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ISRAELE AVVIA LO SFRUTTAMENTO DI GAS NEL MEDITERRANEO

| Scritto da Redazione
 ISRAELE AVVIA LO SFRUTTAMENTO DI GAS NEL MEDITERRANEO

 

Il Tamar, ubicato a 90 Chilometri dalle coste israeliane, garantirà a Tel Aviv 500 miliardi di metri cubi di gas per diminuire la dipendenza dalle forniture estere e avviare le esportazioni in Europa. Per il Premier, Benjamin Netanyahu, si tratta di un evento storico per tutto il Medio Oriente.

 

Una giornata storica per la politica energetica del Medio Oriente, con possibili ripercussioni anche per l'Europa. Nella giornata di sabato, 30 Marzo, Israele ha avviato lo sfruttamento del Tamar: giacimento di 500 Miliardi di metri cubi di gas ubicato nelle acque territoriali israeliane del Mar Mediterraneo.

 

Secondo le stime della Banca Nazionale di Israele, lo sfruttamento del Tamar permetterà a Tel Aviv di incrementare considerevolmente la produzione domestica di carburante.

 

Secondo la compagnia statunitense Noble Energy e quella israeliana Delek, impegnate nel progetto di sfruttamento del giacimento, il gas proveniente dal Tamar permette all'economia israeliana di diminuire la dipendenza dalle importazioni estere di energia, e di risparmiare 3,6 Miliardi di Dollari all'anno.

 

Soddisfazione è stata espressa dal Premier, Benjamin Netanyahu, che ha definito l'avvio dello sfruttamento del Tamar un'occasione storica.

 

Il Premier israeliano ha illustrato come il Governo di Tel Aviv sia intenzionato anche ad avviare il trasporto del gas dal Leviathan: un altro giacimento di gas ubicato nelle acque territoriali di Israele.

 

Critica sottile è stata espressa dal Presidente israeliano, Shimon Peres, che, pur condividendo il progetto, ha contestato la scelta di avviare lo sfruttamento del Tamar il Sabato, giorno di festa secondo la religione ebraica.

 

L'avvio dello sfruttamento di gas dal Mar Mediterraneo consente ad Israele di diminuire la dipendenza energetica dalle forniture provenienti dall'Egitto, Paese da cui l'economia israeliana importa il 100% dell'oro blu utilizzato.

 

Inoltre, secondo progetti del Governo israeliano, il gas del Tamar, e quello del Leviathan, potrà essere esportato anche in Europa, per aiutare l'Unione Europea a diversificare gli approvvigionamenti di oro blu dal monopolio di Russia ed Algeria.

 

Una prima soluzione all'esportazione del gas israeliano ha riguardato il trasporto in Europa attraverso il territorio cipriota e quello greco, ma l'alleanza stabilita tra Israele, Grecia e Cipro è stata congelata in seguito all'instabile situazione economica, e politica, di Nicosia.

 

Altra soluzione è data dal trasporto del gas israeliano attraverso il Corridoio Meridionale UE: progetto concepito dalla Commissione Europea per veicolare 30 Miliardi di metri cubi di oro blu proveniente dall'Azerbaijan direttamente in Europa attraverso la Turchia.

 

Da Israele, il gas del Mar Mediterraneo può essere immesso nel Corridoio Meridionale nel territorio turco attraverso la realizzazione di un gasdotto tra Israele e Turchia, che Tel Aviv ed Ankara hanno riattualizzato dopo il recente superamento della crisi politica, ottenuto grazie alla mediazione del Presidente USA, Barack Obama.

 

Continua la querelle tra la Turchia e l'ENI

 

La Turchia è destinata a giocare un ruolo chiave nella politica degli approvvigionamenti di gas con Israele, nonostante i rapporti controversi con alcuni colossi energetici registrati in Paesi UE, come il colosso italiano ENI.

 

Mercoledì, 28 Marzo, la Turchia ha interrotto la cooperazione con il Cane a Sei Zampe, poiché il colosso energetico di San Donato ha rifiutato di interrompere la collaborazione con il governo cipriota per lo sfruttamento di giacimenti di gas al largo di Cipro.

 

In particolare, l'ENI è stata estromessa dalla realizzazione dell'oleodotto Samsun-Ceyan, progettato per veicolare greggio dalle coste del Mar Nero a quelle del Mediterraneo in territorio turco bypassando lo stretto del Bosforo e dei Dardanelli.

 

Il Cane a Sei Zampe ha dichiarato fiducia nella ripresa dei rapporti con Ankara, ma il Governo turco ha fatto sapere di ritenere ogni collaborazione energetica a Cipro illegale e contraria al diritto internazionale.

 

Matteo Cazzulani

 

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