesa della decisione della magistratura se dovrà scontare la condanna agli arresti domiciliari o ai sevizi sociale; dichiarato contumace in altro processo sulla compra-vendita di senatori per far cadere un governo democraticamente eletto; in attesa del secondo grado in un altro procedimento penale infamante per un capo di governo, per un imprenditore e principalmente per un padre di famiglia: l’istigazione alla prostituzione minorile.
Non ha nessuna ragione di essere soddisfatto Renzi, ha ottenuto il successo cui ambiva, ma ha pagato e fatto pagare alle Istituzioni che è chiamato a difendere, un prezzo troppo alto.
Ne valeva la pena ?
Rosario Amico Roxas
2014-02-15